L’Etruria

Redazione

La mostra Il Grand Tour le Origini del 3D oltre 40mila visitatori

La mostra Il Grand Tour le Origini del 3D  oltre 40mila visitatori

Oltre quarantamila visitatori italiani e stranieri da aprile ad oggi, un numero di visitatori da record per la mostra Il Gran Tour e le origini del 3Dallestita presso la Basilica di San Francesco e il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”.

Un successo di numeri e di pubblico che ha saputo apprezzare allestimenti e opere in mostra.

Il quaderno della firme dei visitatori è la vera e propria cartina di tornasole della mostra, messaggi da visitatori provenienti da tutto il mondo che hanno apprezzato l’esposizione sul Gran Tour e le sue immagini stereoscopiche. Dagli Stati Uniti alla Spagna, dalla Germania alla Tailandia, il successo della mostra, proprio come il suo tema, è cosmopolita. 
 

“Esposizione molto bella, il film eccezionale… insomma, più di 10 si può dare?” Flavio da Roma;  “Wonderful concept – fusing the Grand Tour and the stereoscope. Touching, thrilling, moving to look back in time at eyes that saw what we now see” (Bellissima idea, fondere il Grand Tour e la stereoscopia. Toccante, emozionante, commovente guardare con i nostri occhi quel che vedevano nel passato) Chris & Clive, Inghilterra; “Lavorando nel mondo della fotografia ho trovato stupendo vedere il mondo dell’epoca da quest’altra prospettiva del 3D. E’ stata un’esperienza bellissima” scrive ancora un visitatore dalla Tailandia. “Un meraviglioso viaggio in giro per il mondo e un tuffo strepitoso nella storia” Ilaria e Ulisse;  “Bellissimo, I was crying while watching the video. Desde España, yo quiero tener ese magnifico video” (ho pianto mentre vedevo il video, vorrei poterlo portare con me in Spagna) Javie; “Spectacle grandiose!” Isabelle dalla Francia.

 

“Allestire una sezione della mostra al Museo Archeologico si è rivelata una scelta vincente: la mostra “diffusa” porta molti visitatori da San Francesco al Museo Archeologico, consentendo a quest’ultimo di attrarre un’ampia fascia di pubblico che, altrimenti, potrebbe non visitarlo e non scoprire quindi, al di là della mostra, la straordinaria collezione che custodisce” (Lorenzo Soave, direttore mostre e gestioni museali Munus).  

 

La mostra ripercorre lo straordinario viaggio che era il Grand Tour attraverso una tecnica fotografica inventata a metà dell’800, le steroscopie, la prima versione dell’effetto 3D sulle immagini. La mostra è un viaggio nel tempo, tra il 1850 e il 1910, e nello spazio, attraverso l'Europa e il Mediterraneo, dai fiordi norvegesi alle piramidi dell'Antico Egitto, alla scoperta di un mondo che non esiste più, dove Istanbul si chiamava Costantinopoli e a Roma si poteva assistere alle esecuzioni capitali con ghigliottina. 

A San Francesco è possibile visitare l’esposizione di 300 fotografie stereoscopiche originali, una sezione di immagini dedicata ad Arezzo, le attrezzature originali per riprodurre e per vedere le immagini in 3D. Inoltre, la mostra è arricchita da un film in 3D, realizzato utilizzando le stereoscopie originali esposte in mostra con animazioni, effetti speciali e una colonna sonora originale che conducono il visitatore in un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso l’Europa, il Nord Africa e il Medio Oriente. 

Il Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate ospita invece la sezione della mostra dedicata alle grandi scoperte archeologiche: Pompei, Ercolano, Pozzuoli ma anche gli scavi che hanno riportato alla luce l’Anfiteatro Romano di Arezzo.

 

Sono ancora disponibili su prenotazione le visite accompagnate in mostra, con un ospite speciale: un viaggiatore venuto dall’Ottocento a far da Cicerone. Il sabato alle 11,00 e alle 16,00 e la domenica alle 16,00. Prezzi: Mostra + visita € 10,00; Affreschi Piero della Francesca + Mostra + visita € 15,00, Speciale Scuole: Mostra + visita € 6,00.

 

La mostra, promossa dalla Direzione del Polo Museale della Toscana e patrocinata dal Comune di Arezzo e dalla Regione Toscana, è curata dal Prof. Alberto Manodori Sagredo, organizzata da Munus in collaborazione con il Fotoclub La Chimera di Arezzo, la Link Campus University di Roma e con il contributo di Argenterie Giovanni Raspini e Caffè Corsini.