L’Etruria

Redazione

“Ecco il futuro dell’ospedale della Fratta”

In occasione della tappa cortonese di “Tessere i territori”, l’Asl rassicura la cittadinanza. E svela i prossimi progetti nei singoli Comuni

“Ecco  il futuro dell’ospedale della Fratta”

Una giornata fruttifera quella trascorsa a Cortona nell’ambito di “Tessere i territori”, la campagna di ascolto della Asl Toscana sud est che fa tappa in tutti i distretti. Obiettivo: analizzare i bisogni del territorio e formulare risposte e soluzioni attraverso un confronto tra i vari soggetti: Asl, Comuni, cooperative e associazioni.

Nella mattina si sono tenute alcune relazioni che hanno permesso di fare un’analisi demografica, socio-economica e sanitaria della vallata. Tra i dati più rilevanti, rispetto ai precedenti censimenti, è emerso che: la popolazione è più giovane e più occupata ma il reddito imponibile medio è più basso; c’è un’alta prevalenza di scompenso cardiaco e di demenza senile (soprattutto nelle donne); è cresciuta la mortalità per cardiopatia ischemica e per malattie cerebrovascolari; è in diminuzione la mortalità per tumori mentre quella per incidenti stradali è in aumento, superiore anche alla media regionale e a quella di Area vasta. La speranza di vita è di 84 anni per le donne e 80 per gli uomini.  

L’intervento del direttore generale Enrico Desideri si è concentrato sulle nuove sfide della sanità locale, in un’Area vasta che è la seconda, per grandezza, a livello nazionale. “Nuovi farmaci, tecnologie e governance, puntando sulla multi professionalità e sulle figure di riferimento per le singole Zone – ha  commentato Desideri – Questa è la sanità del futuro a cui stiamo già lavorando. E’ il momento di sottoscrivere un patto tra cittadini, Asl e sindaci per garantire servizi all’altezza. In questa giornata ribadiamo la centralità dell’ospedale della Fratta, nonostante le voci di depotenziamento che continuano incredibilmente a circolare”.

“L’ospedale di Cortona è in rete con quello di Nottola ma questo non significa che funzioni a metà – ha detto la responsabile di Zona Anna Beltrano – Anzi, vuol dire che possono entrambi specializzarsi, con i professionisti che si muovono senza problemi nell’uno o  nell’altro plesso. L’obiettivo è fare della Fratta un polo per la chirurgia programmata mentre Nottola diventerà un centro  per la chirurgia d’urgenza”.

Nel pomeriggio si è riunita la conferenza dei sindaci, che ha messo sul tavolo questioni importanti. Per Castiglion Fiorentino, è in previsione l’apertura di un punto ristoro alla Casa della salute mentre sarà necessario intervenire sul parcheggio. E’ una questione annosa perché contiene un numero insufficiente di posti auto e questo crea non pochi disagi. Essendo stato installato un semaforo a chiamata per i pedoni proprio sotto il piazzale, a collegamento con il parcheggio del cimitero, quest’ultimo può essere utilizzato anche dagli utenti della Casa della salute in piena  sicurezza. Inoltre, sarà firmata una convenzione tra Asl e Comune per la gestione dell’area di sosta. Per quanto riguarda Marciano, c’è il progetto di aprire una sede satellite della casa della salute di Foiano, in un edificio che il Comune avrebbe già individuato. Per Lucignano, la sede satellite esiste già, nell’ex ospedale, ma sarà trasferita in locali più idonei.  L’ex ospedale sarà quindi messo in vendita. Infine, per l’ospedale della Fratta è in previsione l’apertura di alcuni posti dedicati alle cure intermedie (MoDiCa), per garantire un passaggio integrato tra ospedale e territorio. Anna Beltrano ha quindi comunicato ai sindaci che la Regione ha deciso di incrementare le quote sanitarie della Zona Valdichiana e quindi sono in corso i lavori per la revisione del regolamento di accesso alle Rsa.

Contemporaneamente alla conferenza dei sindaci, alcuni gruppi tematici si sono riuniti per discutere di: “Sviluppo delle rete per la presa in carico dei pazienti con patologie dell’apparato circolatorio”; “Le patologie del sistema nervoso centrale, un problema della Valdichiana aretina?”; “Agenzia Ospedale – territorio: una rete da sviluppare”; “Sviluppo della rete materno infantile”; “L’inclusione lavorativa e impatto sociale, analisi e valutazione dell’esperienza territoriale”.