L’Etruria

Redazione

Salario minimo e sanità pubblica: l'impegno del PD

Salario minimo e sanità pubblica: l'impegno del PD

Hanno raggiunto il ragguardevole numero di 600 le firme raccolte fino ad oggi dal PD cortonese – in buona parte presso la Festa di Tavarnelle, ma la raccolta prosegue – per le proposte di salario minimo e per la campagna in difesa della sanità pubblica.

La campagna per il salario minimo è portata avanti da tutto il centrosinistra (Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Azione e +Europa) a favore degli oltre 3 milioni di lavoratrici e lavoratori che in Italia non guadagnano abbastanza per superare la soglia della povertà (100mila solo in Toscana). L'articolo 36 della nostra Costituzione stabilisce che la retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e deve garantire libertà e dignità. Per noi lavoro e povero non devono più stare nella stessa frase. È per questi motivi che abbiamo costruito una proposta che rafforza la contrattazione collettiva, facendola valere per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di un settore, e fissa un salario minimo legale sotto il quale non si può scendere.

La campagna in difesa della sanità pubblica nasce dalla considerazione che l'attuale governo, nonostante quanto accaduto durante la pandemia, non ritiene il sistema sanitario nazionale la prima infrastruttura per la tenuta sociale del nostro Paese. Le istituzioni internazionali sono concordi nel ritenere che il livello minimo di spesa sanitaria, per la tenuta di un sistema sanitario pubblico, debba essere pari almeno al 6,5% del PIL: con l'ex Ministro Roberto Speranza eravamo arrivati, nel 2022, al 7% del PIL, mentre con il Governo Meloni scendiamo al 6,7% nel 2023, al 6,3% nel 2024, al 6,2% nel 2025 e 2026 (dati fondazione GIMBE), dunque a livelli inferiori al prepandemia (nel 2019 era 6,4%). È chiaro che il sistema sanitario pubblico, con scelte di questo tipo, non possa reggere. Non solo: le Regioni come la Toscana, che hanno scelto di puntare su una sanità pubblica, rischiano di pagare un prezzo ancora più alto. L'aumento vertiginoso dell'inflazione, correlata a un incremento dei costi dell'energia, ha effetti ancor più devastanti quando le strutture e il personale, come abbiamo fortemente voluto in questi anni, sono a carico non di imprese private ma della Regione. Oltre che il Fondo Sanitario Nazionale, vengono tagliati anche gli investimenti sull'edilizia sanitaria: con la revisione del PNRR il Governo Meloni taglia infatti il 30% delle case di comunità, degli ospedali di comunità e degli altri interventi previsti dalla Regione.

Chi intendesse aderire alla raccolta firme può contattare il PD Cortona attraverso le sue pagine social o all'indirizzo [email protected]. Nelle settimane a venire saranno organizzati altri banchetti per le firme.

PD Cortona