L’Etruria

Redazione

I.T.E. “Laparelli” e I.C. Cortona 1 : inglese e solidarietà

I.T.E. “Laparelli” e I.C. Cortona 1 : inglese e solidarietà

Dopo il successo dello scorso anno scolastico, riparte il progetto in lingua inglese “An interview with…”che vede lavorare fianco a fianco gli studenti della classe 4B dell’I.T.E. “Laparelli” ad indirizzo turistico con quelli delle classi terze  e seconde delle Scuole Medie di Cortona e Camucia.

Il progetto ha vari scopi. Prima di tutto quello di potenziare la lingua inglese affrontando un compito di realtà ( le interviste appunto, interamente preparate e condotte dai ragazzi),portando quindi la materia oltre i banchi di scuola e  poi quello di incontrare realtà diverse dalla nostra, attraverso la voce di chi quelle realtà le conosce bene, per sensibilizzare i ragazzi, ampliare i loro orizzonti  e renderli consapevoli che ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare  il mondo in cui viviamo.

Anche quest’anno sono stati invitati personaggi interessanti che hanno saputo catturare l’attenzione dei ragazzi con le loro storie e toccare il loro cuore.

Il primo è stato Carlo Landucci, castiglionese, fondatore dell’associazione Onlus “Gli occhi delle speranza”, attiva in Zambia e Sierra Leone, che cerca di migliorare la vita degli abitanti di questi stati sostenendo scuole,  ospedali ed altre strutture già presenti e  fornendo abiti, acqua potabile, giochi e quanto può servire. 

Il secondo ospite, Stefano Maria Pallottino, è arrivato direttamente da Pisa. Nella vita ingegnere civile  e nel tempo libero volontario, all’inizio ha sostenuto l’associazione “Shaleku” in favore dell’Eritrea e  poi è diventato  collaboratore di Gino Strada per Emergency, organizzazione che non ha bisogno di presentazioni. Recentemente è anche presidente di Source International, che sostiene i villaggi che hanno perduto l’acqua potabile a causa delle miniere a cielo aperto costruite nelle vicinanze.

Durante le interviste il tempo è passato in fretta  e i ragazzi hanno tempestato di domande Carlo e Stefano, che hanno mostrato anche video e foto delle loro esperienze in Africa lasciando tutti pieni di molteplici stati d’animo: increduli, commossi, affascinati, stupiti.    

Il miglior feedback di questa attività arriva dalle parole dei ragazzi della 4B del Laparelli: “ Persone come loro fanno la differenza, sono incredibili, stanno facendo un grande lavoro e noi siamo felici e fortunati di averli conosciuti e di aver ascoltato le loro storie. Noi tutti dovremmo fare qualcosa.  Speriamo che altre persone come loro possano curare questo mondo malato”