L’Etruria

Redazione

A Villa Lovari una serata in ricordo di Massimiliano Millotti

A Villa Lovari una serata in ricordo di Massimiliano Millotti

Si exemeris ex rerum natura benevolentiae coniunctionem, nec domus ulla nec urbs stare poterit, ne agri quidem cultus permanebit “; …cioè: “se avrai eliminato dalla natura delle cose il vincolo dell’amicizia, non potrà esistere nessuna casa , ne alcuna città,non resterà nemmeno l’agricoltura (…) l’ amicizia riunisce quelle cose che nella natura delle cose e in tutto l’universo sono ferme e quelle che si muovono, mentre la discordia le disperde”. Insomma, come ci dice Cicerone nel suo bel libro sull’amicizia (Laelius de amicitia, 44 a.C.) , l’amicizia è il cardine della società. E, per nostra fortuna, l’amicizia ancor oggi muove la nostra società, soprattutto nella realtà civile e sociale della nostra Piccola Patria.

Dell’importanza di questo valore (che in molti ancora antepongono al vento della  discordia, che è tornato a soffiare in maniera veemente un po’ dappertutto dopo gli anni del covid) ne è un esempio la serata che si è svolta a Villa Lovari, venerdì tre maggio 2024. Una serata in ricordo ed onore di Massimiliano Millotti a due mesi dalla sua chiamata alla Casa del Padre.

Massimiliano Millotti, nativo di Tuoro,  nella sua  vita terontolese e cortonese aveva trovato tanti amici; ma anche un gruppo di super amici che con lui condividevano la scelta del volontariato , dell’altruismo, dello stare insieme, del condividere il proprio tempo libero  alla comunità e al bene generale.

Questo gruppo di amici ( che risponde ai nomi di Bennati Massimo, Biagianti Andrea, Bianchi Maurizio, Billi Stefano, Carrai Massimo, Fortini Roberto, Giaimo Filippo, Gnolfi Giorgio, Graziani Giuseppe, Lovari Maurizio, Magi Francesco , Moscoloni Gabriele, Nasorri Roberto, Pipparelli Luigi, Reggidori Piergiorgio, Zucchini Gilberto e Zucchini Stefano) non si  sono dimenticati del loro Massimiliano ed hanno voluto fare memoria del tanto tempo passato con lui in Terontola e dintorni, sia per incontri di vita quotidiana sia per fare insieme del bene comune terontolese e cortonese.

Così in questo primo venerdì di maggio,invitando anche chi scrive, che non ha avuto la fortuna di conoscere Massimiliano, ma si sente onorato di raccontare la loro serata, si sono seduti al grande tavolo del salone  settecentesco di casa Maurizio  Lovari per un convivio francescano d’altri tempi ( con pietanze contadine del padrone di casa, che, tra l’altro, ha cucinato in maniera deliziosa i rinomati zolfini offerti nell’occasione dalla famiglia Cavalchini Antonio) , al termine del quale è stata raccolta una cospicua somma di denaro, che verrà consegnata alla vedova signora Rita Mezzetti, che la donerà all’Airc (Associazione italiana ricerca contro il cancro).

Nel corso della serata tanti i ricordi e le testimonianze su Massimiliano, persona buona, grande lavoratore e, che, nato a Tuoro il  sei aprile 1952, dopo aver vissuto fino alla maggiore età a Parigi con i genitori, colà immigrati nel 1955 per lavoro, nei primi anni 1970 rientra in Italia, arruolandosi nella Polizia e successivamente divenendo agente del Consorzio agrario di Terontola-Camucia e quindi presidente degli agenti del Consorzio agrario delle province di Arezzo e Siena. Nel tempo libero si impegna nel volontariato terontolese dall'Oratorio parrochiale, all'Auser, alla Misericordia, alla Caritas e all'associazione 'Tutti insieme",  divenendo presidente di quest'ultima e  di Auser Camucia.

Ecco alcune testimonianze raccolte nella serata. Roberto Nasorri:Il passaggio terreno di ogni uomo che trascende ad una dimensione superiore dopo la sua dipartita, lascia un’impronta più profonda se durante la sua vita è stato capace di condividere la sua personalità ed il suo bagaglio culturale ed umano con gli altri suoi simili durante il tempo che gli è stato dato di vivere. Ed il suo ricordo non sarà il “semplice” Sepolcro di foscoliana memoria, ma la traccia indelebile di una memoria che pervade il nostro quotidiano nelle gesta e nelle attività della vita comune, quando ognuno di noi nota la sua assenza nella soluzione dei mille problemi che era capace di risolvere. Consigli, aneddoti, praticità, scorciatoie, semplificazione del comune vivere, ma anche godimento, passione, svago: la vita a tutto tondo. Massimiliano era questo, la disponibilità prima di tutto, messa a disposizione di chi gli chiedeva qualsiasi aiuto, non solo materiale ma anche umano. Voglio ricordare la sua dignità nella malattia e nella sofferenza, negando fino al limite della sopportazione il suo dolore, senza chiedere l’impossibile ma solo ciò, che umanamente potevamo fare per aiutarlo”.

