L’Etruria

Redazione

Lavoro e lavoratori in pendolo tra questione nazionale e questione europea.

I lavori della seconda giornata del Congresso nazionale Cisl.

Lavoro e lavoratori in pendolo tra questione nazionale e questione europea.

A Palazzo dei Congressi di Roma  oggi è entrato nel vivo il dibattito congressuale con numerosi interventi dei delegati provenienti da tutta Italia e alcuni anche da Arezzo. I loro interventi sono stati intervallati  con discorsi di eminenti personalità istituzionali, politiche ed accademiche. Dopo il discorso di ieri del  Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, sono infatti intervenuti nel dibattito cislino, tra gli altri: la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il segretario generale della Ces, Visentini, il Presidente del Parlamento europeo,Antonio Taiani e i professori Romano Prodi e Mauro Magatti. Quest’ultimo nel corso di una Tavola Rotonda sui “Modelli innovativi di welfare”.

Per tutti,delegati e  personalità intervenute, le crisi che ci hanno attanagliato in questi ultimi otto anni hanno messo il lavoro e i lavoratori italiani in pendolo tra la questione nazionale e la questione europea. E quindi anche la nave del sindacato è stata costretta a navigare a vista nei mari procellosi del cambiamento. Tutti però hanno detto che il sindacato deve tornare subito a fare il sindacato. Cioè lotte per migliori salari, migliori pensioni,più qualità della vita, più lavoro per tutti,più giustizia sociale, più democrazia.

 "Il sindacato – ha detto Romano Prodi- sia protagonista della  lotta per l'equità: senza il sindacato la centralità del mondo del lavoro non esiste. Nel nostro Paese è totalmente accettata l'enormità delle disuguaglianza: non reagisce più nessuno al fatto che un operaio guadagni 300 volte in meno di un alto dirigente. Ricordo che 35 anni fa, quando parlai di un divario salariare di 30 a 1, ricevetti tantissime lettere di approvazione (…) Serve la necessità della rinascita della politica: il poco lavoro che c'è va distribuito secondo un assetto complesso. E bisogna parlare di cose scomode. Sento parlare di aliquota unica. Allora abbiamo perduto l'anima. Facciamo pagare il 45% a chi paga 20mila euro come a chi guadagna 20 milioni. Dove andiamo a finire?". 

“Oggi faccio sostanzialmente il predicatore", ha concluso Prodi, "(...) O l'Europa si impegna insieme, o il mondo del lavoro continuera' a soffrire e molto. I cambiamenti che si stanno verificando nel mondo sono forti e non diminuiranno di intensita' e l’euro rimane l’unico strumento che abbiamo in mano per costruire il nostro futuro. Realizzare l'Europa e mettere assieme, nella pace, tanti Paesi è uno sforzo lungo, difficile e che richiede tempo”.

Anche il prof. Mauro Magatti, nel corso della tavola rotonda sui nuovi modelli di welfare, si è soffermato  sul ruolo del sindacato. "Il sindacato del XXI secolo è per una società inclusiva – ha detto Magatti. E ha messo in evidenza che “l'idea che abbiamo coltivato negli ultimi 25 anni, e cioè che il welfare sia una combinazione tra diritti individuali che aumentano e una capacità del sistema di fornire servizi sempre più grandi ed estesi, non sta più in piedi oggi e non starà in piedi in futuro”.

“Il welfare -ha aggiunto Magatti - è nato in occidente nel secolo scorso con l'idea che noi siamo parte di una comunità, è nato sul principio di legame sociale (..) Bisogna essere innovativi e tornare all'idea che il welfare è l'enzima che costituisce il legame sociale, e dobbiamo poi declinarlo nella situazione attuale. Se non cambiamo questo schema siamo perduti. La crisi ci offre una occasione: uno scambio sostenibile-contributivo tra interessi economici e finanziari. Il welfare contrattuale deve essere sempre più rivolto al benessere sociale. Non dobbiamo più produrre solo beni, ma valore comune, qualità condivisa, incluso il welfare inclusivo. E in questa partita il sindacato gioca un ruolo determinante. Oggi il tema è il legame sociale, e il sindacato deve porsi la domanda di come essere un soggetto capace di fare mediazione".

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (che per inciso ben conosce Cortona per essere venuto più volte  in tempi passati a tenere relazioni alla scuola di  formazione politica quando  si  teneva alle Contesse) ha elogiato l'Italia per la sua azione umanitaria verso  i  migranti  ed  ha chiesto  alla Commissione  europea  solidarietà concreta per il nostro paese.

A cura di Ivo Camerini