L’Etruria

Ufficio stampa

Netta opposizione degli amministratori della Provincia di Arezzo alla chiusura degli uffici postali

I Sindaci riuniti inviano una lettera all'Amministratore Delegato di Poste Italiane

Netta opposizione degli amministratori della Provincia di Arezzo alla chiusura degli uffici postali


Decisa presa di posizione dei Sindaci aretini, riuniti nella Sala dei Grandi del palazzo della Provincia insieme ai rappresentanti di Anci e Uncem ed ai sindacati confederali di settore, contro la chiusura degli uffici postali prevista da Poste Italiane. “Quella di Arezzo è stata l'unica provincia che si è mossa in maniera unitaria, e questo è da apprezzare in modo particolare”, ha affermato il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani, presente all'incontro convocato dalla Vicepresidente della Provincia Eleonora Ducci. “Riteniamo che questo sia un compito delle nuove Province, rappresentare e coordinare i Sindaci del proprio territorio in maniera fattiva e propositiva”, ha detto la Vicepresidente Ducci. Al termine dell'incontro i numerosi Sindaci presenti e le organizzazioni sindacali hanno concordato di inviare una lettera all'Amministratore Delegato di Poste Italiane, al Presidente della Regione e alla responsabile provinciale di Poste Italiane, spedita per conoscenza anche al Prefetto, ai Parlamentari e ai consiglieri regionali aretini. “Considerato che il piano di riorganizzazione non è stato concertato con gli Amministratori del territorio, e che in alcuni casi è stato addirittura appreso a mezzo stampa e non direttamente comunicato da Poste Italiane Spa, la Provincia di Arezzo intende farsi coordinatrice e portavoce delle motivazioni e delle rivendicazioni dei Sindaci dei territori -, recita la lettera firmata da Eleonora Ducci. Questo piano di riorganizzazione non interessa solo i comuni montani, ma anche altri territori, e non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto dagli uffici postali come servizio pubblico di primaria importanza verso la cittadinanza. I tagli e le chiusure sono stati fatti a priori, non motivati da un reale riscontro economico, bensì dettati da una politica aziendale che non tiene conto del fatto che Poste Italiane Spa è, prima di tutto, un'azienda con capitale pubblico e che pertanto deve garantire un servizio agli enti e ai cittadini. Per questo ci opponiamo con forza alla chiusura degli uffici postali e alla riorganizzazione e riduzione di orari e giorni di apertura. Chiediamo infine che eventuali altre decisioni siano prese di concerto con i Sindaci. Se le richieste non venissero accolte, siamo pronti ad intraprendere tutte le iniziative, anche legali, in nostro potere per opporci al piano di chiusura e riorganizzazione di Poste Italiane”, conclude la lettera inviata dall'Amministrazione Provinciale.