Stefano Zucchini:Posso sintetizzare il mio personale ricordo di Massimiliano, amico di una vita e perfetto commensale in innumerevoli occasioni, in tre momenti salienti che hanno cementato ancor di più la nostra ormai pluridecennale amicizia. Nel ruolo di Presidente dell’Auser di Camucia si è prodigato tantissimo perché, in quella sede,si potesse dare avvio ai corsi di Attività Fisica Adattata, che hanno riscosso un notevole successo tra la popolazione dimostrando, anche se non ce n’era bisogno, il suo notevole impegno nel mondo del Volontariato. Come membro della Compagnia di Sepoltaglia è sempre stato presente nell’organizzazione di questa antichissima Festa Mariana, che aveva il suo momento più significativo nella cena del sabato antecedente al giorno solenne. Come paziente, nell’ultimo tratto della propria esistenza, è stato un esempio per tutti noi di come si possano combattere le avversità della vita con l’entusiasmo,  la voglia di vivere e di relazionarsi con il prossimo che lo hanno sempre contraddistinto.

Maurizio Lovari: “Tanti i ricordi che mi legano a Massimiliano,ma questa sera voglio richiamare alla nostra attenzione soprattutto quello della sua partecipazione fattiva ed entusiasta alla riqualificazione dell’antica strada che i devoti della Madonna di Sepoltaglia percorrevano a piedi partendo dalla Chiesa di Ossaia. Come mostrano queste due foto che ora vi giro sui vostri cellulari, esse documentano il nostro restauro delle edicole devozionali  e assieme a me ci sono ( da sinistra a destra) Reggidori Piergiorgio, Bianchi Maurizio, Massimo Carrai e Pipparelli Luigi ( cfr: in foto collage, immagine 1) . Nella seconda ( sempre da sinistra a destra) Simonetti Giuseppe, Sergio Pelucchini e Massimiliano Millotti ( cfr: in foto collage, immagine 2). Questa sua partecipazione fu sempre preziosa ed entusiastica  forse perché motivata anche dalla sua dichiarata devozione alla Madonna di Sepoltaglia”.

Massimo Carrai: Sono entrato in amicizia con Massimiliano dopo il mio arrivo per lavoro a Cortona e con lui ho condiviso volentieri la disponibilità verso l’altro, verso il nostro prossimo, militando insieme nella Caritas e nei Fratres di Terontola”.  

Maurizio Bianchi: Con Massimiliano ho trascorso davvero tanto tempo libero, soprattutto siamo stati compagni di tante gite amatoriali in bicicletta, la nostra passione domenicale e dei giorni di festa, Massimiliano è stato un amico sempre pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo, disponibile verso gli altri. Insomma una persona  unica”.

Piergiorgo Reggidori:Anch’io ho conosciuto Massimiliano quando, da pensionato, ho preso ad andare in bicicletta la domenica e nei giorni festivi. Soprattutto ricordo le nostre scampagnate in mountain bike, con le tante salite dure verso Sepoltaglia, dove egli era sempre in testa. Ricordo Massimiliano  sempre sorridente e positivo, anche nel novembre 2023, quando già attaccato duramente dalla malattia, ci invitò la domenica ai suoi ulivi di Baroncino per la sua ultima raccolta delle olive. Non si risparmiò un momento e ci diede davvero tanto coraggio”.

Filippo Giamo:Con Massimiliano ho avuto la fortuna, essendo io pasticcere e panettiere in Terontola, di condividere tanti caffè e colazioni alla mattina; più veloci ed essenziali quelle feriali, più lunghe e con belle, indimenticabili chiacchierate quelle della domenica e dei giorni festivi, quando non solo ci sedevamo al tavolino in sala bar per caffè e schiacciata, ma lui voleva sempre mangiare i miei arancini, a rigorosa ricetta della mia Palermo. Nei giorni di domenica non se ne andava mai via dal bar senza aver preso con sé una brioche treccina al pistacchio per la sua amata Rita. Ecco, la sua presenza e la sua venuta quotidiana al mio bar mi mancano davvero tanto e ,  anche nome di tutti i presenti, ringrazio  di cuore Maurizio per questa serata di memoria attiva per il nostro Massimiliano”.

Ivo Camerini