L’Etruria

Redazione

Presentata ufficialmente la 55esima edizione di Cortonantiquaria

Tra le collaterali c'è un'interessante mostra dedicata a Leopardi con il manoscritto originale conservato a Visso

Presentata ufficialmente la 55esima edizione di Cortonantiquaria

Dal 19 agosto al 3 settembre 2017 ritorna la Cortonantiquaria, la più antica d’Italia che giunge alla Cinquantacinquesima  edizione e la citta’  di Cortona s’immerge in un’atmosfera d’altri secoli. 

La mostra regala a tutti il sogno di tornare indietro nel tempo facendo shopping firmato rigorosamente d’epoca.

Un evento di grande valore per il mercato antiquario italiano, e una longevità straordinaria che la pone tra gli appuntamenti più prestigiosi d’Italia.

Tra gli stand di Cortonantiquaria si ha la sensazione che l’affare sia sempre a portata di mano.

La mostra è promossa dal Comune di Cortona con il sostegno di Banca Popolare di Cortona, Camera di Commercio di Arezzo, Fondazione Nicodemo Settembrini, Centro Affari e Convegni di Arezzo con l’organizzazione della Cortona Sviluppo srl e la collaborazione di Furio Velona Antichita che segue la direzione scientifica.

È dall’ormai lontano 1963 che ininterrottamente Cortona, tra la fine del mese di agosto e l’inizio di settembre, vive immersa nell’antiquariato, proponendosi come punto di riferimento per i tanti amanti del collezionismo d’arte.

Cortona è senza dubbio una città vivace per il mercato antiquario con numerosi negozi specializzati, gallerie d’arte contemporanea, restauratori, ecc., e Cortonantiquaria rappresenta un appuntamento obbligato e atteso per gli appassionati dell’antico, ma anche un richiamo per i visitatori, quasi una moda, sempre più in voga nel calendario tra fine estate e l’inizio dell’autunno

Il percorso espositivo si snoderà attraverso le storiche sale di Palazzo Vagnotti, gioiello settecentesco dell’architettura cortonese, che tornerà a vivere proprio nei giorni della mostra, allestita nelle sale che racchiudono il fascino di storie, stili e gusti diversi. 

Sono 32 gli antiquari, provenienti da tutta Italia, presenti a Cortonantiquaria.

Il viaggio tra le sale del settecentesco  palazzo Vagnotti riserva vere soprese con una immersione nella storia millenaria dell’arte italiana e con una vasta gamma di specializzazioni con antiquari che propongono dipinti di alto livello del XVII e XVIII secolo, argenti antichi, mobili francesi impero, sculture, antichi gioielli, oggetti in ferro battuto, e molto altro. 

Cortonantiquaria è un appuntamento che si caratterizza per la capacità unica di coniugare felicemente il fascino specialistico delle opere di antiquariato a eventi mondani, dalle degustazioni con aperitivo alle mostre collaterali, dalle conversazioni d’autore al Premio che dal 2001 viene conferito a personaggi che hanno un legame speciale con Cortona.

Quest'anno la Commissione ha deciso di insignire di questo riconoscimento la Scuola Normale Superiore di Pisa legata da profonda amicizia e collaborazione alla città di Cortona. La cerimonia si svolgerà il 26 agosto alle ore 21 a Cortona.

La città di Cortona nel periodo di apertura della mostra offre occasioni speciali ai visitatori con pacchetti visita che includono il Museo MAEC, ma anche opportunità per degustare la cucina tradizionale a prezzi speciali per i visitatori.

Una delle caratteristiche di Cortonantiquaria  sempre stata quella di proporre eventi collaterali originali e accattivanti

Eventi collaterali

“Infinito Leopardi il manoscritto originale e il suo contesto storico” - Palazzo Vagnotti

Il progetto della mostra parte dalla collaborazione tra il Comune di Cortona quello di Visso e la Scuola Normale Superiore di Pisa. La mostra presenterà il manoscritto originale de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi. Il libro era custodito nella città di Visso, la struttura che lo ospitava e’ rimasta seriamente compromessa dal terremoto. Il Palazzo, costruito nel XIV secolo come sede del Podestà e’ sovrastato da una coeva chiesa di S.Agostino, sede del museo civico diocesano, anch’essa danneggiata dal sisma di agosto 2016. Assieme a questo capolavoro altre opere collegate al sommo poeta di Recanati provenienti dalla collezione della Scuola Normale Superiore di Pisa

A Pisa, sede della Scuola Normale Superiore, Giacomo Leopardi soggiornò dal 9 novembre 1827 al 7 giugno 1828: a Pisa nacquero due dei «grandi idilli», Il Risorgimento e A Silvia.

