L’Etruria

Redazione

Un ricordo di Giorgio Napolitano anche dalla sua amata Cortona

Una foto del giovane onorevole comunista stimato nelle nostre terre in cui soggiornava spesso durante le vacanze e i fine settimana

Un ricordo di Giorgio Napolitano anche dalla sua amata Cortona

La morte del Presidente emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha destato commozione  anche tra tanti suoi amici cortonesi, che da ieri lo hanno ricordato nelle loro conversazioni private e anche nei social.

Giorgio Napolitano, prima di divenire Presidente della Repubblica, era solito passare molti dei suoi fine settimana e alcune giornate estive in Cortona e soprattutto nelle nostre amene colline , ospite stiamto e rispettato di amici cortonesi che oggi si stringono alla moglie Clio e ai suoi figli in questo momento di dolore e di lutto.

Giorgio Napolitano è stato nella nostra Cortona, in forma privata, più volte anche da Presidente della Repubblica e in molti ricordano alcuni suoi soggiorni riservatissimi a Cantalena nella casa del suo amico Ilio Pasqui, ex-sindaco della nostra città.

L'Etruria ed io personalmente lo ricordiamo con questa foto che lo ritrae ancora giovane deputato  a Palazzo Vagnotti, assieme alla moglie signora Clio, in visita alla nostra Mostra Mercato dell'Antiquariato, accompagnato dal Presidente dell'allora Azienda di Soggiorno e Turismo cortonese, l'indimenticato commendatore e  maestro Giuseppe Favilli.

Personalmente lo  ricordo come persona cortese e gentile  in alcuni brevi saluti in Rugapiana, dove  sedeva  spesso, sempre in compagnia della signora Clio o del suo amico senatore Chiarante, che aveva casa in Val d'Esse, ai tavolini del bar Signorelli. Ricordo anche  in alcuni incontri, sempre essenziali, alla stazione di Terontola, il lunedì mattina presto  dove era solito prendere il treno 581 per rientrare a Roma e che prendevo anch'io per recarmi a lavorare nella capitale. Inoltre lo ricordo in un casuale incontro, in un sabato santo dei primi anni duemila, alla  Farmacia Lucente, dove era in fila come un cittadino qualsiasi per l'acquisto di medicinali e dove avemmo occasione di ricordare il suo discorso conclusivo ad Assisi, alla Marcia straordinaria della Pace contro la violenza mafiosa ( di cui ero stato un ideatore e organizzatore), che in quell'anno, il 23 maggio 1992, aveva perpetrato la strage di Capaci , uccidendo  il giudice Giovanni  Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta.

Alla moglie signora Clio e ai figli Giovanni e Giulio e ai familiari tutti le cristiane condoglianze de L'Etruria e quelle mie personali.

Ivo Camerini