L’Etruria

Ufficio stampa

Cortona: centrali a biomasse di Renaia pronte a partire, la rabbia del comitato

"Nonostante la lunga battaglia, e numerosi rattoppi. Ma noi non ci fermeremo!

Cortona: centrali a biomasse di Renaia pronte a partire, la rabbia del comitato

Tanto tuonò che piovve!
Le centrali  a combustione di oli vegetali  della Renaia stanno purtroppo per partire.

Nonostante la lunga battaglia condotta dal Comitato Tutela di Cortona  contro le 6 centrali ; nonostante i ricorsi al TAR  ancora da discutere ; nonostante la scadenza delle autorizzazioni avvenuta ben due anni fa ( la Provincia ha ,secondo l’opinione degli Avvocati  e contro ogni ragionevole giustificazione, concesso loro una ulteriore proroga della scadenza dei termini che ha consentito loro di sanare(?) ogni irregolarità e partire).

E’ sconcertante come la legge non sia uguale per tutti ma per alcuni sia più uguale che per altri.

In questi ultimi sei anni è stato un susseguirsi di rattoppi  ad un progetto assurdo e contro ogni logica  economica/ecologica, se non a vantaggio esclusivo delle sei società e nel totale disinteresse per i diritti essenziali dei cittadini. Si è parlato di impianti a olio di palma come combustibile, poi di jatropha curcas, in nome di una operazione sostenibile di aiuti alle popolazioni del terzo mondo. Dimostrata la balla della sostenibilità , smascherata la fasulla cooperazione internazionale e la mancanza di cogenerazione ( produzione di energia termica ed elettrica), si è continuato a spacciare il progetto come di pubblica utilità, mentre sappiamo benissimo che senza gli incentivi pubblici l’intera operazione sarebbe fallimentare. Ci troviamo difronte, invece, ad un’ impresa che graverà sui cittadini economicamente ( gli incentivi li pagano tutti gli utenti con la bolletta elettrica); tutte le criticità ambientali  saranno a carico della cittadinanza e mineranno la salute degli stessi oltre ad avvelenare l’acqua, l’aria e il suolo e i prodotti che in questi suoli vengono coltivati.

Una vera e propria calamità che porterà nelle tasche dei  cosiddetti (im)prenditori  una valanga di immeritati guadagni a fronte di una insignificante produzione elettrica ( molto meglio coprire il tetto di pannelli fotovoltaici!)

Assurdo è che si siano volute tenere in vita delle autorizzazioni decadute già due anni fa ma che, inspiegabilmente, danno accesso ai contributi  massimi previsti  per la cogenerazione sei anni fa quando, chiunque sa che questi , negli anni, sono calati ad un livello tale da rendere operazioni di questo tipo totalmente prive di vantaggi economici. Energie rinnovabili meno inquinanti, tipo il fotovoltaico e il solare termico, oramai sono fuori da qualsiasi tipo di incentivazione pubblica ; lo sfruttamento dei suoli fertili per produrre materiali da bruciare  piuttosto che cibo ( nonostante il tanto stombazzato tema dell’EXPO universale 2015), sono invece sostenute con risorse pubbliche da uno stato che ha milioni di persone che vivono in povertà e per le quali non va oltre la pelosa compassione e cinguettii propagandistici . E lo chiamano progresso sostenibile!

La battaglia del Comitato non si fermerà. Alla facilità con la quale sono stati concesse le autorizzazioni, alle inspiegabili proroghe di progetti ampiamente decaduti risponderemo punto per punto. E da oggi risponderemo punto per punto anche sulla correttezza della gestione delle centrali: controlleremo costantemente che le "prescrizioni" e  le analisi ambientali vengano svolte nella massima trasparenza e regolarità. Continuerà la nostra opera di sensibilizzazione sulla pericolosità di questi impianti per la salute dei cittadini.

La vecchia amministrazione mentiva spudoratamente dicendo che le emissioni erano soltanto e semplicemente "anidride carbonica e vapor d’acqua". La nuova amministrazione dichiara di aver cambiato completamente atteggiamento; benissimo, ne prendiamo atto e siamo felici di questa posizione, tardiva ma sicuramente utile per la causa. Ora, quindi, ci aspettiamo che il Comune ci affianchi nel controllo costante delle emissioni, nella verifica delle prescrizioni, nella regolarità di tutte le procedure che verranno adottate. 

Forse non riusciremo a far cessare questo scempio, sicuramente limiteremo al minimo i danni per la salute dei cittadini, per il turismo, per le attività agricole di qualità. Poi, in ogni modo, abbiamo i nostri ricorsi, le nostre denunce. 

Anche se dopo tanto tuonare alla fine piovve, non disperiamo che presto possa tornare una bella giornata di sole.

 Comitato tutela Cortona