L’Etruria

Redazione

In preghiera per fermare l'orrore della guerra

Nel mercoledì delle Ceneri, anche a Cortona Veglia di preghiera per la pace in Ucraina e in Europa. La lettera dal fronte di padre Romualdo ofm

In preghiera per fermare l'orrore della guerra

Guidata dal parroco don Giovanni Ferrari e dall'arcivescovo emerito di Lucca, Mons. Italo Castellani, la Cortona cristiana nella sera delle Ceneri 2022 si è ritrovata in Piazza del Comune per una sentita e commovente Veglia di preghiera per la pace in Ucraina e in Europa.

Tanti i concittadini che, ascoltando l'invito di Papa Francesco, con le loro preghiere e i loro canti hanno innalzato anche da Cortona la voce della pace per dire no alla guerra, alle sue distruzioni, alle sue tragedie umane. A loro si sono unite anche le donne ucraine che vivono e lavorano in Cortona e in Valdichiana.

I canti guidati dagli Araldi di Santa Margherita e dal maestro Alfiero Alunni, le preghiere degli Scouts, le parole dell'arcivescovo emerito di Lucca ( il nostro don Italo, che al termine ha benedetto i presenti con la croce pastorale donatagli anni fa dal suo confratello vescovo di Leopoli), il silenzio commosso del decano dei sacerdoti cortonesi, il nostro amatissimo don Ottorino Capannini, le lacrime copiose dell'ucraina Cristina, della sua bimba di tre anni e delle altre donne ucraine presenti, il "Padre nostro" recitato in lingua ucraina da padre Andrea Polverino,  le tante coccarde giallo-blu portate al petto o al braccio dai presenti: sono i segni, i tratti di una serata cortonese, che ha invocato la pace, che ha gridato il suo no alla guerra e che rimarranno nella storia della nostra piccola patria affidata alla Madonna e a Santa Margherita. 

Nella foto collage,  alcune immagini della Veglia di preghiera in Piazza del Comune. Qui a seguire la  lettera inviata a Padre Andrea del Convento di Santa Margherita dal suo confratello ofm Romualdo, che si trova in Ucraina nel Convento di Konotop e che sta in prima linea in una guerra assurda e tragica , cercando di portare aiuto e conforto alla sua gente,  distribuendo anche quello che la solidarietà cortonese ed italiana sta inviando con la raccolta straordinaria in atto.

Ivo Camerini

Seconda Lettera di frate Romualdo a padre Andrea e ai cristiani di Cortona

A partire dalle 05:20, il 24 febbraio 2022, l'intera Ucraina e in particolare la città di di Konotop con una popolazione di 80.000 abitanti, che confina con la Russia, sta soffrendo dalla guerra, la distruzione e la paura.

Noi, Frati Francescani della Provincia di San Michele Arcangelo, continuiamo a servire le persone più povere e sofferenti della città e dei suoi dintorni.

Come ogni giorno, di regola, dall'inizio di questa guerra la nostra mattinata inizia non con la preghiera della Liturgia delle Ore ma con l’accoglienza delle persone a noi affidate nel rifugio nei sotterranei del convento.

Dopodiché, giriamo per la città con i volontari e facciamo la fila per ore nelle farmacie per i medicinali, e nei negozi di alimentari per il pane, il latte, ricevendo decine di richieste di aiuto, con segnalazioni di possibili bombardamenti o spostamenti di colonne nemiche.

Non mancano anche le chiamate di supporto, compassione. Persone provenienti da molti paesi del mondo che seguono la mia pagina Facebook, trovano i miei contatti e offrono aiuto, cosa molto necessaria in questo momento.

Nonostante la difficile situazione psicologica, le scarse capacità fisiche e quelle materiali, sentiamo la Provvidenza di Dio come mai prima d'ora. Ad esempio, avendo un'enorme carenza di carburante, siamo miracolosamente riusciti a rifornire di carburante le due auto con le quali distribuiamo degli alimentari, prodotti per l'igiene, abbigliamento e medicinali.

Ci è stato riferito di una persona che stava praticamente morendo per mancanza di farmaci per il cuore, non reperibili in tutte le farmacie della città e siamo riusciti a procurarci un farmaco, arrivato per puro caso dal magazzino.

La cosa più sorprendente è stata  quando abbiamo portato una medicina per una signora in un villaggio vicino e ci è stato detto che era entrato un convoglio di equipaggiamento militare russo e quindi c’era pericolo di andarci, abbiamo pregato per conoscere la volontà del Signore e non tutti i volontari hanno deciso di venire con me, ma nel momento in cui siamo arrivati ​​all'indirizzo, abbiamo vissuto un vero miracolo, quasi tutti gli abitanti del villaggio sono usciti per protestare contro gli occupanti e si sono praticamente fermati tra la nostra macchina e i carri armati dell'esercito russo, era come se l'esercito celeste venisse in nostra difesa!

