L’Etruria

Redazione

E’ immaginabile una Cortona  senza  il suo Teatro Signorelli?

Appello di  Mario Aimi a sostenere e proteggere la storica e prestigiosa istituzione cittadina.

E’ immaginabile una Cortona  senza  il suo Teatro Signorelli?

Il Teatro Signorelli ha per Cortona un valore straordinario: è il luogo dove la comunità cortonese si riunisce nelle occasioni più importanti. Ha ospitato artisti di fama internazionale e personaggi della cultura e della politica, perfino dei Presidenti della Repubblica e Premi Nobel. Noi Cortonesi possiamo ritenerci fieri e fortunati di avere a disposizione un così bel Teatro, ma qualche volta non ce ne rendiamo conto, dando tutto per scontato. L’abbiamo ricevuto, come un bel dono, dai nostri progenitori ed abbiamo  il dovere di lasciarlo a chi verrà dopo di noi altrettanto bello ed efficiente. Ma chi dobbiamo ringraziare?

Cortona ha sempre avuto nel corso dei secoli  una buona tradizione teatrale, sia pubblica ( Teatro del Biscione) sia privata (all’interno di palazzi nobiliari e di ville).  A metà del XIX secolo, un gruppo di illuminati cittadini cortonesi, appartenenti alla nobiltà ed all’alta borghesia, fondarono l’Accademia degli Arditi e costruirono un nuovo Teatro sull’onda dei mutamenti della società e dei nuovi orientamenti in campo musicale e teatrale: in particolare, in quel periodo,  l’opera lirica  aveva assunto grande importanza come fenomeno popolare. Furono abbandonati i salotti aristocratici per gremire le platee ed i loggioni dei teatri. In questo contesto è nato il Teatro Signorelli che, senza soluzioni di continuità, per oltre centocinquant’anni ha svolto, con maggiore o minore successo, ma sempre con dignità, il suo ruolo nella nostra comunità.

Dal 1853 ad oggi è l’Accademia degli Arditi, Ente morale senza fini di lucro, che detiene la proprietà del Teatro, lo amministra e lo gestisce:  gli eventuali utili vengono totalmente reinvestiti per la necessaria, continua manutenzione della struttura.  Non nascondiamo le grandi difficoltà soprattutto di natura economica,  che l’Accademia ha dovuto e deve tutt’ora affrontare per mantenere aperto il Teatro. Non potendo attingere a finanziamenti pubblici la principale risorsa è costituita dalle attività che vengono svolte ( prosa, concerti, danza e cinema). 

Importanti sono il sostegno  e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, che utilizza il Teatro in base  ad una  convenzione, e di Istituzioni quali la Banca Popolare di  Cortona, la Fondazione Niccodemo Settembrini e la Fondazione Toscana Spettacolo. Tali sinergie hanno permesso fino ad oggi di mantenere  livelli qualitativi molto elevati delle  proposte teatrali e cinematografiche, ma è sempre più difficile riuscire a  garantire le risorse necessarie: è fondamentale che i Cortonesi prendano coscienza di queste difficoltà  e siano sempre vicini al loro Teatro e presenti ai nostri spettacoli.

Auspichiamo  che utilizzino il Signorelli per  le loro iniziative considerando che, con quanto viene richiesto per l’uso del Teatro, si coprono appena i costi di gestione per utenze e personale. Detto questo è doveroso ringraziare tutti gli Accademici che nel tempo si sono adoperati con passione a rendere grande il Teatro Signorelli  e   quanti ci sostengono sotto qualsiasi forma.

Concludo con questa osservazione: provate ad immaginarvi come sarebbe Cortona senza il suo Teatro.  

Mario Aimi  (Presidente Accademia degli Arditi)