L’Etruria

Redazione

Partitocrazia e real politik

La voce del popolo al bar circolo culturale camuciese

Partitocrazia e real politik

Domenica mattina tre marzo 2024, al mio solito bar circolo camuciese, c’ è molta meno gente che nei giorni feriali. Arrivo alle otto , ma gli avventori sono solo i pochi lavoratori che smontati dal turno notturno si fermano  per una colazione veloce prima di recarsi a casa dalla famiglia.

La  discussione è soprattutto  sostenuta e rintuzzata di tanto in tanto dalle due bariste Anna e Clara, che con la loro simpatia e il loro  charme femminile, in questa domenica mattina, dominano questo piccolo, interessantissimo palcoscenico della voce del popolo. Ecco alcune loro interessanti riflessioni.

Anna

Tutti oggi sembrano volere la guerra come soluzione delle contese tra le nazioni, ma naturalmente nessuno di quelli che vogliono la guerra va a fare la guerra. La fanno per procura, mandano a morire per loro conto persone, cristiani che non si conoscono . Come dice il poeta Pablo Neruda : ‘Le guerre sono fatte da persone, che si uccidono senza conoscersi per gli interessi di persone, che si conoscono, ma non si uccidono’. Davvero uno schifo. Se poi uno dice che ci vuole la pace, che la pace va trovata ad ogni costo ti deridono, dicendoti che sei pro-Putin, quando i loro capi pro-guerra, fino ad un anno fa facevamo affari d’ oro con il dittatore russo. Davvero non c'è più vergogna da parte di chi vuole la guerra a tutti i costi"

Clara

“Hai pienamente ragione. Io sono molto impaurita da questa propaganda guerresca e anche da un altro problema. Il problema che anche qui da noi si è tornati a parlare di partitocrazia e a gettare melma addosso a quintali agli avversari politici. Hai visto come in molti parlano di partitocrazia dominante, così come avveniva in Italia un secolo fa negli anni dell' ascesa di Mussolini e del fascismo? Speriamo che la gente rinsavisca e che comprenda che i partiti sono gli strumenti per la partecipazione alla vita  pubblica come dice la Costituzione. Possibile che il tornaconto personale debba distruggere la nostra civitas , che da sempre ha mandato avanti il bene comune su tutti gli interessi individuali? Come diceva padre Dante: ‘Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta (…)’. Ahi , come rimpiango la politica democristiana di una volta, che nella prassi politica privilegiava sempre la realpolitik della convivenza pacifica tra i popoli e le nazioni riportando l’ agire , il fare, il contrattare ad una visione umanistica e cristiana del mondo e della vita umanistica, dove tutti hanno diritto a convivere in fraternità di pace e di libero progresso e ad osare sempre più solidarietà e più democrazia.

Piùin generale, oggi invece , come ci diceva giovedì scorso la russofila Tania da Kherson, quando prima di aprire il suo banco al mercato venne a prendere il caffè, l'Europa, succube di Biden, di e Sunak e della loro sodale Ursula, ha gà pronti i suoi scenari di guerra contro la Russia.

Stiamo per affogare nell'oceano della guerra e però la gente continua a ballare al suono dell'orchestra del neoliberismo mentre la nave Europa sta affondando. Come ha scritto il cattolico Savino, sul suo blog Prendere la parola, 'sono ormai diversi che, pensando di essere saggi, dicono che il pacifismo è oggi inutile, che serve a poco e che interessa solo alcuni utopisti. L’Unione Europea sta rafforzando il suo apparato di difesa comune e Nato con più armi e investimenti .Di fronte alle minacce che Vladimir Putin i governanti europei riempiono media e social di dichiarazioni e  messaggi alla popolazione che un conflitto non è impossibile'. Le guerre in Ucraina e a Gaza stanno durando più di quanto  era stato previsto e ormai tutti ci si rende conto che la nostra vita è entrata  in un mondo che ogni giorno diviene sempre più pericoloso e dove i conflitti e le stragi aumentano. Davanti a queste guerre, che sono come incendi che si ingrandiscono sempre più, servono davvero acquisti di armi, più produzione degli armamenti e maggiori investimenti e coordinamento militare? In alcuni stati Europei si sta già parlando di ripristinare il sistema dei riservisti e di mandare soldati in Ucraina.

Davanti a chi sostiene che il  conflitto con la Russia non è imminente, ma non impossibile, occorre mobilitare le forze delal pace e del ripudio della guerra. Anche a costo di apparire inguaribili utopisti e idealisti sognatori, anche nel nostro piccolo cortonese bisogna sostenere il magistero e l'azione politico-religiosa di Papa Francesco e di tutti coloro che ancora credono nella via della pace".  

Cecco,avventore pensionato

Brave citte . Tenete sempre alta la bandiera della libertà e della pace. A vostri nonni costò anche la vita difenderla. Opponetevi con tutti i mezzi voi e i vostri figli a tutti coloro che son tornati a diffondere cattiva cultura  fascista e violenta, come quella propaganda che fanno a Cortona e in Italia contro la partitocrazia. I partiti sono i veicoli per fare politica   e per governare la res pubblica. Basta con gli unti dal Signore, con gli uomini soli al comando, con i podestà, che non aspettano altro di trasformarsi in velenossi dittatori. Basta con i guerrafondai a tutti i costi al servizio dell’industria bellica che ingrassa gli affaristi e gli speculatori, che affama i ceti popolari e vuol ridurre l’altro, i prossimo a schiavo o suddito senza diritto di voce. Le forze dell’ordine in una democrazia sono indispensabili e necessarie alla vita sociale e civile, ma dare loro le indicazioni di manganellare giovani pacifisti è contro la libertà di manifestare pacificamente le propie idee come facevano i giovani studenti di Pisa. Stiamo tutti con la sapienza e la guida del nostro presidente Mattarella. Ma soprattutto con quella di Papa Francesco , che ancora ieri mattina ha invitato tutti a farla finita con il tempio del mercato e a tornare al tempio della casa e del focolare. Che ha invitato tutti a finirla con la ragione delle monete e a tornare alle ragioni delle carezze tra le persone. Che ha invitato tutti a riprendere la buona strada dei negoziati e della pace, abbandonando la strada delle armi e della guerra.”

Il giornalista di strada non può far altro che registrare anche queste voci domenicali del popolo e  trascriverle, concordando in toto con Anna, con Clara e con  Cecco il pensionato cortonese doc.

Ivo Camerini