L’Etruria

Redazione |

Puro Fascino Recitativo in “Giulietta e Romeo e l’Amore è Saltimbanco” “Stivalaccio Teatro/Teatro Stabile del Veneto”

Puro Fascino Recitativo in “Giulietta e Romeo e l’Amore è Saltimbanco” “Stivalaccio Teatro/Teatro Stabile del Veneto”

E’ stato coinvolgente il Puro Fascino Recitativo della Compagnia “Stivalaccio Teatro/Teatro Stabile del Veneto” che ha presentato al Signorelli “Giulietta e Romeo e l’amore è saltimbanco” un soggetto originale scritto e diretto dalla regia di Marco Zoppello con Anna De Franceschi, Michele Mori e con lo stesso Marco Zoppello come attori.

Il Turno Giallo degli abbonati al Teatro Signorelli di Cortona finisce in Pura Bellezza.

Una serata che ha fatto sentire e comprendere al pubblico presente la forza comunicativa che ha la Commedia dell’Arte, quella che si rappresentava nella seconda metà del 1500. Uomini e pochissime donne, del resto conosciamo la storia, che con mille difficoltà ma tanta energia, fantasia e amore riuscivano ad attirare e intrattenere il popolo e i regnanti in piazze su palchi improvvisati e solo poi, ma molto dopo in teatro.

Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello si presentano tra il pubblico vestiti di meravigliosi stracci colorati. I costumi di Antonia Munaretti ci trasportano subito indietro nel tempo quando non esistevano le lavatrici e la povera gente non indossava di certo i velluti e le vesti calde dei potenti.

Gli attori recitano e ci guardano subito negli occhi tutti. Vogliono subito metterci in confusione e ci riescono.

In sala, cresce l’agitazione perché si prova il timore di essere interpellati. In vero quello che compiono gli attori è il primo “miracolo” della serata perché stimolano la massima attenzione anche del più distratto, catturano tutti subito e lo spettacolo ha inizio.

Fantastici! Sicuri! Creativi! Lucidi e Innovativi!

Anche le scenografie di Alberto Nonnato, immense stoffe a telaio che piovono dall’alto, incorniciano con molta eleganza e semplicità un rozzo palco che sarà il fulcro delle storie, un vero e proprio cappello a cilindro.

Avverrà di tutto!

Dalla prosa dell’opera shakespeariana, molto ben recitata dagli attori, si passa in un attimo alle battute più moderne e attuali, per nulla scontate, originali e mai copiate.

Sono leggiadri in scena, come l’acqua che scorre in un ruscello, ma in un attimo sanno anche trasformarsi in un torrente in piena.

Sono drammaturghi, provano la fatica dei saltimbanchi, praticano egregiamente la raffinata recitazione dei classici, amano Shakespeare e rispettano l’immortalità dei suoi scritti ma la narrano nei giorni moderni.

Non vorrei raccontarvi troppo per non sciupare le magnifiche sorprese riservate alla sala.

Sono bravissimi, del resto le loro formazioni accademiche sono tra le migliori.

Sono Poeti Sono Comici.

Le Maschere indossate in scena di Roberto Maria Macchi e i duelli studiati da Giorgio Sgaravatto e tutta la bella musica improvvisata scritta dalla stessa Compagnia, sono un altro indizio dell’estrema cura con cui è stato concepito lo spettacolo.

“L’Improvvisazione” sarà la Regina della serata ma in verità è Sapienza teatrale.

Gli attori sono padroni dei loro personaggi e la loro disinvoltura racconta le loro esperienze sceniche fin da giovanissimi. Hanno tutti “fatto la gavetta” ma da attori di epoca moderna sono culturalmente laureati e ciò si percepisce.

L’abbonato non sceglie il programma e prende ciò che gli viene offerto ma dopo l’esperienza vissuta con la Compagnia “Stivalaccio Teatro” penso di poter rappresentare il consenso di un cospicuo numero di spettatori chiedendo per il prossimo anno di inserire nel cartellone la commedia del “Don Chisciotte” che fa parte della loro trilogia di spettacoli.

Gli attori non si limitano ad essere solo bravi, desiderano far sentire anche al singolo spettatore quel brivido che si prova prima di entrare in scena, l’adrenalina che ti ribolle in pancia quando “l‘io” si sta per rivolgere a una folla di sconosciuti. Quando recitano non assumono l’atteggiamento da vecchi e polverosi  parrucconi ma amano coinvolgere il pubblico per far comprendere lo spirito della Commedia dell’Arte, un inestimabile patrimonio popolare.

“Giulietta e Romeo e l’amore è saltimbanco” è una recita vissuta “senza muri” tra il pubblico e il palcoscenico tanto che verso la fine dello spettacolo si avvertiva dalla platea una partecipazione da stadio conclusa con la chicca della chiusura del sipario con il mimo dei tre attori che lo chiudono.

Avrei ancora molto da scrivere su di loro ma … aspetto la prossima Recita al Signorelli.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

p.s. Si distingue il particolare messaggio alle donne della Magnifica Persona di Anna De Franceschi che come donna si dona con tutti i suoi “meravigliosi e burrosi etti in più”.  E’ un dono per tutte le donne che non si amano per quello che sono.

Grazie, meravigliosa Anna, sei un bellissimo esempio per tutte le nostre amiche.