L’Etruria

Ufficio stampa

Manifestazione a sostegno della Francia a Cortona

L'intervento integrale del Sindaco Francesca Basanieri

Manifestazione a sostegno della Francia a Cortona

“Uniti, senza colori politici e ideologie per costruire una comunità tollerante e accogliente.

La nostra reazione deve essere decisa e solidale da parte di tutti per contrastare il dilagare dell'odio omicida in ogni sua forma.

Nonostante le condizioni climatiche fossero avverse, con una pioggia battente che non ha mai smesso, siamo riusciti a svolgere la manifestazione sotto il loggiato del Teatro Signorelli con oltre cento cittadini di ogni estrazione sociale, politica e religiosa che hanno cantato assieme la Maresigliese e l’Inno Nazionale Italiano e si sono uniti nel ricordo delle vittime e nella volontà di dire no al terrorismo.”

“Oggi a Cortona tutti assieme, abbiamo celebrato senza bandiere e senza colori politici le vittime del terrorismo: quelle dell'ultimo attentato del 13 Novembre scorso, quelle dell'attentato e tutte le vittime dall'11 Settembre 2001 in poi.

Nonostante le condizioni climatiche fossero avverse, con una pioggia battente che non ha mai smesso, siamo riusciti a svolgere la manifestazione sotto il loggiato del Teatro Signorelli con oltre cento cittadini di ogni estrazione sociale, politica e religiosa che hanno cantato assieme la Maresigliese e l’Inno Nazionale Italiano e si sono uniti nel ricordo delle vittime e nella volontà di dire no al terrorismo.

L'ultimo di questi attentati ha scosso in maniera particolare e profonda la nostra comunità Cortonese in parte perché colpire Parigi significa colpire il cuore stesso dell'Europa ma anche perché Cortona ha un legame forte e storico con la Francia e ci è sembrato come se l'attentato fosse stato fatto a noi, ai nostri concittadini, alla nostra storia.

E’ stato emozionante ed importante avere al mio fianco i rappresentanti della Comunità Islamica cortonese e quelli del Comitato del gemellaggio con Chateau Chinon.

Un unico sentimento, un unico cuore ci ha legato ed ha dimostrato ancora una volta quanto la comunità cortonese sia unita e solidale.

Cortona è legata da un amicizia profonda con il popolo francese, ormai da più di 50 anni  siamo gemellati con la cittadina di Chateaux Chinon dove era Sindaco Mitterand ma ha anche un legame culturale forte un legame che viene dal passato, che viene da lontano fino dagli Etruschi per passare attraverso l'arte di Gino Severini fino all'ultimo legame con il Louvre.

Questi legami sono stati caratterizzati sempre dalla voglia di conoscere, contaminarsi, crescere insieme di aprirsi a nuove culture e a nuove possibilità crescendo sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista economico.

Lo hanno fatto gli Etruschi andando a creare un insediamento vicino a Montpellier proprio la cittadina con la quale stiamo collaborando ad un importante mostra sulla scrittura, gli etruschi li avevano portato la loro cultura, ma anche i loro prodotti della terra come il vino, lo ha fatto Gino Severini che considerava due patrie nella sua vita Cortona e Parigi; lo facciamo oggi noi collaborando con il più grande museo del mondo per conoscere e condividere l'arte dei nostri predecessori.

Questi legami ci fanno sentire orgogliosi della nostra terra, orgogliosi della nostra storia e ci fanno sentire parte di una grande comunità che è l'Europa.

Oggi questa voglia di condividere ed essere cittadini europei e cittadini del mondo vuole essere cancellata da terroristi che in nome della fanatismo religioso, in nome di chi usa la religione per il proprio potere,  vogliono cancellare le nostre democrazie e la nostra libertà di vivere colpendo i nostri simboli, i nostri stili di vita i nostri luoghi di divertimento

Quello che serve è costruire una comunità tollerante perché se anche questi terroristi continuano ad avere il denaro e le armi non possono nulla se nessuno dall'altra parte del mediterraneo li ascolta, se non ci sono giovani e donne che li seguono perché non hanno niente da perdere e trovano la loro realizzazione nell'odio verso gli altri, nella vendetta.

Questo dobbiamo fare. Perché i ragazzi che sono le menti degli attentati sono ragazzi nati e cresciuti a Parigi, nati e cresciuti nelle nostre comunità, molti di loro anche cresciuti in maniera agiata, senza problemi economici e allora ci dobbiamo chiedere perché e in nome di cosa hanno deciso di combattere, di uccidere i loro amici, coetanei, ragazzi islamici come loro.

Nelle nostre comunità, spesso, si nasconde l'intolleranza, l'odio razziale, anche nella quotidianità, nei gesti di tutti i giorni, anche in cose semplici che non c'entrano niente con la religione ma spesso odiamo e discutiamo con chi la pensa diversamente da noi, o per qualsiasi diverso di qualunque diversità.

Si vede, si percepisce la violenza e il non rispetto dalle cose che vengono scritte sui social netwrok, per qualsiasi problema personale o pubblico grande o piccolo che sia. Questo odio genera odio, questo odio genera intolleranza e l'intolleranza può degenerare in gesti estremi e sconsiderati.

Questo lo possiamo cambiare, da oggi da subito noi stessi nei nostri atteggiamenti verso gli altri e verso il prossimo.

Noi politici e noi semplici cittadini. Ovunque è dimostrato anche scientificamente che costruire comunità accoglienti, tolleranti, rispettose degli altri fa bene alla nostra democrazia, alla nostra libertà e anche alle nostre economie.

Noi popoli d'Europa abbiamo pensato che dopo la seconda guerra mondiale dopo le macerie del nazifascismo la libertà e la democrazia in Europa fossero conquistate per sempre purtroppo oggi ci stiamo rendendo conto che non è così, che c'è chi la vorrebbe mettere a repentaglio.

 Oggi queste parole così vive fin dalla rivoluzione francese devono essere riconquistate e io credo che oggi debbano essere lette nel verso opposto uscito dalla rivoluzione francese: prima, più importante, e base per le altre deve esserci la fraternitè, la fraternità tra gli uomini, la tolleranza che si porta con se l'uguaglianza degli uomini di fronte al mondo, di fronte a Dio poi, solo dopo, conquisteremo veramente e definitivamente la libertà.

Siamo disposti noi per primi a costruire e realizzare la fraternitè per difendere la nostra storia, la nostra cultura e la nostra libertà?

La lotta ai terroristi parte da qui: non modifichiamo i nostri principi, non modifichiamo la nostra costituzione, non rinunciamo alla nostra vita, impariamo ad essere tutti costruttori di pace.”