L’Etruria

Redazione

Gian Carlo Ristori, un grande cortonese contemporaneo

Il ricordo della sua collaboratrice Mara Jogna Prat

Gian Carlo Ristori, un grande cortonese contemporaneo

L’Ing.Gian Carlo Ristori è stato una grande persona. Ha sempre abitato nel palazzo  di famiglia, in via S Margherita, da cui lo sguardo può spaziare  fino al Trasimeno e oltre.

Aveva davanti a sé un grande futuro: diventato ingegnere, ha lavorato  con Enrico Mattei all’ENI, girando il mondo e, come usava dire, con parecchie persone sotto di lui. Era abituato a comandare, bastavano poche parole e tutto doveva essere svolto con precisione e velocità, perché era la realtà a doversi modellare sull’organizzazione che lui mentalmente le aveva attribuito, non accettava impedimenti.

Tornare a Cortona significava per lui ritrovare la sua gioventù,le sue amicizie e le storie che si srotolavano in mille rivoli incrociandosi e superando le generazioni.

Conosceva le persone e le famiglie e a volte si soffermava a raccontare episodi di gioventù, di quando c’era il cineforum o organizzava qualcosa con gli amici.

Il suo futuro era già segnato: organizzare eventi gli piaceva tantissimo, così, nonostante la sua vita si svolgesse a Milano,una volta in pensione pensò di tornare nella sua Cortona per dar vita alla sua Associazione per il recupero e la valorizzazione degli antichi Organi della Città di Cortona.

Raccolse intorno a sé un bel numero di appassionati e nei successivi venti anni si impegnò nella realizzazione di stagioni concertistiche di altissimo livello. Raccontava che la sua famiglia  era sempre stata appassionata di musica e questo lo aveva coinvolto sin da bambino.

Faceva parte del comitato che organizzava le Settimane musicali di Stresa e questo favoriva il suo incontro con grandi artisti, che cercava di portare a Cortona. Il valore aggiunto è che trasformava questi concerti in momenti di vacanza per i musicisti, che si sentivano onorati  della sua amicizia e di visitare Cortona.

E tutto questo in nome della bellezza; della musica e della sua città, anche se, secondo lui,non gli era mai stato perdonata la sua scelta di andare altrove.

Vedeva Cortona in un contesto internazionale, così cercava di creare legami con i musicisti stranieri, aiutato dalla facilità con cui si esprimeva in Francese e in Inglese.

Aveva un modo di fare sempre molto formale e schivo, ma quando si metteva a raccontare le vecchie storie cortonesi, non lo fermava più nessuno. Lo avevo invitato più volte a scrivere la propria autobiografia, perché il suo era stato un posto d’eccezione per osservare lo sviluppo del boom economico e dell’industria in Italia.

In compenso aveva tradotto libri dal Francese, come “Cortona”,di Céline Perol, che nelle sue mani è diventato un testo meno accademico e più accessibile al lettore interessato alla società ai confini della Toscana, tra i secoli XV e XVI.

Aveva scritto il libro sugli Organi cortonesi, su come erano stati costruiti e restaurati nel tempo: di uno raccontava che le canne erano cadute sul pavimento della cantoria e il sacrestano le pestava camminando, e questo per lui era un vero sacrilegio.

Aveva scritto anche “Sentieri di gloria”, dedicato alla I Guerra Mondiale e ai soldati cortonesi che vi avevano trovato la morte insieme a suo nonno, travolto da una slavina. Il nonno aveva ricoperto importanti incarichi nell’ambito cortonese e la sua morte aveva rappresentato una frattura insanabile: il tema ritorna più vivo che mai nel restauro dell’affresco di Osvaldo Bignami, nella cappella dei caduti in S.Margherita.

E’ stato un lavoro di pulitura e restauro a cui l’Ing.Ristori teneva tantissimo; mi aveva chiesto di andare a vedere come procedeva il lavoro, quindi è scesa la cortina della pandemia. Le due restauratrici hanno continuato a lavorare, sostenute dalla fattiva collaborazione fra l’Ing.Ristori, la Soprintendenza della Toscana e i frati della basilica, nella persona di Padre Livio Crisci.

