L’Etruria

Redazione

Assemblea dei delegati e degli iscritti Cgil Valdichiana

Venerdì 3 marzo , ore 15,30, presso Sala Civica di Camucia

Assemblea dei delegati e degli iscritti Cgil Valdichiana

Venerdì 3 marzo 2017 alle ore 15,00 presso la sala Civica di Camucia si terrà un’Assemblea dei delegati , RSU e iscritti della CGIL Valdichiana Aretina per la Costituzione del Gruppo di Sostegno ai SI per i 2 quesiti referendari.

Questo l’appello del segretario della Cgil valdichiana aretina, Rossi Lidio.

“Gli italiani-scrive Rossi-  saranno presto chiamati a esprimersi sui due quesiti referendari promossi dalla Cgil. Anche se la data del voto non è ancora stata fissata e a livello politico ci sono grandi manovre per evitare o rinviare il temuto referendum. La Cgil chiede due Sì per arrivare all’abrogazione dei voucher, "massima espressione della precarietà moderna", e delle norme che "limitano la responsabilità solidale negli appalti". La Cgil è impegnata in una grande campagna di comunicazione per fare conoscere i quesiti referendari e le ragioni del voto.

Il gruppo di sostegno è aperto all’adesione di personalità del territorio. La Cgil proporrà Gruppi di sostegno in tutte le vallate della Provincia di Arezzo . Sul territorio la Cgil organizzerà degli incontri con le forze politiche, economiche e sociali per illustrare le ragioni dei referendum e l’importanza di votare Sì.”

“I voucher – prosegue Rossi Lidio nel suo appello- sono l’ultima frontiera del precariato. Siamo di fronte a un non lavoro contrattuale. I buoni lavori sono nati con la finalità di retribuire le prestazioni occasionali; ma a tutti gli effetti sono diventati uno strumento che ha sostituito il lavoro in tutte le attività produttive. Il risultato è che abbiamo un esercito di lavoratori senza alcun diritto, alcuna tutela previdenziale e alcun rapporto di lavoro. È di fatto precarizzazione legalizzata. Di fronte a questo stato delle cose, la Cgil chiede l’abrogazione dei voucher”.Il secondo grande tema riguarda gli appalti: “Abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti significa impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell’azienda committente e chi in un’azienda appaltatrice o in un’azienda in sub-appalto. Mettendo il Sì sulla scheda si riafferma il principio che tutti i lavoratori che operano negli appalti devono vedersi riconosciuti gli stessi diritti e le stesse tutele. Ciò significa difendere i diritti di coloro che sono coinvolti nei processi di esternalizzazione, assicurando la tutela dell’occupazione nei casi di cambi di appalto e contrastando le pratiche di concorrenza sleale. Se dovesse vincere il Sì, il committente sarebbe chiamato a rispondere delle violazioni commesse dalle imprese appaltatrici nei confronti dei lavoratori. Risponderebbe altresì in solido per quello che succede nel subappalto sia in termini retributivi, previdenziali, normativi e non meno importante sulla sicurezza sul lavoro”.

“La Cgil – conclude Lidio Rossi - sarà dunque impegnata in una grande campagna nazionale a sostegno dei due Sì. E inoltre darà battaglia su tutta la partita dei diritti insistendo ancora sulla questione dell'Articolo 18, questione che non ritiene affatto chiusa. Questi 2 quesiti referendari dovranno essere da stimolo per la politica nazionale per l’avvio di una discussione sulla Carta dei diritti universali del lavoro, che è stata presentata in Parlamento come disegno di legge di iniziativa popolare, per la quale la Cgil ha raccolto oltre un milione e 300mila firme. Si tratta di una carta di rango costituzionale che rimette al centro il lavoro assicurando dignità e diritti in un sistema dove le disuguaglianze sono diventate la norma. La Carta vuole intervenire migliorando la condizioni di tutti i lavoratori, anche quelli con rapporti di lavoro autonomo e pseudo autonomo definendo un articolato di legge che preveda per tutti i diritti fondamentali e le tutele necessarie”.

A cura di Ivo Camerini