L’Etruria

Redazione

Katia Polvani e le Pari Opportunità

Un simpatica chiacchierata in treno con la nostra concittadina, Responsabile sicurezza di FS.

Katia Polvani e le Pari Opportunità

Ho viaggiato diversi anni, come pendolare su Roma ,con Katia Polvani , che ho ritrovato ancora sul treno durante uno dei miei ormai sempre più rari viaggi alla nostra Capitale. Nonostante il gran caldo e il piacere di ritrovarla sempre giovane e in piena forma, il viaggio è stato occasione propizia  per una chiacchierata su di una questione come le Pari opportunità di cui , purtroppo, oggi si parla sempre di meno e che Katia invece segue da tanti anni anche a motivo dei suoi studi giuridici. E allora le ho posto qualche domanda cui la dottoressa Polvani ha risposto con ottima cognizione dell’argomento e con quella buona brevitas oraziana che tanto spesso viene ignorata anche nel campo giornalistico. Ecco le mie domande e le sue risposte.

Cosa sono le pari opportunità in Italia? 

In Italia le pari opportunità sono un principio giuridico che mira alla eliminazione degli ostacoli in campo economico politico sociale e culturale. È importante capire che pari opportunità non vuol dire uguaglianza tra uomo e donna ma vuol dire avere le stesse possibilità. Sono fermamente convinta della differenza tra uomo e donna. Siamo due entità distinte sia fisicamente sia psicologicamente ognuna con proprie doti. Quello a cui dobbiamo tendere deve riguardare l’ottenimento delle stesse chances senza l’utilizzo di normative giuridiche come quelle riguardanti le quote rose. In una società normale uomini e donne devono poter avere le stesse opportunità di partecipazione e di lavoro. Ma fino a quando questa cosa non entrerà nel “manage sociale”, sono importanti le associazioni che sostengono e si battono, affinché queste stesse occasioni possano esserci per tutti. Io ad esempio faccio parte dell’associazione Marisa Bellisario e grazie alla sua presidente l’On. Lella Golfo ho  potuto mettere in campo molte iniziative.

Che ne pensi del codice rosso?

Un punto di partenza. Il Codice Rosso è diventato legge nei giorni scorsi e rappresenta,diciamo, un successo che permette l’individuazione di una corsia preferenziale per snellire il processo e un doveroso inasprimento delle pene, ma a mio avviso non basta. Il problema vero resta ed è la mancanza di applicazione delle misure cautelari. Se disposte salverebbero la vita a molte donne. Le donne vittime di  violenza maschile  al processo dovrebbero avere una tutela totale  e dovrebbero rimanere vive anche attraverso meccanismi di protezione come ,ad esempio, le case rifugio. Invece la magistratura ha sempre il freno tirato e questo lo si evince anche dai recenti fatti di cronaca.

Cosa si fa o si farà a Cortona per le Pari Opportunità?

Cosa si farà non lo so. Spero che però qualcosa venga fatta e con l’occasione auguro buon lavoro al neo eletto assessore Valeria Di Berardino. Nel mio piccolo durante l’ultima giunta  Vignini ho portato l’on. Lella Golfo ed abbiamo presentato il suo libro intitolato “Ad alta quota”, essendo l’onorevole firmataria della legge sulle quote rosa, insieme all’on. Mosca. Fu un evento molto interessante, che vide anche la partecipazione di molte donne autorevoli della Provincia di Arezzo.

Ma oggi funziona o non funziona  la prevista Commissione Pari Opportunità nel nostro Consiglio comunale?

Credo che la commissione di parità sia sempre stata inclusa nella terza  commissione consiliare, proprio come ha deliberato la nuova giunta Meoni. E’  auspicabile che queste commissioni non rimangano sulla carta ma si diano un minimo di programma e di operatività,soprattutto in un campo dove  ancora c’è da fare tanto.

Cosa si potrebbe fare a Cortona per promuovere le Pari Opportunità?

Innanzi tutto informare attraverso ogni canale possibile. Credo che fino ad oggi non sia mai stata fatta informazione neanche sull’esistenza della Consigliera di Parità che ha sede a Firenze e che ha dei poteri da non sottovalutare. Inoltre potrebbe essere istituito un ufficio ad hoc che faccia da collettore tra istituzioni e cittadinanza che sappia indirizzare donne e uomini verso gli uffici preposti in base alle problematiche, dalle pari opportunità alla violenza.  Ma soprattutto ogni comune deve abbattere le barriere della vergogna e dell’omertà che, anche  in fatto di violenza domestica, purtroppo, ancora esistono dentro la società moderna.

Katia Polvani, sposata con Filippo Billi, vive a Cortona e lavora in Fs, come Responsabile sicurezza qualità e ambiente di FS tec. E’ membro del Cpo Fs della Regione Toscana. Ha una laurea in Giurisprudenza e due master : il primo in tecniche alternative di risoluzione delle controversie, il secondo in sicurezza qualità e ambiente nelle imprese. E’ autrice de Il Glossario della Sicurezza, già alla seconda ristampa e nel tempo libero scrive anche poesie che sono state pubblicate in importanti giornali nazionali. Aretina di nascita e cosmopolita per vocazione, ama non solo scrivere, ma anche fotografare, viaggiare e cucinare. E’ socia e sostenitrice impegnata della Fondazione Marisa Bellisario. E’ mamma felice di Lucrezia e Virginia.

 Ivo Camerini