L’Etruria

Redazione

In ricordo di Ines Fragai

In ricordo di Ines Fragai

Il cinque luglio 2022, in Cattedrale, con una Santa Messa solenne, concelebrata dal parroco don Giovanni Ferrari, da don Ottorino Capannini e da don Ottorino Cosimi, Cortona ha dato l’ultimo saluto ad Ines Fragai.

Ines, nativa della montagna cortonese e precisamente di Borgo Casale, è stata una donna,una figlia,  una mamma, una sorella   cristiana all’antica ,  sempre gioviale e sorridente. Amica di tutti  è stata una presenza importante non solo per la montagna cortonese, ma nella stessa Cortona di Porta Colonia, dove ha abitato fin dagli anni 1960.

Io la ricordo sempre affabile e premurosa verso di me bambino e adolescente in quanto lei e i fratelli erano biscugini del mio babbo e quindi c‘era un importante legame familiare, che è durato anche in età adulta e fino agli anni recenti, quando la pandemia ci ha forzatamente allontanati.

Ecco comunque qui di seguito  il bel ritratto che ne ha fatto la nipote Desirée Fragai, figlia di Giovanni e che volentieri pubblico integralmente.

Mia zia  nasce il 14 Novembre 1931 agli Armari di Casale, dove risiede fino al 1954, quando si trasferisce insieme al fratello Giovanni al Torreone, nella frazione di Cappuccini. Il motivo del trasferimento è dovuto al dover sostituire il contadino della casa colonica di proprietà per provvedere agli animali e riprendere possesso della residenza. Zia è  la sorella maggiore di 7 fratelli: Franco, Renato, Silvano, Elena, Giovanni, Ivo. Badava a tutti, aiutava la mamma nelle faccende domestiche e culinarie. Si occupava della casa: dal fare da mangiare all’ovile. Adolescente impara a fare la pasta fatta in casa e gli gnocchi dalla mamma. Zia ha cucinato sempre la pasta che faceva a mano tutti i giorni, tranne la domenica, giorno dedicato al Signore e si consumava   pasta acquistata. Al torreone , vicino a casa, conosce il futuro marito Ugolino Cherubini, chiamato Mario, che sposa nel 1957 e da cui ha due figli: Attilio Maurizio (1958) e Sergio (1963). Sempre dedita alla sua famiglia: si è occupata della madre da anziana, così come del fratello don Franco, soprattutto dopo che era rimasto solo. Il padre Santino, infatti, morì nel 1972 e rimasero la mamma sola con Don Franco ed Ivo, il fratello minore. Quando Ivo si sposa si trasferisce con la moglie e le figlie nel centro di Cortona, lasciando la madre ed il fratello Franco a vivere insieme alla Pietraia, dove don Franco era parroco. Nonostante la lontananza, zia Ines andava sempre a dare una mano alla mamma anziana due volte alla settimana per portare qualcosa da mangiare a lei ed al fratello ed inoltre per aiutarli nella pulizia della casa e in quello che c’era da fare. Nel ’83 zio Ivo muore prematuramente a causa di un colpo di sole e dunque Ines si preoccupa anche di aiutare la famiglia del fratello, provvedendo a dare un forte aiuto  alle due bambine piccole rimaste orfane. D’estate zia Ines si ritrovava con la sorella Lina ( Elena ), che ogni anno scendeva a Cortona da Albenga dove si era trasferita con il marito. Zia Ines era una donna instancabile che riparava a tutto e preparava e si preoccupava per tutti. Ha sempre avuto rapporti fraterni con la nostra famiglia ed era legatissima al mio babbo  Giovanni, alla mia mamma Maria, a me e a mia sorella Rubina. La casa di zia Ines era anche la nostra casa estiva, il punto di ritrovo e di incontro di ogni festività, il rifugio dove trovare conforto, accoglienza e amore tanto che noi nipoti la chiamavamo “nonna”.

Zia Ines è stata davvero il fulcro della famiglia per tutti: un consiglio, un insegnamento di vita, sempre sorridente, socievole, attaccatissima alla sua famiglia e alle famiglie dei fratelli. Ha sempre cercato di aiutare tutti sia psicologicamente che anche fisicamente e moralmente, spesso provvedendo anche dal punto di vista economico. Stimata e amata da tutti i suoi fratelli, ma anche da tutti i nipoti, accolti come figli. Era una persona sempre generosa con tutti noi e con gli amici. Una donna più unica che rara da trovare, che ha sempre fatto il massimo per tutti coloro che hanno avuto l’onore di incontrarla. Ines è sempre stata una donna ordinatissima, capace di tenere sempre minuziosamente pulita la sua casa pur avendola sempre stracolma di gente. Ines adorava i fiori e ne riempiva il suo giardino dedicando anche a loro le sue cure e il suo amore. E’ sempre stata presente a tutte le cerimonie del percorso sacerdotale  del fratello Franco: da quando ha fatto il seminario, a quando è diventato diacono fino a quando ha celebrato la sua prima messa. Ogni anno, a Natale, si premurava di andare insieme alle sue nipoti di Firenze a visitare il presepe vivente della Pietraia organizzato dal fratello Don Franco. Quando era piccola andava a scuola a piedi e le piaceva studiare, ma poi smise per badare alla casa e ai fratelli ed imparerà a scrivere solo da adulta tramite l’insegnamento televisivo. Una da “ massaia”, ma una vita di sacrifici, di dure lavoro, di tanto “olio di gomito”, come ci diceva sempre lei, accolta con ringraziamento nei confronti del suo Caro Gesù lodandolo in opere, fatti e portando allegria, simpatica cantando allegramente mentre cucinava, da splendida cuoca quale era, ogni giorno nella sua cucina, o mentre rammendava, o rimetteva apposto. Ciao, zia Ines!”.

Io e L’Etruria tutta ci uniamo in un abbraccio al dolore del marito Ugolino, dei figli Maurizio e Sergio, del fratello Giovanni, dei nipoti e dei parenti tutti, porgendo loro cristiane condoglianze.

Ivo Camerini