L’Etruria

Redazione |

Luca Pacioli e Leonardo Da Vinci: Un matematico francescano incontra un genio

Luca Pacioli e Leonardo Da Vinci: Un matematico francescano incontra un genio

Sabato 29 febbraio, presso la sede del Centro studi Frate Elia da Cortona, si è svolta la conferenza su Luca Pacioli, il grande matematico che nacque a Sansepolcro intorno al 1445 e che seppe rappresentare la sintesi delle conoscenze scientifiche  fino al 1900; Pacioli conobbe Leonardo, con cui strinse un sodalizio umano e intellettuale e questo con molta probabilità aiutò Leonardo nella creazione delle sue opere e nello sviluppo dei suoi studi. L'iniziativa è stata organizzata dal Lions Club Cortona-Valdichiana Host, in collaborazione con il Comune di Cortona, l'Accademia Etrusca, il centro studi”Frate Elia da Cortona”, il MUMEC di Arezzo e il centro studi “Mario Pancrazi” di Sansepolcro.

 

La conferenza è stata magistralmente condotta da Ernesto Gnerucci,  Presidente del Lions Club di Cortona, Valdichiana Host, che  è entrato nel vivo portando i saluti di Paolo Bruschetti, Vice Lucumone dell'Accademia etrusca di Cortona e presentando Isolina Forconi, che ha portato i saluti dell'Amministrazione Comunale. Ernesto Gnerucci ha continuato ringraziando il numerosissimo pubblico per essere intervenuto con una delicata situazione sanitaria in atto, dimostrando giudizio e fiducia in un rapido superamento..

 

La conferenza è entrata nel vivo con l'intervento di Pierluigi Rossi, Governatore del Distretto aretino e Rettore della Confraternita dei Laici, che parlando di Luca Pacioli ha citato il suo motto personale: “Alzare l'orizzonte” per la sua attualità; Pacioli e Leonardo  sono persone di cultura che diffondono cultura. La Toscana, dalla metà del '400 ai primi decenni del '500 seppe esprimere Michelangelo, Luca Pacioli, Piero della Francesca e  Vasari, cioè la massima sintesi dell'universo culturale del tempo, per questo ne dobbiamo conservare la memoria, che ci dà l'identità e l'orgoglio di vivere in Toscana.

Quindi Valentina Casi, Direttore del MUMEC-Museo dei mezzi di comunicazione di Arezzo, ha spiegato che questa conferenza si inserisce nell'ambito delle celebrazioni  del 2019 per i 500 anni dalla morte di Leonardo; il Museo ha presentato   iniziative ben oltre i confini regionali e questo ha portato ad un notevole incremento dei visitatori.

 

Quindi Ernesto Gnerucci ha introdotto Padre Antonio Di Marcantonio, Presidente del Centro studi “Frate Elia da Cortona”, che ha ricordato lo sforzo di Luca Pacioli per dare all'economia una veste etica, proprio per la visione religiosa che lo caratterizzava come frate, cioè fratello di tutta l'umanità.

Di seguito ha  preso la parola Matteo Martelli, Presidente del centro studi “Mario Pancrazi” di Sansepolcro, che ha affrontato la figura del grande matematico attraverso l'aspetto che gli è più congeniale, quello dell'insegnamento. Il relatore si è detto convinto che, prima di incontrare Pacioli, Leonardo fosse piuttosto scarso in matematica, perchè dopo aver trascorso due anni insieme, alla corte di Ludovico Sforza, a Milano, si nota una netta apertura del genio leonardiano. Leonardo era autodidatta, lavorò per un decennio  nella bottega di Verrocchio, ma gli mancava la scuola di abaco, cioè non aveva le basi della matematica e non sapeva nemmeno il Latino, quindi non aveva l'accesso ai testi basilari.

Qui interviene Pacioli, che tradusse i testi fondamentali in una lingua volgare di sua invenzione, perchè non esistevano ancora vocaboli per designare ciò di cui si parlava in aritmetica e geometria.

Questo fa di Pacioli un divulgatore e un prototipo di insegnante in cui trovare ispirazione.

 

Sulla stessa linea si è mosso Fausto Casi, Curatore del MUMEC,che  ha parlato dell'intervento  di Leonardo nel testo “De divina proportione” di Luca Pacioli: Pacioli chiese a Leonardo di decorare con immagini il suo manuale fondamentale, ma Leonardo non riusciva ad immaginare e tanto meno a disegnare i solidi richiesti, che erano ben più dei cinque poliedri platonici della tradizione.

Allora Pacioli spiegò le formule geometriche a Leonardo...e lui disegnò  tutto ciò che gli veniva spiegato, componendo tavole perfette ed eleganti, e contribuendo così al successo del libro. Per arrivare a disegnare e costruire i solidi richiesti, Leonardo perfezionò addirittura uno strumento, il prospettografo, per riportare i solidi tridimensionali su una superficie piana,e si fece  così partecipe  del problema fondamentale del Rinascimento: quello della prospettiva.

Fausto Casi ha indicato in Pacioli un grande divulgatore, che rese accessibile la conoscenza anche a chi non aveva seguito corsi specifici, sfruttando la stampa appena  entrata in uso a Venezia, ma anche girando le maggiori città italiane per portare i propri insegnamenti e scrivendo testi che sono rimasti pietre miliari, fra i quali un Trattato sugli scacchi che ha definito una volta per tutte le regole del gioco. In occasione dell'anno dedicato a Leonardo, il prof.Bruno Bruni, del MUMEC,  ha costruito in legno una trentina fra i solidi disegnati da Leonardo, che sono stati esposti al Museo.

 

Al  termine della conferenza, il pubblico si è spostato nella chiesa di S.Francesco, di cui Simone Allegria, docente presso l'Università di Siena e collaboratore di padre Antonio Di Marcantonio,ha  illustrato i fatti storici salienti.

Un allegro momento di convivialità nel refettorio del convento ha concluso l'interessante serata.

MJP