L’Etruria

Redazione |

Quando il vescovo è uno di noi

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Quando il vescovo è uno di noi

Incontrare la mattina, alle sei mezzo , un arcivescovo alla Stazione ferroviaria , vederlo arrivare alla guida della sua utilitaria, parcheggiare, salire in treno e viaggiare in seconda classe come un qualsiasi cittadino o lavoratore pendolare e vestito da semplice prete, non è cosa ordinaria da vedere o incontrare.

Stamani però alla stazione di Terontola l'abbiamo vista e incontrata. Ci è capitato infatti di rivedere, di reincontrare l'arcivescovo di Lucca , l'amato e stimato don Italo Castellani da Santa Maria Nuova, come tutti lo chiamavamo e lo chiamiamo ancora nonostante l'alta , prestigiosa carica che da tanti anni ricopre con onore, con consenso di popolo e riconosciuta capacità pastorale. In diversi pendolari su Roma abbiamo gioito del fraterno incontroche ci ha regalato, del piccolo evento  che ci ha permesso di vivere. Non solo perché il vescovo di Lucca  è un cortonese e una persona seria rimasto legatissimo alle sue origini contadine e al suo primo incarico di prete di campagna, ma soprattutto perché in lui, nel suo modo di vivere il Vangelo e la Chiesa abbiamo rivisto l'antico l'esempio,  la testimonianza dell'antica, grande chiesa cristiana cortonese che , ancora pochi decenni orsono,  era un tutt'uno con la nostra civitas, con la nostra Piccola Patria. Anzi ne era la gloriosa bandiera, il vessillo luminoso che sventolava forte e indicava la speranza del domani.

Grazie arcivescovo Castellani di essere rimasto uno di noi. Grazie don Italo di essere rimasto il prete contadino che tanto donò alle nostre terre cortonesi. Un grazie da parte dei tanti fedeli cristiani rinchiusi nelle loro case, ma anche a nome dei pochi sacerdoti cortonesi rimasti a vivere quasi in povertà la loro condizione di preti anziani, di ultimi pubblici testimoni di una Cortona cristiana che oggi vive avvolta nelle brume di  un freddo ,  tempestoso inverno  e sembra andare alla deriva " come barca senza nocchiero" oppure  rifugiarsi  nelle avite  catacombe  del  privato  familiare.

Nella foto mons. Castellani mentre ammira la copertina dell'ultimo libro della prof.Casucci: Il futuro è nel nostro passato.

Ivo Camerini