L’Etruria

Redazione

Il pane di Rina

Sapori e bontà scomparse.

Il pane di Rina

Il Pane di Rina.....foto ritrovate dell'ultima civiltà contadina cortonese.....Correva una domenica di fine settembre del Novecento (o primi anni duemila, non riesco a ricordare).... E , come ogni domenica, si andava tutti da Gigi e Rina a pranzo....Quella domenica avevo dimenticato di prendere il pane....Babbo Gigi mi disse di andare a Portole a prenderne una pagnotta, ma mamma Rina si oppose e disse che ci avrebbe pensato lei, ingiungendomi di andare subito in cantina a prendere il "panaio" ( il sasso tondo che si vede sulla brace)...Chiese a Fiorella di aiutarla a impastare e stendere un po' di pasta per fare un pane al fuoco.... Si misero all'opera e in meno di due ore ( erano le dieci e trenta), con il bel fuoco di Gigi che sapeva fare la giusta brace e far infuocare il sasso-panaio, il pane fu in tavola per l'orgoglio di Rina, di Gigi e il piacere di tutti noi (c'erano anche i giovanissimi Chiara e Francesco, che scattarono le foto).... Alle dodici e trenta a tavola Gigi fece le parti e, per tutti, fu uno dei pranzi più buoni e genuini che ancor oggi ricordo.... Soprattutto, perché mi ricordò i tanti pasti con pane cotto al fuoco o al forno della mia infanzia, quando ogni famiglia contadina della montagna aveva il suo piccolo forno e il pane si faceva ogni due settimane e (se si restava senza ,perché si era donata qualche pagnotta o c'era stato un consumo straordinario), per quell'uno o due giorni che mancavano, si ricorreva al pane del "sasso-panèo" sul focolare...Altri tempi, altra civiltà! Nella foto di titolo e nella gallery, Rina e Gigi all'opera nel fare e cuocere il loro saporito pane sulla brace del focolare.

Ivo Camerini