L’Etruria

Redazione

Anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni, alla cerimonia in memoria del Sovrintendente della Polizia di Stato, Emanuele Petri

Anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni, alla cerimonia in memoria del Sovrintendente della Polizia di Stato, Emanuele Petri

“Io credo che in queste circostanze debba parlare il cuore, le emozioni e le sensazioni. Ricordando Emanuele si ricordano tutti gli uomini in divisa che ogni giorno difendono quei valori, quei principi di unità, di appartenenza, di partecipazione e di unità. È doveroso, necessario ed importante, in un momento come questo, in un momento di sacrificio e di sofferenza, riaffermare il principio delle Istituzioni. Il Viminale è il cuore pulsante della democrazia del paese e all’interno dello stesso ho imparato ad amare e rispettare la Polizia di Stato che gode della fiducia e della stima del cittadino.

In un momento di dolore e di sofferenza, nonostante i 18 anni trascorsi, credo che non sia un gesto di banale retorica ricordare un grande servitore dello Stato, un uomo, un padre e un marito, un grande poliziotto che ha lavorato con dovere sacrificando la propria vita per il bene del nostro paese. Il dovere delle Istituzioni e della Comunità è quello di tramandare il ricordo, la memoria e questi principi per la costruzione e il futuro della nostra società.  Ringrazio il Sindaco non solo di avermi invitato ma di avermi fatto vivere questo importante momento”. Queste le parole del sottosegretario al Ministero dell'Interno Nicola Molteni intervenuto questa mattina alla cerimonia in memoria del Sovrintendente della Polizia di Stato, Emanuele Petri.  Il 2 marzo 2003 è una data significativa per il Paese, per Castiglion Fiorentino e per l’intero territorio.  Quel giorno, quella drammatica domenica mattina Emanuele Petri durante un normale controllo sul treno interregionale Roma-Firenze ha portato alla luce le nuove Brigate Rosse.  Una semplice attività lavorativa che gli è costata la vita.  È successo 18 anni fa e da allora Castiglion Fiorentino ricorda questo eroe moderno per non dimenticare un pezzo di storia contemporanea così importante per tutti noi. Il dovere della memoria, quindi, il senso del ricordo delle gesta di un eroe valoroso, Emanuele Petri, grazie alle quali sono state sconfitte quelle associazioni criminali che hanno portato nel paese la violenza e il terrore. La cerimonia di questa mattina si è svolta a “porte chiuse” alla sola presenza delle autorità civili e militari. Sono intervenuti, nell’ordine, Tommaso Baroncini, rappresentante del CCR, il Questore della Provincia di Arezzo, Dario Sallustio, il Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza, in rappresentanza del Capo della Polizia, Arnaldo Nanei.

Erano, inoltre, presenti il Prefetto di Arezzo, Anna Palombi, S.E. Arcivescovo-Vescovo di Arezzo - Cortona – Sansepolcro, Riccardo Fontana, Roberto Rossi, Procuratore di Arezzo, e Marco Casucci, Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. “In questi 18 anni su questa piazza abbiamo vissuto forti emozioni. La presenza di un esponente del Governo ci lusinga, Emanuele faceva semplicemente il suo lavoro, è diventato un eroe perché rispettato e mai dimenticato dalle Istituzioni e dalle comunità di Castiglion Fiorentino e di Tuoro” ha concluso il Sindaco Mario Agnelli.  Al termine della cerimonia il primo cittadino ha donato alla vedova Alma Petri un mazzo di fiori.