Ogni sera prima di andare a letto io e i volontari pianifichiamo uno o due viaggi per il giorno dopo perché stare in città non è sempre sicuro, condividiamo le responsabilità e ogni mattina, quando andiamo in città per circa mezz'ora, arrivano ancora al nostro Convento  5-7 famiglie che hanno solo un disperato bisogno di aiuto approfittando di tutto ciò che abbiamo nel bagagliaio dell'auto in quel momento, e questo è un altro miracolo straordinario perché non è mai successo che fossimo senza nulla per aiutare le persone che si  rivolgono a noi.

 Cerchiamo di aiutare anche i rifugiati che sono stati evacuati da diverse città (dove hanno studiato o lavorato) e che sono lontani dalle loro case: sono persone che non hanno nulla e tanto meno denaro. A volte devo fermarmi in mezzo alla strada e aiutare, perché solo dall’espressione facciale si vede che la persona è nei guai.

Ci siamo presi cura anche di un giovane di 23 anni che, uscito dal carcere il quale non poteva tornare a casa. Senza mezzi di sussistenza e senza conoscere nessuno della nostra città, è venuto da un Pastore protestante per chiedere un aiuto, perché ha frequentato la chiesa battista nella sua città natale prima di essere stato messo in carcere. Il Pastore l'ha portato da noi perché aveva paura di far entrare il criminale nella sua casa e luogo di culto: non potevamo rifiutare di accogliere chi si trova in necessità, dunque lo abbiamo accolto.

A partire dal 27 febbraio 2022, abbiamo iniziato a regalare alle persone oltre al cibo e medicine anche i rosari, e tutti li accettano con un amore e una fede che ci ispira e commuove.

Proprio oggi abbiamo dovuto portare le pappe per i bambini in uno dei paesi vicini e abbiamo deciso di farlo subito dopo la Santa Messa. Ci hanno telefonato e ci hanno detto di pregare urgentemente, perché nella direzione in cui dovevamo andare, solo un’ora fa, hanno sparato contro una macchina con civili, lì è morto un uomo e suo figlio è rimasto gravemente ferito e inoltre, nell'auto accanto c’erano volontari a cui non è stato permesso di entrare nel villaggio. Uno dei nostri volontari ha appreso questa notizia, è corso nella stanza dove tutti stavano pregando e ha annunciato questa urgenza di preghiera, abbiamo continuato il rosario proprio mentre pregavamo il mistero glorioso dell'Incoronazione di Maria. Come fedeli della Parrocchia di Nostra Signora di Fatima sentiamo sempre la protezione speciale della Madonna, come in questo caso, quando dopo la Messa ci è stato detto che i volontari erano tornati salvi e la donna con il bambino non aveva più bisogno del nostro aiuto.

Poiché proprio a Fatima Maria ha chiesto di pregare per la Russia, ci sentiamo tutti responsabili della mancanza di questa preghiera nel mondo e ne raccogliamo i frutti amari. Sperimentiamo, invece, la cura speciale della Madre di Dio per la nostra città, perché quasi tutti i nostri parrocchiani sono coinvolti in vari modi nel servizio per gli altri: dar da mangiare ai poveri, ospitare chi non ha più casa, condividere il cibo, consolare coloro che sono in preda alla disperazione. Nessuno di noi si è disperato e personalmente lo ritengo una straordinaria protezione di Maria.!

In questi ultimi 7 giorni, mentre la guerra è in corso, viviamo ripetendo le parole del giusto Giobbe (Giobbe 2:10) “Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?

E speriamo che, proprio come a Giobbe, grande uomo giusto, il Signore ci dia ancora più grazie di quelle che già abbiamo ricevuto prima di questa guerra!

Infine, vorrei aggiungere che noi di Konotop sentiamo il sostegno di persone in tutto il mondo, riceviamo centinaia di chiamate e messaggi con l’assicurazione della preghiera.

Con commozione io e i parrocchiani abbiamo assistito alla trasmissione del 26 febbraio 2022 dal Santuario di S. Maria degli Angeli ad Assisi, e sebbene nessuno di noi conoscesse l'italiano, abbiamo capito ogni parola nello Spirito, e quando hanno dato la lettura della mia lettera abbiamo sperimentato la gioia profonda e la solidarietà delle persone di buona volontà.

Esprimo la mia indicibile gratitudine a tutti coloro che hanno detto almeno una preghiera per porre fine alla guerra, chi pratica il digiuno, compatisce, chi dona denaro o in qualsiasi modo si preoccupa del destino dell'Ucraina.

Prima di tutto, ringrazio ai miei confratelli francescani in tutto il mondo che sono preoccupati e mostrano la sua premura per noi.

In modo speciale, esprimo il mio profondo rispetto per la cura al nostro vescovo della diocesi di Kharkiv-Zaporizhzhya, P. Pavlo Honcharuk, e ai miei fratelli della Provincia di San Michele Arcangelo in Ucraina, con Fr. Danyil Botvina.

Fr Romualdo Zagurskyi OFM, Konotop, l’Ucraina per sempre