L’Etruria

Redazione

Il vescovo Andrea presenta il “Clericus Arretium”

In una conferenza stampa a Palazzo Vescovile, assieme al presidente del Csi di Arezzo

Il vescovo Andrea presenta il “Clericus Arretium”

Il giovane ed attivissimo vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro , Mons. Andrea Migliavacca, ha presentato ieri , nella  Sala Grande di Giustizia del Palazzo vescovile di Arezzo, la nuova squadra di soli cinque parroci che farà parte del Csi di Arezzo.

Per questi primi mesi la squadra , allenata dal noto  Mario Palazzi, farà rodaggio con partite amichevoli in Arezzo e dintorni, ma dalla prossima estate sarà iscritta ad un campinonato e quindi entrerà a pieno titolo nell’agonismo sportivo con una maglia che reca i colori del Vaticano e che vede come suo primo sponsor il nostro vescovo Andrea Migliavacca.

Don Andrea, come lo chiamano affettuosamente i giovani e tanti cristiani delle terre aretine, come mostra la foto qui pubblicata, ha ricevuto la maglia numero uno  e la relativa tessera di associato al “Clericus Arretium”.

Il presidente del Csi di Arezzo, Lorenzo Bernardini, nel presentare questa squadra di sacerdoti aretini, tra l’altro, ha detto: “ci piacerebbe creare un palinsesto di eventi durante l'anno, organizzare occasioni speciali per raccogliere fondi e donare le risorse alle Rsa del territorio . La nostra maglia sarà con i colori del Vaticano, quindi bianco e giallo e riporterà lo skyline della città di Arezzo. L'allenatore della squadra è Mario Palazzi, aretino, classe 1955, che ha avuto esperienze di calcio professionistico con Perugia, Genoa, Siena e Palermo”.

Questa rinnovata presenza dei sacerdoti aretini nello sport del calcio fa molto piacere a tutti noi dai capelli bianchi, che ricordiamo con grande nostalgia i parroci di una volta sempre pronti a giocare a calcio vestiti di tutto punto con il loro abito talare lungo e sempre entusiasti  nell' organizzare partite e tornei  per noi ragazzi, che frequentavamo gli oratori parrocchiali o semplicemente i piazzali delle chiese, che allora erano il ritrovo di strada dei nostri sogni di bambini poveri, di scugnizzi vivaci e di diavoletti scatenati dietro il pallone del prete, che ci faceva da allenatore e da arbitro.

(IC)