L’Etruria

Redazione

Peggio della dittatura

 Il grave fallimento della politica davanti alla pandemia Covid

Peggio della dittatura

Due episodi locali ci illuminano su quale brutta china sia scivolata la politica in Italia.

Primo episodio. Siamo tra il cinque e il venti di ottobre. Servono aule per sdoppiare le classi delle superiori e, dopo alcune ricerche, la dirigente scolastica trova l’ edificio adatto allo scopo. Iniziano le trattative burocratiche tra il proprietario dell’ immobile e l'ente pubblico preposto a pagare gli affitti. Si vivono quattro/cinque giornate di trattative impegnative e civili per  scrivere il testo del contratto di affitto. Tutto però va a carte quarantotto perché il funzionario pubblico preposto alla stipula del contratto ritiene dirimente la mancata presentazione della certificazione annuale relativa alla caldaia del riscaldamento dell’ edificio che da tre anni è chiuso. Fine del salmo e gli alunni non hanno le aule per  lo sdoppiamento Covid, anche  perché il ministero ha detto che questo tipo di operazioni vanno concluse entro il venti ottobre con la presentazione dei contratti di affitto, altrimenti i soldi devono tornare a Roma.

Qualcuno ha sbagliato o dormito, ma la colpa si scarica sul proprietario che, contattato  la prima volta attorno al dieci di ottobre, non aveva pronta la certificazione della caldaia. Cose da orbi. Ma tutto va bene per “lor signori” che siedono ai posti di comando burocratico e per i politici che corteggiano  la galera per rubare e non hanno il coraggio di farsi arrestare per scrivere su un contratto una clausola aggiuntiva del tipo " vista l'emergenza, la certificazione della caldaia per il riscaldamento verrà allegata appena possibile".

Secondo episodio. Sempre primi giorni di ottobre. In una classe di una scuola locale si verifica un caso di Covid. Un ragazzo sedicenne ha febbre e mal di gola. Fa il tampone e risulta positivo. Gli altri alunni e i professori, seppur con sei giorni di ritardo, vengono messi in quarantena dalla Asl. Uno di questi professori è negativo a tutti e due i tamponi, ma deve farsi 15 giorni di reclusione in casa. Nei risultati dei due tamponi comunicati dalla Asl all'interessato sta scritto in ambedue i certificati : "negativo a seguito di tampone eseguito con ricovero ospedaliero". Il professore in questione si era recato ambedue le volte con la propria macchina al Drive allestito davanti all ' ospedale e non era nemmeno sceso dalla macchina.

Per colmo il preside gli chiede pure di portare al rientro in servizio un certificato rilasciato dal suo medico di famiglia che attesti che è guarito dal Covid che non ha mai avuto. Giustamente il medico di famiglia rilascia un certificato in cui scrive " i risultati dei due tamponi eseguiti presso l' ospedale di..... sono negativi". Essendo stati comunicati i risultati dei tamponi all'interessato via mail, riteniamo che al preside doveva bastare l'inoltro della mail della Asl, che l’ interessato aveva correttamente girato.

Questo vorrebbe il buon senso. Ma oggi in Italia il buon senso è scomparso e la maggioranza di coloro che hanno posti di responsabilità sono solo ammantati di voglia di comando e di poteri discrezionali usati al servizio del proprio tornaconto e non di quello dei cittadini ormai ridotti a sudditi tout-court.

Infatti gli italiani sono ormai "volgo disperso e impaurito" da un terrorismo sanitario che meriterebbe approfondimenti giudiziari visto che non nasce un'alternativa vera ad una classe politica seria e innamorata dell'Italia.

La pandemia c'è e, come dimostrano i recenti casi di potenti e ricconi guariti, si può curare. Naturalmente attrezzando bene la sanità pubblica per chi i soldi non li ha e controllando democraticamente il rispetto delle regole, che, nell 'emergenza, una comunità nazionale si dà.

Invece, in Italia, il controllo si fa con il terrorismo giornalistico e social. Un terrorismo  instaurato dal marzo scorso per fini di tornaconto politico. Ma attenzione "lor signori",nuovi marchesi del Grillo : con il terrore psicologico non c' è tornaconto politico per nessuno. C’ è solo sconfitta della democrazia e della libertà.

Libertà certamente che non è libertinaggio o anarchia, ma servizio e confronto con il prossimo, con l'altro diverso da noi, che, se non riesce a rispettare le regole va rieducato alla convivenza civile con lavori socialmente utili, non con multe da capogiro, che poi, alla fine del salmo, solo i bischeri pagano.

Attenzione (si ripete per chi fa finta di essere sordo)  "lor signori"nuovi marchesi del Grillo : far pagare pegno al giusto per il peccatore non sta né in cielo né in terra e, prima o poi, la storia presenta il conto ai politici terrapiattisti o volponi o arroganti o somari (ndr. nel senso di ignoranti e incompetenti).

Naturalmente, sempre che le persone  tornino a sentirsi cittadini della Repubblica e protagoniste attive del proprio futuro per ricostruire quel rapporto virtuoso con le istituzioni che fu il vero motore di progresso dell’Italia degli anni 1950 -1990, cioè del quarantennio democristiano e socialista.

PS: Modesta, ma indispensabile, richiesta  ai tanti politici perbene che, seppur in minoranza, ancora ci sono sia nella destra sia nella sinistra sia nel centro: abolite con urgenza i decreti Bassanini del 1999 per la PA e rispedite a Bruxelles tutte quelle clausole vessatorie di "trattati e raccomandazioni" che attentano al diritto a guadagnarsi la vita onestamente con il sudore della propria fronte.

 Ivo Camerini