L’Etruria

Redazione

Buon Compleanno Bpc!

2021: centoquarant'anni, ma ne dimostra ancora venti.

Buon Compleanno Bpc!

Nella prossima primavera la Banca Popolare di Cortona compirà centoquaranta anni di vita e di attività creditizia in Cortona e dintorni.

Nell’aprile 1881, il giorno nove, infatti, per iniziativa del cavaliere Girolamo Mancini, già manifestata nella Società Operaia Cortonese dando vita ad un apposito Comitato ,  nasceva la Banca Mutua Popolare di Cortona

Una banca del popolo e degli operai  ( oggi si direbbe dei lavoratori, anche se stanno diventando una rarità anche questi), che (nello spirito economico propugnato in Italia dal professor Luigi Luzzatti, sostenitore delle teorie sulla cooperazione di credito del tedesco Hermann Schulze-Delitzsch) venne a  realizzare anche nelle nostre terre (allora caratterizzate da  prevalente impresa agricola ed artigiana) un punto di credito per i piccoli agricoltori ed artigiani che potevano offrire a garanzia del prestito nient’altro che  il loro spirito di intraprendenza, capacità di realizzazione, previdenza e risparmio.

Girolamo Mancini, imprenditore agricolo, patriota ufficiale  garibaldino, uomo di cultura e Lucumone della nostra Accademia Etrusca, fu il primo presidente della Bpc e il vero protagonista di questa iniziativa di credito cortonese che si riallacciava utopicamente al fiorino cortonese  medievale e alla sua bandiera di libero, indipendente comune. Mancini, che in quegli anni era deputato al Parlamento Regio, a Roma  aveva fatto amicizia con il collega economista Luigi Luzzatti (che fu anche presidente del Consiglio dei Ministri e  si batteva per promuovere in tutta Italia le banche  popolari  nate a Lodi nel 1846) divenendo  un suo grande supporter  e , con la fondazione della nostra banca cortonese, contribuì a far raggiungere nel 1881 il considerevole numero di  centosessantacinque banche popolari italiane, che, ai primi del Novecento, sarebbero state oltre settecento.

Queste istituzioni finanziarie e creditizie infatti ebbero grande impulso e sviluppo nell’Italia giolittiana di fine Ottocento - primo Novecento e furono un asse portante  dello sviluppo economico repubblicano italiano negli anni impetuosi  del ventennio 1950-1970. Oggi, a seguito dei cambiamenti intervenuti nel settore del credito sul finire del Novecento , delle ristrutturazioni seguite alla crisi del 2008 e anche a causa della devastante pandemia del Covid-19, sono sulla graticola della globalizzazione selvaggia come tutte le realtà serie ed oneste della attività economica e finanziaria basata sul concetto chiave di localismo, ma sanno tenere ancora alta la bandiera di  quei valori e principi che mettono avanti tutto la valorizzazione del territorio, l’impegno sociale, il supporto alle piccole e medie imprese, alle famiglie e a chi ha voglia di lavorare e non di vivere di assistenza o di reddito di cittadinanza. E’ soprattutto per questo che le banche popolari sono oggi un patrimonio da difendere, tutelare  e promuovere  contro tutte quelle politiche, in atto da alcuni decenni anche in Italia, che tendono a trasformare gli istituti di credito in uffici o canali governativi di controllo burocratico del cittadino. Governi che negli ultimi vent’anni hanno abbandonato la strada della tutela costituzionale del risparmio introducendo provvedimenti come il "bail-in", che hanno minato la fiducia dei clienti sui depositi bancari di alcune generazioni formidabili di cittadini formiche, che oggi stanno permettendo con le loro piccole riserve sui conti bancari al nostro paese di non cadere  in quella situazione di disastro e fame che ha vissuto e sta ancora vivendo la vicina Grecia.

Lasciando da parte  discorsi che porterebbero fuori tema, ritorno subito ai centoquaranta anni della Bpc, che , come mi diceva un amico nei giorni scorsi, ne dimostra ancora venti.

Il Comitato fondatore della Bpc costituitosi in seno alla Società Operaia Cortonese e che il 9 aprile 1881 diede vita a questo nostro istituto di credito era così composto: Adreani Ferdinando, Bernardini Giovan Battista, Berti Benedetto, Crocioni Antonio, Di Petrella Cristoforo, Falomi Odoardo, Farina Emilio, Gogoli Roberto, Laparelli Annibale, Mancini Girolamo, Mitti Domenico, Nuti Oreste, Pancrazi Antonio, Salvini Pietro, Scarpaccini Giuseppe, Serti Gaetano, Servetti Giuseppe,Tonini Gabriello.

Dei presidenti e dei direttori ricordiamo a memoria, chiedendo scusa per le dimenticanze: Girolamo Mancini, Niccolo Mancini, Paolo Mancini-Griffoli, Emilio Farina, Massimo Cannetti  e tra i vivi : Roberto Domini, Giuseppe Lucarini.

