L’Etruria

Redazione

I ladri non fanno Pasqua.

Vivere nell'insicurezza e nell'assenza dello Stato.Gli onesti davanti al ritorno dell'homo homini lupus.

I ladri non fanno Pasqua.

Ieri una nonna cortonese ,con la nipotina di due anni, alle dieci , si reca in visita dalla sorella in una frazione del nostro comune. La sorella vive davanti al piazzaletto della piccola chiesa parrocchiale e quindi la nonna lascia la macchina sul piazzaletto della chiesa aperta per le funzioni religiose del Sabato Santo e riportata nella foto. Dovendosi fermare solo pochi minuti per gli auguri alla sorella e agli altri nipotini prende con sé solo i dolci e la nipotina lasciando nella macchina, che provvede a chiudere, la propria borsa personale con telefonino, documenti, bancomat, blocchetto assegni,  portafoglio con una quarantina di euri, effetti personali e chiavi di casa. Sale dalla sorella e porta i piccoli doni, fa gli auguri agli altri nipotini cui non pare il vero di riabbracciare la loro piccola cuginetta. Soliti convenevoli di dieci minuti perché è sabato santo e c'è da preparare il pranzo e la Pasqua a figlio e nuora al lavoro. Esce dalla sorella , riattraversa la strada, risale sul piazzaletto della chiesa e trova l'amara sorpresa della portiera scassata e della borsa sparita.

Disperata torna dalla sorella e aiutata dalla sua figliola inizia la via crucis della denuncia ai Cc che molto gentilmente la raccolgono ma non possono fare nulla se non burocraticamente trasmettere quanto denunciato al magistrato che tra qualche tempo prenderà in esame la cosa e che al cento per cento dirà che si tratta di microcriminalità e nonostante qualche piccola indagine di routine chiuderà il procedimento contro ignoti con considerazioni di pubblico dispiacimento e con riservate commiserazioni private sulla superficialità e coglionaggine della signora nonna che ha lasciato in macchina , pur chiudendola, la borsa con tutte le sue cose e i suoi piccoli averi.

I Cc , pur dispiaciuti, consigliano di andare in banca a portare la denuncia quando martedì riaprirà i propri uffici, di bloccare al numero verde il bancomat, di rifare le chiavi di casa, di ispezionare cassonetti e bordi delle strade vicini alla piccola frazione, sperare che qualche anima buona ritrovi la borsa con i documenti e la riporti a loro che chiameranno per riconsegnarla. Ma essendoci nella borsa un telefonino con internet e gps non sarebbe logico e di aiuto collegarsi subito ai centri di sorveglianza informatica, che le forze di polizia hanno , localizzare il telefonino e acchiappare i delinquenti? 
No. Non si può fare perché siamo di fronte a microcriminalità e , risponde lo Stato, non si possono adoperare canali di intervento che servono per cose ben più gravi. Cosi la povera nonna cortonese, o altra persona italiana per bene, se ne ritorna a casa "becca e bastonata", come si diceva una volta. 
Avrà un po' di affetto dai propri familiari, ma anche rimbrotti per non aver capito che si vive in mezzo a ladri e  delinquenti e che non esiste più la piccola patria dove tutti si aiutano e si vogliono bene. Non aver capito che viviamo in una società in disfacimento dove ognuno pensa solo a se stesso, dove lo Stato non ti difende ed aiuta, dove ormai siamo tornati all'homo homini lupus, è come pensare di vivere sulla luna.

Avvilimento e sensi di colpa assalgono la ancora giovane nonna cortonese e  quasi la mettono nella condizione di essere lei in colpa per essersi fatta rubare. La paura di essere visitati in casa dai ladri in quanto è festa e non si possono sostituire le serrature, il dolore di affrontare piccole perdite di danaro e spese impreviste per riparare la macchina, rifare i documenti, ricomprare cellulare e tutti gli effetti personali rubati rendono particolarmente dolorosa questa Pasqua alla nostra concittadina,  nonostante che i familiari si facciano carico di consolarla invitandola a pensare alla salute e a cose più fondamentali.  

Il suo danno psicologico è grande e non c'è Pasqua che la rassereni dopo una simile disavventura. "Per giorni rimarrai sola e convinta di vivere in una società di merda", ci dice la nostra concittadina di cui , pur nell'anonimato vogliamo raccontare la brutta storia.

Uno che paga tasse a gogò, bollette esose, vive del proprio lavoro o della propria , meritata pensione come in questo caso della nonna cortonese, non avrebbe diritto ad indagini immediate ad aiuti e assistenza concreta da parte di uno stato onnipresente ed onnivoro su tutto, ma assente o indifferente verso il piccolo crimine che ormai ha invaso la nostra Italia, la nostra piccola patria?

Io penso di si e credo che occorra non solo dire Buona Pasqua  , nonostante tutto , a questa nonna cortonese, ma cominciare per davvero a cambiare i nostri politici imbelli o collusi con una situazione di ignavia verso la microcriminalità che avvelena il nostro vivere quotidiano, la nostra democrazia repubblicana.

Ivo Camerini