L’Etruria

Redazione

A cena con Nino Formicola tra i profumi e i disagi della comicità

A cena con Nino Formicola tra i profumi e i disagi della comicità

Domenica 10 marzo, con inizio alle ore 20:00, andrà in scena il terzo appuntamento del consolidato sposalizio proposto da Comune di Lucignano e Officine della Cultura all’interno del Teatro Rosini tra spettacoli, concerti ed enogastronomia. Dopo due eventi che hanno registrato un tutto esaurito sarà il comico e cabarettista Nino Formicola, anche noto come Gaspare del duo comico Zuzzurro e Gaspare e vincitore dell’edizione 2018 de “L’isola dei famosi”, ad invitare a cena il pubblico con lo spettacolo “D’Assolo” e il suo felice rapporto con la cucina.

Assai gustoso il menu appositamente predisposto dai Ristoratori di Lucignano che collaborano con la stagione teatrale, Le Botti, Il Goccino e La Tavernetta: Tonno della Valdichiana con la sua insalatina (alternativa vegetariana: Paella di verdure), Risotto mantecato al radicchio e zucca gialla con salsiccia sgranata (alternativa vegetariana: Senza salsiccia), Rotolo di coniglio profumato alla maggiorana con sformatino di carote (alternativa vegetariana: Tortino di legume e verdure), Tortino di mele rugginose della Valdichiana su crema inglese all'arancia.

Costo della partecipazione alla cena e spettacolo € 25. Dati i numeri limitati di posti si fa presente che per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione: a Lucignano presso Ufficio Turistico (Museo Comunale) - Piazza del Tribunale, tel. 0575 838001; ad Arezzo presso Officine della Cultura - via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 - 338 8431111.

“D’Assolo”, scritto da Nino Formicola insieme a Carlo Pistarino, è uno spettacolo sul disagio del comico, nel trovare argomenti validi per divertire nel terzo millennio. Non si può far ridere su un argomento che non si conosce e la mancanza di cultura e la lenta ma inesorabile evanescenza del sapere, unita alla logica del politically correct, costringono il comico a una satira superficiale e a rifugiarsi in meccaniche trite e obsolete. In D’Assolo la disperazione del comico, costretto a inventare sempre cose nuove e a cercare di non ripetersi, invidiando molto i cantanti che dopo quarant’anni ricantano sempre la stessa canzone, diventa comica.