Oggi la Banca è presieduta dal dottor Giulio Burbi e diretta dal dottor Roberto Calzini. Due personalità che hanno saputo tutelare e mantenere forte e giovane la Bpc.

La nostra banca infatti non è stata travolta dai marosi della tempesta scatenata dalla globalizzazione selvaggia in questo secondo decennio di nuovo secolo ed anzi si è radicata nel territorio locale con nuovi uffici che hanno travalicato i vecchi confini comunali tutelando e promuovendo la sua immagine ed attività che sono un fiore all’occhiello non solo dell' Istituto bancario , ma dell’intera comunità cortonese.

Negli ormai lontani anni 1980, poco tempo dopo che fu respinto l’assalto dei fratelli coltelli della Banca popolare aretina, il mitico direttore Cavalier  Massimo Canneti e l’altrettanto mitico Vicepresidente  professore Evaristo Baracchi, nel bel mezzo di una calda estate, attorno all’otto di agosto, sapendo che , come ogni anno facevo le mie vacanze come contadino in Borgo Casale, dai miei genitori, mi convocarono in banca per  scrivere, su due piedi, trenta righe di testo per la pagina che annualmente La Nazione pubblicava a metà agosto per promuovere la nostra città, la sua sagra della bistecca, la sua mostra del mobile antico e l’attività della Bpc.

Avendo a disposizione solo due ore, in quanto lo scritto doveva partire con il postale del pomeriggio e quindi non potendomi  documentare sull’argomento, feci di necessità virtù e fattomi condurre ad una  macchina da scrivere in un ufficio a piano terra vicino a quello del direttore, mentre lui continuava il suo lavoro, nel giro di un’ora scrissi un testo intitolato:Bpc: la tua banca nel tuo territorio". Il testo di trenta righe era nient’altro che lo scioglimento in tre essenziali, brevi parti della sigla della nostra banca.  B, come banca-ufficio di credito e sua storia in generale; P, come visione luzzattiana del credito; C, come Cortona, una mitica città italiana che dai lontani tempi etruschi è stata sempre comunità viva e pronta a guardare avanti con speranza e a rinascere dalle ceneri dei problemi difficili e tormentati in cui nei secoli passati si è trovata avvolta dalla sua condizione  sociale, economica e civile.

Quel titolo poi  divenne anche, per un certo periodo, slogan fortunato della pubblicità della banca sul nostro giornale, in cui, a partire dagli anni 1980, la Bpc è stata sempre presente con spazi di grande rilievo.

Forte di questo legame, L’Etruria tutta augura pertanto alla Banca Popolare di Cortona un cordiale e affettuoso: “Buon  140° compleanno!.

Siamo infatti sicuri che la Bpc saprà essere  ancora a lungo la banca dei cittadini nel loro territorio. La banca locale cioè, che (come disse il Ministro Giuseppe Bartolomei in Palazzo Cristofanello, nel 1981 alla cerimonia del centenario della fondazione)  “non fa soltanto la valutazione tecnica della capacità di produzione di un determinato cliente, ma sa fare una valutazione umana, più profonda; sa compensare, sviluppare, stimolare la capacità d’inventiva, le capacità di serietà, le capacità di volontà, la responsabilizzazione dell’individuo, mettendo in movimento quel processo di potenzialità della provincia italiana su cui si fonda l’avvenire del nostro Paese”. Oggi, nonostante che tutti dicano il contrario, c'è bisogno di ritornare alla cultura e alla pratica del risparmio, di autare il mondo a guarire dalla bulimia del consumo e ciò si può fare solo partendo dal territorio locale. Cioè da un piccolo mondo antico dove l'etica economica torna a promuovere tutelare la persona umana anche educando al risparmio  i bambini e i ragazzi di questo non facile oggi. Ci piacerebbe,infatti,  che la Bcp fosse , anche in  questo  non facile 2021, promotrice  della cultura del risparmio presso gli scolari delle nostre scuole elementari e medie, magari regalando ad ogni alunno quei famosi salvadanaio a forma di libro che tanto piacquero e fecero sognare i bambini e i ragazzi  della Cortona degli anni 1960-1990.

Nella foto-collage di corredo e della gallery: la copertina del bel volume del 1981dedicato al centenario della banca; il primo bilancio del 1882; il vescovo Giuseppe Franciolini, che diede la benedizione  ai nuovi locali della direzione generale inaugurati in occasione della Cerimonia ufficiale del centenario;il Ministro Giuseppe Bartolomei mentre tiene il suo discorso ufficiale ( alla sua sinistra il presidente Paolo Mancini-Griffoli e l’allora sindaco di Cortona, Ferruccio Fabilli, oggi presidente del Consiglio di Amministrazione del nostro giornale) e un giovane direttore dell'Etruria, il dottor Enzo Lucente, seduto in prima fila alla cerimonia del centenario, tenutasi in Palazzo Cristofanello.

Ivo Camerini