L’Etruria

Redazione

Democratiche Cortona: "Quando Cortona era città amica delle bambine e dei bambini"

Democratiche Cortona: "Quando Cortona era città amica delle bambine e dei bambini"

Le Donne Democratiche di Cortona hanno salutato con piacere un comunicato del Comune di Cortona dove, finalmente!, parla l'assessore di Berardino, assessore, lo ricordiamo, ai servizi sociali del nostro comune. Un assessorato cruciale in questo momento storico. Ma, ahinoi, ci siamo accorte che l'assessore si è vantata di una cosa - Cortona Città Amica delle bambine e dei bambini UNICEF - per cui il suo Sindaco, appena insediatosi, ha sentenziato - citiamo testuali - "ma cosa ha portato l'UNICEF al nostro territorio?!?".

Ricordiamo che UNICEF ha sempre lavorato affinché ad ogni bambino siano garantiti i suoi diritti fondamentali: salute, cibo, scuola, gioco, socialità…  In passato, nel nostro Comune sono state tante le iniziative e i progetti per rendere il territorio accogliente ed inclusivo tanto da ricevere anche un premio dalla Commissione Europea. 

Per essere Città Amica dei bambini bisogna continuamente fare progetti per i bambini e gli adolescenti. E allora ci viene naturale chiederci quali progetti ha fatto il Comune con UNICEF in questi due anni. E possibile averne un elenco? 

Visto che il PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE È STATO ABBANDONATO DA QUESTA AMMINISTRAZIONE, ci preme sottolineare che non basta enunciare cose fatte da altri e dire che "ci impegniamo": bisogna lavorare sodo senza fermarsi mai. Dopo aver rilevato i bisogni, ci si fa consigliare dagli esperti e si fa rete con il territorio.  

Invece, le associazioni che hanno  da sempre lavorato su questi progetti, lamentano un totale abbandono da parte dell’istituzione cittadina e di non essere mai state contattate dall'amministrazione. E oggi, in questo momento di pandemia, secondo lei, Assessore, l’UNICEF non potrebbe essere utile ai nostri bambini e alle nostre bambine? 

Le facciamo soltanto 7(!) esempi di progetti ed iniziative su cui l'apporto di esperti UNICEF sarebbe fondamentale:

1. bambini disabili e fragili in quarantena o positivi; 

2. bambini di famiglie in quarantena che sono costretti a stare a casa;

3. bambini con famiglie in situazione economica difficile o in situazioni di povertà; 

4. bambini in zona rossa che non hanno possibilità di frequentare i propri pari se non a scuola , dove distanze e mascherine rendono difficile la socializzazione. 

5. adolescenti costretti in casa dalla DDI con nessuna interazione con altri pari;

6. adolescenti costretti in casa da soli tutti il giorno perché i genitori lavorano;

7. bambini e adolescenti con situazioni familiari di violenze fisiche e psicologiche;

 

Ecco, Assessore, queste sono solo alcune situazioni per cui una collaborazione con UNICEF avrebbe dato delle risposte.

Quindi, il Comune come li aiuta adesso i nostri piccoli e i nostri adolescenti?

Attendiamo, fiduciose, esempi concreti di sostegno alla crescita e non solo parole....