L’Etruria

Redazione

Quando l’arte è catarsi della sofferenza

Un omaggio a Maria Assunta Toniacci , pittrice malata di Sla

Quando l’arte è catarsi della sofferenza

Il nostro amico (e lettore de L’Etruria) Ennio Camilli ci ha fatto incontrare la bella storia di Maria Assunta Toniacci, che vive nella vicina Umbria, per la precisione a Borgo Viepri di Massa Martana ( PG ). Maria Assunta è una pittrice che ha incontrato l’arte dopo essersi ammalata di Sla, cioè di  Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig. Questa malattia è neurodegenerativa progressiva dell'età adulta, determinata dalla perdita dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, e conduce alla paralisi dei muscoli volontari fino a coinvolgere anche quelli respiratori. Ma Maria Assunta davanti a questa malattia non si è arresa ed ha reagito mettendosi a dipingere aiutata da  un puntatore ed un computer.

In poco più di tre anni Maria Assunta Toniacci è diventata così brava che in Umbria ha tenuto già diverse mostre personali il cui ricavato va tutto in beneficenza.

La sua storia di artista e di donna coraggio, dal cuore immenso, è anche raccontata nel bel libro “ Donne , storie di confine ed oltre” di  Patrizia Patrizi e Rita Boini.

Il suo esempio di arte come catarsi della malattia, della sofferenza è davvero un dono del Cielo per gli umbri, per tutti gli italiani e per tutti noi che davanti alla malattia sappiamo fermarci a salutare con l’inchino dell’omaggio umano e religioso. In questo nostro tempo di guerra, di violenza, di nuovo terrore civile, sociale ed economico la sua arte è conforto dell’anima oltre che diletto degli occhi e, come sembrano dirci i  quadri di Maria Assunta, diviene a pieno titolo canone estetico ed esito armonico dove  la patologia si sublima cessando di coniugarsi con il dolore.

A Maria Assunta l’omaggio sincero del nostro giornale e l’augurio di un cordiale ad maiora!

Nello foto-collage di corredo: alcuni quadri della nota artista umbra esposti in una recente mostra estiva a Massa Martana e un suo primo piano. Foto riprese dal sito Autodemolizioni Dolfi.

Ivo Camerini