L’Etruria

Redazione

Sabato 24 giugno, cittadini in marcia da La Foce a Montepulciano

Sabato 24 giugno, cittadini in marcia da La Foce a Montepulciano

Sabato 24 giugno, alle 7.00, partirà dal piazzale davanti alla Villa La Foce la seconda marcia “La Foce – Montepulciano”. Anche quest’anno, l’iniziativa, dai profondi valori storici e civili, nata da un’idea di alcuni cittadini, è entrata a pieno titolo nel quadro delle celebrazioni della Liberazione di Montepulciano, avvenuta il 29 giugno 1944.

Questa marcia, che fu una vera e propria fuga disperata verso la salvezza di un gruppo di sfollati, tra cui molti bambini, avvenne il 22 giugno del ‘44. Il fronte stava già mietendo vittime innocenti tra la popolazione e anche tra gli sfollati, arrivati in questo territorio pensando di essere al sicuro, che si ritrovarono intrappolati proprio nel fronte di una guerra sanguinosa.

In quel frangente i marchesi Iris e Antonio Origo capirono che era meglio abbandonare La Foce per un luogo più sicuro. E lo fecero principalmente per salvare un gruppo di oltre venti bambini che avevano accolto nella loro Villa.

La strada, che sarà ripercorsa dai partecipanti alla marcia, dopo qualche tratto di salita non particolarmente impegnativo si snoda sul crinale che divide la Val d’Orcia dalla Val di Chiana e arriva a Montepulciano, concedendo una visuale privilegiata sugli angoli più belli del territorio. Il percorso seguirà quanto più possibile l’itinerario della marcia di oltre 70 anni fa e saranno dunque utilizzati anche sentieri interni che rappresentarono un’alternativa più sicura rispetto alle strade bianche, sottoposte a continui cannoneggiamenti e bombardamenti.

La recente, commovente testimonianza di Jolanda Mazzetti, oggi novantenne, allora adolescente, in fuga con la famiglia, resa al TG2 su iniziativa del Comune di Montepulciano, ha consentito di ricostruire un apparente dettaglio, collegato proprio alle incursioni delle forze militari su quel lembo di terra. A tutti i partecipanti furono infatti consegnati dei fazzoletti bianchi con la raccomandazione di sventolarli sopra le proprie teste quando sarebbero stati sorvolati dai ricognitori e dai bombardieri per dimostrare che il gruppo era formato da civili disarmati e non da militari in azione di guerra. Gli organizzatori hanno ripreso questo elemento e invitato tutti i partecipanti a portare un fazzoletto bianco che sarà sventolato anche sabato, in alcuni tratti della marcia, per proclamare, attraverso questo colore, il ripudio della guerra, proclamato anche dalla Costituzione.

 

Il percorso ammonta a circa 14 km., alle 10.00, dopo tre ore di cammino, è prevista una sosta in località Manonera. L’arrivo è previsto per le 12.30 al giardino di Palazzo Bracci (Via delle Case Nuove), dove il 22 giugno del ’44 il gruppo di bambini e contadini, guidati dai coniugi Origo, che portavano in braccio le loro figlie, furono accolti dalla famiglia Bracci Testasecca, che li stava aspettando.

In questo caso, il saluto ai partecipanti sarà portato dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e di altre Istituzioni Pubbliche.

 

Da Montepulciano, piazza Sant’Agnese, grazie alla collaborazione della Misericordia, alle 6.30, partirà un servizio di bus navetta gratuito per la Foce; un’altra navetta partirà alle 9.30 per il ritrovo a Manonera. Per il recupero dei mezzi privati che i partecipanti avranno lasciato alla Foce, è previsto un servizio anche alle 13.00, da Porta Farina

 

Questo della Marcia “La Foce-Montepulciano” è un episodio che è ancora possibile rivivere in alcune delle pagine più belle di “Guerra in Val d’Orcia”, l’opera letteraria più celebre di Iris Origo, nelle quali sono scolpite il senso di paura, di smarrimento, ma anche di lucida e coraggiosa determinazione in questa fuga verso la salvezza e nell’intervista a Jolanda Mazzetti, recentemente andata in onda nel TG2 Storie e facilmente rintracciabile sul sito del telegiornale RAI.