L’Etruria

Redazione

“Toglieteci tutto, ma il lavoro NO!”

Terontola: il grido di Don Alessandro Nelli al termine della processione di preghiera perché la fabbrica tessile venga riaperta.

“Toglieteci tutto, ma il lavoro NO!”

Grande partecipazione di popolo alla processione mariana, con recita del Santo Rosario, svoltasi ieri sera a Terontola e che partita dalla chiesa parrocchiale si è conclusa davanti ai cancelli della Cantarelli. Una fabbrica tessile, molto importante, imposta da Amintore Fanfani nel 1968 come succursale della Lebole di Arezzo, ma che proprio ieri è stata dichiarata fallita.

Alla processione, molto sentita e di grande devozione mariana, hanno partecipato i lavoratori della fabbrica , le  loro famiglie e  tantissimi terontolesi , che , guidati dal loro parroco Don Alessandro Nelli, hanno affidato a Maria Madre di Gesù le loro preghiere e la loro protesta sociale quasi come avveniva a fine Ottocento ed inizio Novecento con le leghe cristiane che nelle loro lotte operaie si rifacevano alla dottrina della  Rerum Novarum di Papa Leone XIII.

Le oltre trecento fiaccole che hanno illuminato la notte terontolese per il lavoro e per la riapertura di una fabbrica tessile strategica per lo sviluppo e il progresso  della Valdichiana aretina e delle terre del Trasimeno, hanno dato la fotografia plastica di una grande novità di popolo e di richiesta di cambiamento nella progettazione del futuro delle terre cortonesi. Soprattutto hanno riportato in primo piano la fondamentale questione del lavoro come diritto primario dei cittadini e della promozione della persona umana.

Più di un abbraccio fraterno ,ma anche qualche commozione,  ha destato il saluto finale rivolto ai partecipanti  dal battagliero parroco terontolese Don Alesssandro Nelli che, davanti ai cancelli della Cantarelli, terminate le preghiere ha detto : “Voglio ringraziare tutti per questa straordinaria partecipazione, ma soprattutto voglio gridare alto e forte a tutti  coloro che hanno in mano i destini dell’economia e del governo  del nostro Paese: toglieteci tutto , ma il lavoro no! Senza il lavoro le persone non possono avere quel poco che serve a vivere in maniera dignitosa. Maria Madre di Gesù , presenta questo  grido dei tuoi fedeli a Dio,nostro Padre”.

Nel buio della notte donne, uomini, giovani e meno giovani aiutati e protetti dei Carabinieri e della Polizia ( lavoratori anche loro) hanno preso a ripercorrere a ritroso la statale 71 per tornare alle loro case. La struttura della fabbrica Lebole-Cantarelli avvolta nelle tenebre, ormai fitte, assiste silente, ma ancora con la speranza di un miracolo che  le possa permettere di rivedere la luce di un nuovo giorno. Quel nuovo giorno che alcune  fiaccole lasciate sui cancelli chiusi lasciano ipotizzare e di cui , senz’altro, lassù in cielo staranno discutendo, riuniti in riunione straordinaria, il santo parroco terontolese Don Dario Alunno, il santo vescovo cortonese Mons. Giuseppe Franciolini e il loro amico politico Amintore Fanfani. Fanfani,un vero grande politico aretino amico di Cortona e dei cortonesi. Nell’andar via, noi modesti giornalisti di strada salutiamo il nostro collega aretino di Teletruria Luigi Alberti ringraziandolo per le foto che ci ha prestato per L’Etruria e diciamo volentieri , a nome di tutto il nostro giornale: Grazie Don Alessandro!

Ivo Camerini