L’inizio dei lavori fu presentato nella sala del monastero e ha visto la partecipazione  di una marea di persone: erano visibili le tavole preparatorie e la conferenza fu esaustiva su un tema a lui così caro. Era veramente felice, circondato dalla sua Cortona.

Noi soci ci siamo impegnati per  organizzare al meglio la manifestazione: Mario Aimi, vicepresidente, con Ernesto Gnerucci, mentre Marco Poesini, Paolo Vaccaro e Igor Magini  hanno seguito la parte tecnica dell’intero lavoro, insieme all’Ing.Ristori; il restauro è stato sponsorizzato dalla Banca Popolare di Cortona, grazie alla quale è stata possibile pubblicare il libro che raccoglie la documentazione del restauro.

L’Ing. Ristori sapeva di poter fare affidamento sui soci e sul legame che da sempre unisce i cortonesi  alla loro S.Margherita.

Già in precedenza, con il ricavato dalla vendita del libro “Sentieri di gloria”aveva finanziato il restauro del monumento alla Santa, posto nella piazzetta antistante il Duomo. Alla conclusione dei lavori ci fu una breve cerimonia: il vescovo Riccardo Fontana diede la sua benedizione ma non restò al concerto organizzato per l’occasione e l’Ingegnere ci rimase male, perchè sperava di ricreare l’ ottimo rapporto che aveva stabilito con il Vescovo Gualtiero Bassetti, dal 2017 alla guida della CEI. Il vescovo Bassetti si intratteneva spesso con l’Ingegnere, partecipava ai concerti e a volte anche ai brindisi che li seguivano.

Il restauro degli Organi cortonesi era il suo chiodo fisso: li conosceva a memoria e si rammaricava che non fossero suonati; a Cortona c’è un solo organista, Massimiliano Rossi, che era il suo riferimento sia per la preparazione degli strumenti che come musicista. Lo ha sempre ammirato perché era l’ unica persona a conoscerli come lui, ad aver cognizione delle loro peculiarità e dei loro difetti; hanno tanti anni di storia sulle spalle ed è un miracolo che qualcuno li abbia salvati per restituirci le loro meravigliose sonorità, al punto che musicisti di fama internazionale li hanno scelti per registrare i loro album.

L’Ing.Ristori vedeva la sua città abbandonata e nel suo tentativo di recuperarla si era impegnato nel restauro dell’affresco nella chiesa di S.Cristoforo, anche quella dotata di una elegante cantoria e di un piccolo Organo che in occasione della conclusione dei lavori  Massimiliano Rossi suonò magistralmente per una folla di fedeli che la chiesa non riusciva a contenere, fedeli memori delle tradizioni del popolo santo.

L’ultima volta che venne a Cortona l’Ing.Ristori organizzò la presentazione del restauro dell’affresco di Osvaldo Bignami; era lo scorso anno, in un momento in cui la pandemia aveva rallentato la sua corsa. L’ho visto soddisfatto mentre guidava il sindaco Luciano Meoni e le altre autorità a visitare la cappella, in cui spicca in alto il nome del nonno. Aveva svolto particolareggiate ricerche sulla storia dell’affresco, sulle maestranze che seguirono i lavori, poco più di un secolo fa, sulle persone rappresentate e, come al solito, gli piaceva raccontare anche i dettagli.

Da allora ci siamo sentiti via mail o al telefono: spesso si prendeva dei periodi di riposo per l’enfisema che gli impediva di respirare, ma continuava nella stesura dei suoi libri: avrebbe voluto presentare un libro su alcuni personaggi cortonesi, di cui gli chiedevo con insistenza, ma rispondeva di voler aspettare il momento propizio.

Aveva impegnato energia e risorse nel restauro dell’affresco e fu felice quando proprio questo fu scelto per celebrare il centenario della Grande Guerra attraverso un francobollo commemorativo: ne acquistò diverse copie e mi inviò una cartolina postale con il timbro dedicato.

