L’Etruria

Redazione

La politica davanti ai tempi nuovi e sconosciuti che avanzano

Conclusa la tre giorni dell’AreaDem , svoltasi a Cortona per affrontare l'oggi e il domani dell’Italia, dell’Europa e del mondo.

La politica davanti ai tempi nuovi e sconosciuti che avanzano

Domenica 3 luglio 2022, al primo rintocco dopo mezzogiorno della storica campana della torre comunale di Cortona,  si è concluso il forte, incisivo discorso politico del leader e ministro Dario Franceschini e, con le sue indicazioni, si è conclusa anche la tre giorni post-pandemia dell’ AreaDem del PD.

Una tre giorni di discussione, riflessioni e proposte politiche che, in questo primo weekend di luglio,  ha portato sotto i riflettori dei media nazionali la nostra antica e bella città, che, nella serata di venerdì primo luglio, è stata addirittura capitale italiana per l’importante confronto di strategia istituzionale e politica tenutosi in Sant’Agostino tra Conte, Letta e Speranza e moderato da Lucia Annunziata.

Una tre giorni questa di AreaDem, che ha scelto nuovamente Cortona, come ha detto al termine del suo discorso Franceschini, non per bassa cucina di bottega correntizia, ma per definire , delineare l’oggi e il domani della nostra Italia, per concretizzare , per governare la stagione di quella responsabilità nazionale, che oggi serve come il pane al nostro paese davanti alle domande nuove di protezione che vengono dal ceto medio, dal popolo più sofferente. Una responsabilità nazionale, ha affermato il ministro Franceschini,  indispensabile per non mandare a sbattere la nave Italia davanti ai marosi del tempo nuovo in cui stiamo entrando. Un tempo nuovo, che,  nell’hic et nunc, per molti versi, è anche un tempo sconosciuto, come lo è ogni giorno nuovo, perché “quando sorge il sole inizia sempre un giorno che nessuno ha mai vissuto”.

Questa  tre giorni cortonese dell'AreaDem ha portato sul palcoscenico del Sant’Agostino ministri e vice ministri del Governo Draghi, leaders politici di livello nazionale, regionale e comunale di tutt’Italia, intellettuali e personalità accademiche, sociali e civili, insomma donne  e uomini impegnati con grande prestigio nella politica nazionale ed internazionale. Tra loro  è venuta a Cortona anche Silvia Costa: una personalità di primo piano della politica nazionale ed europea,  grande amica della nostra città (dove nel lontano 1975 tenne uno dei suoi primi comizi del suo onesto e brillante cursus politico) ed oggi impegnata nel Progetto di trasformazione dell’antico  Carcere di Santo Stefano a Ventotene in un Centro europeo di cultura e formazione giovanile.

A Silvia Costa, che è di origini toscane e porta nel sangue la passione civile e politica della nostra terra, ho chiesto per i nostri lettori una sua dichiarazione  su questa tre giorni cortonese dell’AreaDem.

Silvia Costa, che è anche un' attenta lettrice de L’Etruria, così mi ha risposto: “ E’ stato bello tornare a Cortona dopo la pandemia, grazie ad Areadem , per un aperto e interessante dibattito politico , anche se è il primo senza il nostro carissimo David Sassoli.  Tre anni segnati  dalla formazione ,grazie al senso di responsabilità del PD , con Areadem come pungolo e perno, prima del governo Conte due e poi del Governo Draghi  in  nome di responsabilità verso il Paese e mandando la destra all’opposizione ma determinando cambiamenti positivi anche negli alleati.  Come dimostrano i risultati delle elezioni europee del 2019 e ora delle amministrative il Pd è stato  centrale per realizzare  una diversa maggioranza di Governo, un ritorno dell’Italia a credere e a contare nell’Europa e nella alleanza atlantica anche se dobbiamo batterci per un negoziato possibile ma non  Umiliante per l’Ucraina per  la pace e per un nuovo assetto internazionale della sicurezza , una Helsinki due .

Dobbiamo anticipare le risposte sull’ impoverimento dovuto alla crisi energetica e alla inflazione con l’aumento dei salari e delle pensioni , mettere al centro delle politiche la formazione e il lavoro per i giovani, riformare ma non cancellare il reddito di cittadinanza , approvare lo Ius scholae. Inoltre nel mio intervento ho invitato a superare una concezione a volte troppo individualistica e autoreferenziale dei cosiddetti diritti civili, ricordando la dimensione redazionale  dei diritti e dei doveri sociali . Per questo non condivido la proposta legislativa sulla coltivazione della Marjuana e ritengo che vada ripensato anche il ddl Zan”.

Ivo Camerini