L’Etruria

Redazione

No, la delazione No

Anche se siamo in stato di guerra non dichiarato.

No, la delazione No

Se è vero, come i media raccontano, che un ministro della Repubblica, ha invitato i cittadini italiani , pur mosso dal proposito di combattere il Covid, a segnalare alla polizia eventuali feste private familiari,  la  malattia istituzionale del nostro paese è entrata in uno stadio di massima allerta. Allerta talmente grave che i cittadini democratici non possono non chiedere a coloro che fanno parte del Consiglio Supremo di Difesa della Repubblica di imporre le immediate dimissioni a tale esponente governativo.
Un ministro che invita i cittadini alla delazione, infatti, non è un ministro della Repubblica, ma una persona che scambia artatamente l'emergenza sanitaria per l'occasione propizia per il restauro o la nuova creazione in Italia della dittatura.

Su queste cose non si può parlare di "frase dal sen fuggita", perché, come diceva il buon Orazio, ai tempi dell’antica Roma: “nescit vox missa reverti” ( una parola uscita dalla bocca non può più tornare indietro).
Chi ha potere e funzioni di tutela della Costituzione non può far finta di nulla e soprassedere.
Siamo certi che, anche se siamo davanti ad una pandemia mondiale mai vista nel corso della storia umana, nessuno debba tacere e che sia diritto sacrosanto di ogni democratico protestare e chiedere le dimissioni di un tale sprovveduto ministro.
Pena il grave coinvolgimento di un intero governo nella responsabilità di un simile attentato alla Costituzione della Repubblica.
No, la delazione no, anche se siamo in stato di guerra non dichiarato. I democratici italiani non potranno mai accettarla.
A nessuno deve essere permesso di calpestare la libertà civile, morale e politica dell'Italia repubblicana nata dalla vittoria sul nazifascismo.
Ivo Camerini