Numerosi sono stati gli studiosi di Leopardi che si sono formati o hanno insegnato alla Scuola.

Una piccola ma significativa selezione delle loro pubblicazioni e di altri documenti rilevanti, oggi conservati presso la Biblioteca e il Centro Archivistico della Normale, si affianca all’esposizione, promossa dal Comune di Cortona, dell’autografo di Visso.

Si tratta, in particolare, di carte o libri tratti dalle raccolte (tutte oggi in Normale) di Alessandro D’Ancona (1835-1914), maestro in Normale del rinnovamento positivistico della storia della letteratura italiana. Del suo allievo Michele Barbi (1867-1941), il maggiore filologo italiano della prima metà del Novecento. Dell’italianista Mario Fubini (1900-1977), docente alla Scuola di Storia della critica letteraria e specialista degli studi leopardiani.

Di Cesare Luporini (1909-1993), storico della filosofia e studioso del pensiero di Leopardi. Di Sebastiano Timpanaro (1923-2000), filologo classico ed eminente studioso del Recanatese. Si espone la monumentale edizione in fac-simile dello Zibaldone, pubblicata dalle Edizioni della Normale a cura dell’autore di una innovativa edizione dei Canti, Emilio Peruzzi (1924-2009); e il catalogo della mostra pisana organizzata in occasione del bicentenario leopardiano del 1998, cui parteciparono, oltre a Peruzzi, altri specialisti legati alla Normale: l’esemplare esposto è quello appartenuto a un altro mormalista, il filologo e storico della letteratura Vittore Branca (1913-2004), che alla Biblioteca della Scuola ha donato i propri libri.

Cortona Contemporanea

Una personale di Roberto Barni -  Centro Storico

Pittore e scultore italiano, esordisce all'inizio degli anni Sessanta con un linguaggio prima dal sapore informale, poi striato di Pop - usando l'immagine semplice, spuria, diffusa per esiti oggettuali. In seguito, Roberto Barni saprà cadere con stile nel discorso della citazione. Ora la storia è un modello, il passato una guida inesausta; e si struttura in quel filone espressivo affine al riuso di criteri del fare arte, fino a crescere sui concetti di "inedito" e "originale" tramite l'autorevole altrui esperienza. Ora l'artista è pronto per divenire ciò che in fondo è sempre stato...

Sulla scia di queste premesse teoriche, ecco la prassi del suo linguaggio: recupero postmoderno, rifiuto del facile e omologato sperimentalismo, consapevolezza di una (scomoda?) posizione storica che - dopo il Rinascimento - non può non diventare coscienza della bellezza, del valore, della qualità italiana soprattutto quattro-cinquecentesca.

Incisioni Storiche

Abbazie, Monasteri, Conventi e Pievi in terra aretina - Palazzo Casali

L'Istituto per la valorizzazione delle abbazie storiche della Toscana è profondamente convinto che il raggiungimento del proprio scopo possa e debba esercitarsi anche attraverso il mezzo, storicamente collaudato, delle arti visive.

Ecco quindi prendere corpo, in via sperimentale, il progetto di invitare un gruppo di esperti incisori a raccontare, attraverso la loro sensibilità artistica, come "vedono" alcuni dei più importanti monasteri e pievi del territorio aretino.

Il risultato è stato non solo incoraggiante, ma, per certi aspetti, sorprendente cinquanta rinomati e collaudati artisti hanno visitato, osservato, studiato e raffigurato altrettanti angoli tra i più suggestivi della provincia di Arezzo: troverete i loro nomi e le loro opere nel catalogo curato, come la mostra, da Gian Carlo Torre e stampato da Fausto Rossi.
Un ottimo inizio che verrà replicato, anno dopo anno, provincia dopo provincia, negli altri incantevoli e silenziosi luoghi delle abbazie della Toscana.