L’Etruria

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Il 1 novembre Presentazione del restauro dell’affresco trecentesco della chiesa di S.Cristoforo

Grazie all'associazione per il Recupero degli Organi Storici Cortonesi e alla BPC

Il 1 novembre Presentazione del restauro dell’affresco trecentesco della chiesa di S.Cristoforo

Domenica 1  novembre 2015 alle ore 17, nella chiesa di San Cristoforo in Cortona, sarà presentato al pubblico l’affresco trecentesco, completamente restaurato, ospitato nella chiesa rappresentante la Crocifissione e scene del Nuovo Testamento (e attributo alla scuola di Bottega Umbra  vicina a Bartolomeo di Guido, senese di nascita e umbro di adozione)

Questa importante opera pittorica fu seriamente danneggiata da una percolazione dal soffitto di acqua piovana nel 2014.

Il restauro è stato eseguito da Luciana Bernardini e Beatrice Cenci ed è stato reso possibile grazie al  sostegno dell’Associazione per il Recupero degli Organi Storici Cortonesi e della Banca Popolare di Cortona.

Sarà inoltre possibile riascoltare l’Organo che il castiglionese Giovanni Banci costruì per la chiesa nel 1856.

L’Organo, silente dal 2003, è stato restaurato grazie all’Associazione per il Recupero degli Organi Storici Cortonesi, ed in questa occasione verrà nuovamente utilizzato per un concerto eseguito da Massimiliano Rossi.

La Chiesa di S.Cristoforo antico cuore di Cortona.

Ubicata nella parte alta della città, costruita su una struttura muraria etrusca dopo l’anno mille, la chiesa di San Cristoforo fu consacrata nel 1192.

Ancora oggi conserva preziose testimonianze del periodo romanico (il campanile a vela) e della presenza in Cortona nell’alto Medio Evo di pittori a fresco di provenienza senese e umbra. La chiesa conserva preziosi affreschi trecenteschi (fra cui una Madonna in trono con Santa Margherita da Cortona) che per il degrado provocato dal tempo, necessiterebbero di un accurato restauro.

Con gli interventi di recupero promossi dalla Associazione Organi Storici di Cortona, finanziati dalla Banca Popolare di Cortona, l’Associazione ha inteso non solo restituire alla fruizione dei visitatori un bene inestimabile, ma anche richiamare l’attenzione sulla necessità di ulteriiori provvedimenti per la conservazione della chiesa di San Cristoforo.