L’Etruria

Redazione |

Santa Maria delle Grazie al Calcinaio: E’ Storia su cui nessuno vuole puntare neppure con i soldi che le spettano!

Santa Maria delle Grazie al Calcinaio: E’ Storia su cui nessuno vuole puntare neppure con i soldi che le spettano!

La Chiesa Santa Maria delle Grazie al Calcinaio ha un disegno ideato per il luogo dove è stata fatta sorgere.

Ancora oggi restituisce l’antica energia, la commozione e la volontà dei calzolai, gli operai che lavoravano la pelle con la calce viva nelle vasche, che con i loro sacrifici devozionali a un’immagine dipinta di una Madonna con il Bambino, che si trova ancora all’interno del Tempio, offrirono i loro pochi soldi per poter dare inizio alla sua costruzione nel 1485.

E’ Unica per eleganza estetica e per calcoli Rinascimentali. L’architetto Francesco di Giorgio Martini specializzato a quei tempi nella costruzione di fortezze, accettando un modesto compenso che altri non accolsero, fu l’uomo che ebbe il coraggio di affrontare la pendenza del terreno, il “bisciaio” e lo scorrere delle acque al suo interno.

E’ collocata sulla collina di Cortona e rappresenta il suo più prestigioso biglietto da visita arrivando dalla pianura.

Peccato per l’evidente decadenza, lo stato odierno lo testimonia.

Non è possibile pensare che la Diocesi di Arezzo Cortona e San Sepolcro e il Comune di Cortona se ne siano completamente dimenticate!

Però è un Fatto sotto gli Occhi di Tutti! Inconfutabile.

Sono passati solo pochi giorni da quando sono andata in passeggiata sotto le sue mura.

Il luogo è incantato!

Non ci sono rumori, c’è solo il silenzio che accompagna lo stridio delle rondini e i miei passi sull’erba secca.

Più mi avvicino alla Chiesa da una stradina in discesa che si imbocca dalla Panoramica di Cortona e più i miei occhi fotografano indimenticabili immagini di finestroni ornati, di oblò e cornicioni in pietra posati nel 1500 da uomini che non ci sono più. E’ un’affascinante passeggiata perché è come se “volassi” accanto a una magnifica Chiesa Rinascimentale. Sono pochi al mondo i Templi di grandi dimensioni che possono essere visitati da tutti i punti cardinali con i propri piedi e senza usare un drone!

Ma mentre m’immergo nella vegetazione circostante e scopro il bellissimo casale della diocesi adagiato sulle terrazze collinari, l’animo comincia ad essere rapito anche da qualcos’altro.

La sacralità del luogo colpisce l’intimo, il minuscolo borgo si affaccia sullo sconfinato panorama della Val di Chiana e del Lago Trasimeno. Un piccolo cimitero, eretto proprio accanto alla chiesa, ricorda a tutti gli Uomini la brevità e la preziosità della Vita.

In questo contesto, apparentemente fermo nel tempo, è attiva una Comunità di donne e uomini che si prodigano nei confronti del Prossimo: L’Associazione del Calcinaio e gli Amici di Francesca.

Queste persone tanto hanno fatto per il prossimo bisognoso e tanto fanno ancora; in passato hanno potuto fornire assistenza ospitando persone e famiglie senza casa.

Ma oggi questa concreta carità non è più possibile.

Molta pietra è crollata e molto altro sta per accadere per mancata manutenzione.

Questo è un vero delitto perché è stata una delle poche case religiose in Italia che ha ospitato uomini, donne e bambini di notte e di giorno e non ha mai lasciato nessuno fuori dall’uscio; forse solo qualche turista che non ha consultato gli orari di apertura sul sito.

Don Ottorino Cosimi, incaricato dalla Diocesi di Arezzo Cortona e San Sepolcro di gestire l’intero corpo di fabbrica del Calcinaio ha fatto il possibile e anche l’impossibile insieme all’esigua comunità di uomini e donne sempre molto disponibili.

Come non si può aiutare una comunità di uomini che svolge Attività di Vangelo nel terzo millennio e un parroco che è disposto ad aprire la sua casa ai poveri e che viene ostacolato dalla Burocrazia! Come si può arrivare a Tanto?

A Don Ottorino non interessa il “Passato” ma è deciso nel sollecitare nell’Immediato Futuro la realizzazione del completo restauro dell’area. Pare, Si Dice, Si Racconta che sia stato stanziato dal Ministero più di un Milione di EURO per i lavori di ripristino della Chiesa e dell’intera area e Don Ottorino parlando con il Ministro Franceschini, di recente ospite a Cortona, ne ha avuta conferma.  Non si può voltare la faccia a un sacerdote che desidera poter ristrutturare i locali a lui assegnati dalla Diocesi per ospitare opere di Carità e non certo per vanità personali.

E’ il vero modo di vivere la Messa tutti i giorni, perché non è sufficiente andare in Chiesa la Domenica!

Aggiungo che noi “VIP del Calcinaio e degli Amici di Francesca” siamo delle “Vere Innamorate Persone” delle pietre del ‘500 che hanno la grande potenzialità di restituire nel 2022 una pace abitativa dell’anima e del corpo.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

p.s. in Settembre stiamo immaginando di organizzare un “Festa Incontro” al Calcinaio dove sarà desiderio di Don Ottorino vedere riunite le popolazioni di Cortona e Camucia ….