L’Etruria

Redazione

I protagonisti del Gruppo Storico della Città di Cortona

Intervista a Carlo Maria Cavalli, consigliere del Rione Peccioverardi e Arciere della Compagnia degli Arcieri della Civetta.

I protagonisti del Gruppo Storico della Città di Cortona

Da quanti anni fai parte del Rione Peccioverardi?

Io sono entrato a farne parte con mio fratello e con mia mamma, subito dopo la prima vittoria del nostro Rione, ovvero nel 1996. Quindi siamo entrati ufficialmente come figuranti nel 1997, quando avevo 7 anni.

Che ruoli hai rivestito all’interno del tuo Rione?

Si può dire che ho rivestito quasi tutti i ruoli. Ho iniziato come figurante da bambino. Sono stato porta-vessillo e console. Durante le ultime 5-6 edizioni della Giostra dell’Archidado sono stato Maestro d’Armi. Durante la Giostra di questo 2023 ho rivestito il ruolo di Balestriere. Purtroppo non è andata come speravo, ma per me era la mia prima volta in assoluto.

Il Rione di Peccioverardi, dove tua mamma (Elina Casetti) è Presidente, è per te un punto di riferimento fondamentale. Che tipo di iniziative effettuate al Suo interno?

Ancora prima della nascita dell’Archidado facevamo cene rionali in Ruga Piana (ndr Via Nazionale). Questa manifestazione adesso non è più in uso. Non abbiamo delle nostre feste rionali, ma comunque partecipiamo alla organizzazione della Sagra del Fungo e siamo sempre molto disponibili con il Gruppo Storico in caso di necessità.

Negli ultimi anni il tuo Quintiere è stato molto vittorioso durante la Giostra dell’Archidado grazie ai balestrieri Leo e Carla Falomi. Che emozioni hai provato durante queste vittorie?

Le emozioni sono state fortissime! Le ho sempre vissute in prima persona come Maestro d’Armi. Quando ti trovi sopra il banchetto di tiro, sai che hai un compito delicato e fondamentale, come quello di posizionare correttamente la verretta, senza poi la possibilità di muoverla, altrimenti il tiro viene annullato. Quindi un tuo errore, può inficiare il risultato del balestriere e quindi di tutto il Rione. Ci vuole sicuramente empatia, collaborazione e tante tante prove per arrivare ai risultati che abbiamo ottenuto. Poi chiaramente un pizzico di fortuna non guasta.

Tu sei Arciere nella Compagnia degli Arcieri della Civetta. Quando è nata la compagnia e da dove è emersa l’idea del tiro con l’arco storico?

La compagnia nasce nel 2011 grazie ad un gruppo di ragazze che militavano nel GS. Io sono entrato nel 2012. Ci siamo iscritti ad Agosto 2012 alla Lega Arcieri Medievali (LAM), che effettua il Campionato Italiano dell’Arco Storico. A Settembre 2012 (più di dieci anni fa!) abbiamo partecipato alla nostra prima gara in assoluto a Montopoli. E’ stata una esperienza meravigliosa. Infatti ogni gara si svolge all’interno di Borghi storici. Ci sono varie prove da superare. I bersagli, circa 18, sono posizionati in tutto il Paese. Con la “pattuglia”, ovvero il gruppo di tiro, ci si muove all’interno della Città. Non sono i classici cerchi concentrici che ci si possono immaginare. Ci sono tanti tipi di bersaglio diversi (fermi o in movimento). Quindi devi essere in grado anche di gestire il tiro al meglio in base al bersaglio che trovi di fronte e creare la migliore strategia di gioco per la squadra.

Quanto tempo dedichi alle prove per il tiro con l’arco?

Le prove di allenamento si svolgono il Martedì, il Giovedì e il Venerdì dalle 9:30 fino all’incirca alle 23:00 presso la Palestra Comunale di Cortona. Sono aperte a tutti.

Le frecce e l’arco devono rispettare delle regole per essere ammesse alle gare. A chi vi affidate per la loro costruzione?

Le frecce le forgiamo noi, ovvero compriamo il materiale e le montiamo personalmente. Il colore della freccia può essere personalizzato; le penne devono essere sempre naturali; le cocche (ovvero il punto dove si fissa la corda all’arco) devono essere in legno, perché è vietata la plastica. E’ semplice e divertente montarle, perché si passa una serata diversa dal solito tutti insieme.

Il Campionato prevede l’uso di archi storici o di foggia storica. Noi usiamo quelli di foggia storica, ovvero che riprendono le geometrie e il legno degli archi storici. La differenza è legata al fatto che si tratta di un laminato, ovvero di un arco fatto da diversi strati di legno incollati e fissati, il cui colore e il cui tipo di legno può essere diverso (olivo nel mio caso). Infatti gli archi possono essere personalizzati, pur dovendo rispettare alcuni standard di storicità. Ad esempio il punto dove la corda si lega all’arco è in corno. Una nota particolare che tengo a sottolineare è che gli archi della nostra compagnia sono tutti stati forgiati da Massimo Pierini, noto falegname di Cortona e arciere della nostra Compagnia.

Con la Compagnia degli Arcieri fate gare in tutta Italia. Questi momenti rappresentano un arricchimento e uno scambio di informazioni. Quante compagnie esistono in Italia?

Si tratta sicuramente di uno sport in crescita. Esistono, infatti, diversi tipi di Leghe degli Arcieri, in base al tipo di tiro e in base alla tipologia di bersaglio durante la competizione. Di conseguenza esistono anche vari campionati nazionali. In Italia non so precisamente quante compagnie arcieri complessivamente esistano. Nella nostra Lega Arcieri Medievali ci sono circa 60 squadre. Noi durante le gare effettuiamo un tiro istintivo ovvero a occhi aperti.

Come è il tuo rapporto con le nuove generazioni? Da che età si può entrare a far parte della Compagnia degli Arcieri?

Dopo lo stop forzoso dovuto alla pandemia da SARS-CoV2, abbiamo dovuto riprendere un po’ le fila delle prove e delle gare. Nel 2023 sono entrati nel nostro gruppo due bambini e una bambina con i rispettivi genitori. Sono favolosi! Ci hanno dato lo stimolo per riprendere la attività al 100%. Il mio rapporto con loro è eccezionale. Noi in generale accettiamo bambini a partire dall’età di 9 anni con l’obbligo che uno dei due genitori si iscriva alla Compagnia e partecipi agli allenamenti e alle gare.

Il prossimo anno verrà festeggiato il trentennale del GS. Quali ulteriori traguardi pensi possa raggiungere la Vostra Compagnia?

Noi non ci poniamo limiti di alcun genere. Per festeggiare il trentennale abbiamo varie idee in cantiere, che porteremo in discussione al Consiglio dei Terzieri, che le potrà o meno approvare in base anche alle altre proposte che ci saranno.

Le parole di Carlo Maria fanno emergere una passione, nata fin dalla tenera età di 7 anni, che prosegue invariata nel tempo.

Le foto qui pubblicate sono di Massimiliano Giorgeschi.

Chiara Camerini