L’Etruria

Redazione

Non son trecento, ma son giovani, forti e Z- Alpha

C'è qualcosa di nuovo sotto il cielo di Cortona: inaugurata a Camucia la nuova sede di Cautha

Non son trecento, ma son giovani, forti e Z- Alpha

C'è qualcosa di nuovo, ma insieme anche d'antico, sotto il cielo di Cortona: Cautha ha una sua nuova  sede, che è stata inuagurata sabato 20 aprile 2024, in Camucia.

Una bella, splendida  sede (a due passi dai resti dei templi della civiltà etrusca camuciese e cortonese) pensata e costruita dai giovani cortonesi e chianini, nati dopo il duemila o al tramontare del novecento, che ( con l'apporto concreto e fattivo della Banca Popolare di Cortona, presente in quest'occasione con il suo sempre attivo e lungimirante DG Roberto Calzini) non potevano non scegliere luogo più adatto e camuciese per la loro associazione, che porta il nome della  dea etrusca del sole, dell'alba e degli inizi.

Sole, alba ed inizi, che oggi lanciano sulla scena sociale, culturale ed economica cortonese un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze, che come mi ha detto , all'ingresso dell'ex-Bar Centrale,   una bella signora bionda, zia di qualcuno  e, anche se diversamente giovane, super elegante: " non son trecento, ma ti assicuro che son tutti veramente giovani in gamba, forti e una bella meschia tra generazione Z e generazione Alpha". 

Complimento più bello non potevo raccogliere nel fermarmi dieci minuti per uno sguardo veloce, essenziale a questo bel fiore cortonese sbocciato tra i più o meno salvati monumenti etruschi delle nostre terre antiche, che, da sempre, son state vissute  da gente che sa guardare con cuore,  passione, condivisione e ragione al sole , all'alba e agli inizi di un nuovo domani.

Di un nuovo domani camuciese e cortonese, che , forse, pur non sapendolo in molti, prende il via da un luogo caro al  ritrovarsi insieme della Camucia del lavoro e del commercio del Secondo Novecento e dove hanno sostato per un caffè e per una chiacchierata d'affari e di futuro non solo camuciesi e cortonesi illustri, ma anche un mito del ciclismo italiano come il grande Gino Bartali , che qui, in una mattina di un quattro ottobre di fine anni 1988, alle sei e mezza, ebbi il piacere e l'onore di conoscere di persona e di offrirgli  un caffè.

Bartali, che,come ogni anno, si recava  con tre suoi amici in macchina ad Assisi per partecipare alla messa delle otto,  si era fermato proprio al Bar Centrale, parcheggiando in Piazza Sergardi (come si faceva noi pendolari che si andava a prendere il treno di primissima mattina) per la classica sosta del pellegrino francescano e fu molto gentile con il barista Cagnaneri, con me ed un altro pendolare presente. Tra l'altro,  mi disse che per lui e i suoi amici questa di Camucia era una sosta abituale , perché vi si era fermato molte volte per riempire d'acqua la sua borraccia durante i suoi allenamenti in bicicletta da giovane aviere militare in Castiglion del Lago, durante la seconda guerra mondiale. 

Che queste soste di un Bartali, già diversamente giovane, al bancone dello storico bar camuciese, che i giovani di Cautha, guidati dal bravo presidente Jacopo Mancini, han voluto mantenere integro e come arredo particolare della loro sede, siano di buon auspicio alla loro attività e alla  loro voglia di  futuro  e di fare e di costruire rete, anche se a valenza slang Npt.

Ivo Camerini