L’Etruria

Redazione

I protagonisti del Gruppo Storico della Città di Cortona

Intervista a Alessandro Zepponi e Monica Mancini, ex-chiarine del Gruppo Storico

I protagonisti del Gruppo Storico della Città di Cortona

Per la serie delle interviste ai protagonisti del Gruppo Storico, in vista del Trentennale del GS del 2024, questa volta abbiamo incontrato Alessandro Zepponi e Monica Mancini, due storiche ex-chiarine del Gruppo, nonché marito e moglie.

Toglieteci la prima curiosità: vi siete conosciuti nel GS?

A e M: In realtà no. Però sicuramente ci ha unito e ci accomuna l’esperienza di averne fatto parte.

Cosa significa per voi GS?

A: Un bel ricordo, tante emozioni. Noi siamo stati sempre tra i più grandi del gruppo, ma esserne parte ci ha aiutato a rimanere più a lungo ragazzi.

M: All’inizio lo spirito che più emergeva era quello di far parte di gruppo, anche in maniera goliardica. Poi con il passare del tempo è emersa la consapevolezza di portare per l’Italia non solo il nome di Cortona, ma la nostra storia.

Quanto tempo avete militato nel GS e in quale ruolo?

A: Io 6 anni come chiarina.

M: Io 5 anni: all’inizio come sbandieratrice, poi Omero Vezzali (che era a capo degli sbandieratori) mi ha spinto ad entrare a far parte delle chiarine.

Che importanza ha il GS per una Città come Cortona?

A: Il GS ha un ruolo molto importante, in quanto noi, avendone fatto parte, abbiamo avuto possibilità di girare l’Italia e altri Paesi all’estero e di crescere all’interno del gruppo.

M: Il GS rappresenta un senso di appartenenza alla Città. La storia di Cortona è eterna: il GS permette di farla conoscere in giro e di mantenerla viva.

Che tipo di cambiamento avete percepito nel GS nel tempo?

A: La mia sensazione è che sia molto cresciuto. Una volta eravamo, soprattutto per quanto riguarda le chiarine, solo uno o due al massimo. Adesso sono molti di più. Inoltre è un Gruppo che si mantiene sempre giovane.

M: C’è stata una crescita di qualità e di quantità, nonostante il continuo ricambio generazionale.

Quale è l’uscita o evento che ricordate con più emozione?

A: Tutte le uscite sono rimaste nel mio cuore. Se ne devo citare una, faccio riferimento a Caccamo in Sicilia, dove eravamo insieme al Gruppo di Castiglion Fiorentino. L’aneddoto che mi ricordo di quella uscita è che a suonare la chiarina eravamo solo in tre. E dopo un paio di Piazze avevamo già finito il fiato. Quindi ci accordammo per suonare uno in una piazza e uno in un’altra con un risultato non brillante, ma almeno riuscimmo ad arrivare in fondo.

M: E' difficile scegliere. Mi ricordo Cividale del Friuli, dove abbiamo visitato le bellezze della Città. La più emozionante per me invece è stata a Vienna, dove però ero presente in qualità di figurante e non di chiarina. E’ stato emozionante conoscere la Città, dove ha vissuto Mozart.

Come avete vissuto il periodo del GS e come lo vivete ora?

A: Mi ricordo l’adrenalina che provavo all’ingresso in Piazza: infatti facendo parte delle chiarine ero il primo ad entrare in Piazza. Quindi se sbagliavo la posizione, il mio errore faceva di conseguenza sbagliare tutto il gruppo: avevo una grande responsabilità. Adesso la emozione all’entrata in Piazza, anche se in altri ruoli, è comunque forte come un tempo.

M: Sono d’accordo con Alessandro, perché l’entrata delle chiarine avviene a Piazza vuota: il cuore batteva a mille. Poi, nonostante l’emozione, dovevi stare concentrato per fare le varie figure, cercando di fare tutto come provato tante volte. Adesso io mi trovo più dietro le quinte: mi occupo del corteo storico del Rione San Marco in Poggio. Se dovessi scegliere, le emozioni della Piazza sono davvero uniche ed irripetibili.

Che tipo di rapporto avete con i vostri ex compagni del GS?

A: Ci vediamo e siamo in ottimi rapporti. Quando ci si rivede, si parla sempre del Gruppo Storico, che ci accomuna.

M: Per fortuna grazie agli eventi del nostro Rione del San Marco in Poggio, con gli altri amici del GS ci si mantiene in contatto. E ogni volta che ci si rivede ci catapultiamo nel passato, nella goliardia che ci animava. Sono tutti dei bei ricordi.

Quando ripensate al GS, cosa vi manca di più?

A: A me personalmente la condivisione, lo stare insieme, le uscite. C’è comunque da dire che quando ne facevamo parte, era impegnativo.

M: Sicuramente le emozioni che abbiamo provato in quel momento della nostra vita: il far parte di un gruppo di adolescenti, che ti permette di prendere con più leggerezza la vita e gli eventi ruotano intorno.

Quest’anno a Maggio 2024 verrà festeggiato il trentennale del GS. Sapere di averne fatto parte cosa vi fa provare?

A: Sarà un evento importante e saremo presenti.

M: Sono molto emozionata a riguardo, perché la mamma di Alessandro (la Rosina Bronzi) è stata una delle fondatrici del Gruppo Storico. Ed è bello immaginare di averne fatto parte e sapere che questa tradizione può continuare ad essere tramandata. Spero che nel futuro il GS si fortifichi sempre di più.

Monica e Alessandro ci hanno riportato le loro esperienze ricche di emozioni e ricordi entusiasmanti. Il passato come al solito getta le basi per il nostro presente e futuro.

NB: Le foto utilizzate in questo articolo sono di Patrick Mahoney e di Valerio Scaramucci.

Chiara Camerini