Negli ultimi due anni dell’Associazione, fece spostare i concerti nelle chiese del territorio, probabilmente ispirato dal Festival “Paesaggi musicali toscani”, di cui conosceva l’organizzatrice. Così la chiesa di S.Angelo, con il suo sacerdote Don Piero Sabatini, ospitò Roberto Plano e il Quartetto Indaco, S.Eusebio due  favolose arpiste, la chiesa di S.Donnino un concerto di tiorba e violoncello barocco…Ma prima c’era la visita alla chiesa, l’organizzazione dell’evento e spesso la cena finale con i musicisti.

Immancabile era il concerto all’Organo nella chiesa di Ossaia, che ha visto, negli anni, musicisti come Luca Scandali con Mauro Occhionero e Chistopher Holman: una serata si è conclusa con l’apericena alla villa Il Trebbio, accolti dalla squisita  proprietaria MariaGrazia Bourbon Di Petrella, perchè l’Ing.Ristori conosceva le dimori nobiliari di Cortona e del territorio e gli piaceva farle conoscere.

Un’altra volta abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad un concerto all’Auditorium della Fondazione CR di Firenze, in cui la parete frontale è interamente occupata da un Organo di recente costruzione. C’era ancora Margherita, la sorella dell’Ingegnere, attiva sostenitrice delle sue iniziative. In quegli anni anche Francesco Attesti collaborava con l’Associazione, prima che il successo lo portasse a suonare ben oltre i confini dell’Europa.

Avrebbe voluto portare i soci al Palazzone, in occasione dell’assemblea annuale, ma i posti sarebbero stati insufficienti, così optò per il Teatro Signorelli, in cui si è svolto anche il concerto di Elena Zucchini, la fantastica chitarrista che lo incantò.

La stagione concertistica si concludeva, da qualche anno, con il tradizionale concerto in Duomo di Massimiliano Rossi e Francesco Santucci: l’Ingegnere era felice di dare spazio ai musicisti cortonesi, a cui lo univa la profonda passione per la musica.

Ha portato per ben due volte a Cortona Gustav Leonhardt, che venne  come direttore d’orchestra e come organista, sempre nella sua semplicità, quella che lo ha visto iniziare la tradizione della commemorazione  della strage di Falzano.

Una semplice cerimonia davanti alla croce, quindi Don Ottorino, suo grande amico e sostenitore, che celebrava la S. Messa e infine il concerto. La serata era conclusa dalla conviviale merenda, organizzata dal suo oste di fiducia.

L’Ing.Ristori era orgoglioso di questa iniziativa, che ha sempre visto una grande partecipazione: il primo anno fece arrivare come musicisti due orchestrali della Berliner Philharmoniker, quindi venne eseguito in prima assoluta un brano composto in ricordo delle vittime della strage di S.Anna di Stazzema ed era commovente sentire il suono delle trombe rimbalzare attraverso la stretta valle di Falzano.

Con l’Associazione cercò di assumere la custodia della piccola chiesa, per farne un centro vivo e propositivo,anche in vista di un eventuale restauro: la facciata presenta una crepa per cui scelse di celebrare l’ultima commemorazione, due anni fa, nella chiesa di Vaglie.

Questa è a brevi tratti la storia  dell’Ing.Ristori: una persona geniale, che ha sempre concretizzato le sue iniziative per Cortona e aveva già in mente di dedicarsi al restauro della Via Crucis di Gino Severini, dopo aver predisposto il progetto di recupero dell’orologio del  palazzo comunale,poi realizzato dal Comune.

Per quasi vent’anni io e   mio marito siamo stati testimoni partecipi delle attività e della storia di questa grande persona e dell’Associazione che lo ha accompagnato  nel suo impegno a favore di Cortona.

Ora, come molti altri soci, speriamo che il suo lavoro non venga disperso e che, nel suo nome, gli antichi Organi tornino a suonare.

MJP

Foto collage: l'Ing.Ristori con alcuni dei musicisti che si sono esibiti a Cortona.