L’Etruria

Redazione

Sorride ai poliziotti per non farsi fermare: arrestato dalla Polizia di Stato con 16 chili di droga

Sorride ai poliziotti per non farsi fermare: arrestato dalla Polizia di Stato con 16 chili di droga

Due trafficanti sono stati arrestati la scorsa notte dalla Polizia Stradale di Arezzo, che ha sequestrato oltre 16 chili di marijuana. L’auto su cui viaggiavano i malfattori, zio e nipote originari dell’Albania, è stata bloccata sull’A/1, all’altezza di Civitella Valdichiana. 

Gli agenti, su input della Direzione Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, stavano attuando il dispositivo di controllo a reticolo che, in Toscana, dall’inizio dell’anno ha permesso di neutralizzare 78 persone. 

Proprio la scorsa settimana, la Polstrada di Battifolle aveva fermato due spacciatori che, dalla Calabria, avevano occultato mezzo chilo di droga tra cipolle e peperoncini. Questa volta è toccato ai due stranieri, non nuovi al traffico di droga. Dopo avere nascosto nel bagagliaio una valigia con 15 involucri di cellophane, lo zio si è messo alla guida dell’auto perché sapeva come agire in autostrada. Infatti, l’uomo lavora per una ditta che soccorre i veicoli in panne ed era convinto che, incrociando la Stradale, gli agenti non lo avrebbero fermato.

Ma non gli è andata bene. Affiancato da una pattuglia, l’uomo ha sorriso e salutato i poliziotti, ma per farsi riconoscere si è sbracciato troppo. Gli investigatori non ci sono cascati e hanno fermato l’auto, al cui interno si sentiva un forte odore di marijuana che, immessa sul mercato, avrebbe fruttato ai due stranieri oltre 160.000 euro. I trafficanti sono stati ristretti nel carcere di Arezzo e i poliziotti, oltre alla droga, hanno sequestrato anche l’auto.

Il giorno prima era toccato a un aretino che, con una tenaglia, aveva appena scassinato un distributore di alimenti presso l’area di servizio di Monte San Savino (AR). Il colpo, che gli stava fruttando più di 100 euro, è fallito poiché i poliziotti di Battifolle lo hanno bloccato. L’uomo è stato pure riconosciuto nei filmati dal gestore del locale che, dopo aver subito analoghi furti, si era fatto installare un sistema di videosorveglianza.