L’Etruria

Redazione

L’ultimo saluto a Fosca Scipioni Bernardini

Nella Chiesa di Cristo Re di Camucia parenti e amici si sono stretti al dolore del marito, delle figlie, del fratello,della sorella e dei nipoti

L’ultimo saluto a Fosca Scipioni Bernardini

Nell’assolato  pomeriggio del 20 ottobre2022, nella Chiesa di Cristo Re di Camucia, una grande folla di parenti ed amici hanno partecipato al dolore del marito, delle figlie, del fratello, della sorella e dei nipoti per l’ultimo saluto a Fosca Scipioni Bernardini.

Fosca, mamma , moglie e donna solare e di grande empatia umana è stata chiamata alla Casa del Padre il 16 ottobre all’età di sessantanove anni, dopo aver combattuto con  serenità cristiana e con tutto il suo cuore di donna buona e dai valori antichi un male incurabile, che l’ha tolta precocemente agli affetti dei suoi cari e ai sentimenti di amicizia dei tanti amici camuciesi, cortonesi e della Val  di Loreto, dove giovanissima si era trasferita vivendo e costruendo  la sua famiglia con il dottor Mario Bernardini.   

Come ha ricordato nell’omelia della Santa Messa funebre, don Aldo Manzotti, parroco di Camucia e vicario zonale, “Fosca è stata un esempio di vita serena  e piena di quei valori forti della nostra tradizione cristiana cortonese”.

Personalmente ho avuto l’onore e la fortuna di conoscere Fosca quando i nostri figli frequentavano il Liceo Classico Luca Signorelli e di essere spesso a casa sua in alcuni momenti della mia attività sociale e culturale svolta dal 1993 al 2019 in San Pietro a Cegliolo, dove il suocero Dino , imprenditore agricolo e suo marito Mario, dirigente della Confindustria aretina, mi diedero grande collaborazione nell’organizzazione di tante edizioni del Premio Poesia in Dialetto Chianino e del Premio Civiltà Contadina.

Ogni volta che sono entrato a casa sua per concordare con suo marito Mario i vari passaggi di alcune  edizioni annuali,  Fosca mi accoglieva sempre con un sorriso e una disponibilità e sincera cortesia umana indimenticabili e  che   la contraddistinguevano nei rapporti con il prossimo e nel suo quotidiano di donna attaccata alla famiglia e alle relazioni sociali, come mi ha ricordato  il suo amato marito Mario  nel corso della mia visita in mattinata alla camera ardente all’Ospedale di Fratta.

Così, infatti, Mario, nel fraterno colloquio che abbiamo avuto,  mi ha descritto e raccontato la bella biografia della sua amata sposa: “Nata a Cortona il primo marzo 1953, Fosca è la seconda di tre fratelli,gli amati Fosco e Vilma. Cresce in una famiglia camuciese  molto affiatata e solidale che, assieme alla mamma Maria, comprende anche il caro zio Ezio, di cui Fosca si è sempre occupata con dedizione e profondo amore.

Da ragazza è stata amica e apprezzata da tutti i suoi coetanei sia per bontà sia per tenerezza che si completavano con la sua bellezza ed eleganza inconfondibile.  Dopo aver lavorato per oltre 10 anni con impegno e passione nella Farmacia di Cortona del dottor Lucente,decise di dedicarsi interamente alla sua amatissima famiglia, alla crescita delle nostre figlie Costanza e Daniela.

La sua è stata una vita dedicata alla famiglia, alla cura dei malati, ai bisognosi tutti, non negando mai appoggio, sostegno e sorrisi a chi ne avesse bisogno. Fosca è stata una grande amante della lettura, dei fiori, della cucina (di cui tutti in Val di Loreto e Cortona ricordano la grande maestria) e delle bellezze del mondo.

E’ stata una donna e una moglie splendida che ha cresciuto ed accudito le nostre figlie, e poi le amatissime nipoti Sofia ed Anna, insegnando loro la correttezza, il rispetto, la forza e l’onestà.

Non potrò mai ringraziarla dovutamente per l’amore che mi ha donato con infinita dedizione, passione e dolcezza, fino ai suoi ultimi giorni a Verona. Fosca è stata davvero una grande donna dalla forza e dalla vitalità inesauribile, che non ha mai abbandonato, neanche negli ultimi giorni di una malattia incurabile e che ha  affrontato con estremo coraggio ed ammirevole dignità”.

Nel registrare queste parole, che ho avuto il permesso di riportare in questo articolo di memoria e saluto , non posso non aggiungere, a consolazione di Mario e delle figlie Costanza e Daniela, del fratello Fosco e della sorella Vilma,  che Fosca è stata per me e, credo per tutte le persone che l’hanno conosciuta o incrociata nel proprio cammino, una bella persona sempre attenta al prossimo, piena di empatia , di sorriso, di disponibilità al dialogo e solidale con l’altro, anche sconosciuto.

A Fosca, che ora riposa nel Cimitero di san Pietro a Cegliolo e che ebbi la fortuna di salutare ancora una  volta in un bar di Camucia  in una mattinata della scorsa primavera, la preghiera: Riposa in pace, che la terra ti sia lieve. E soprattutto:  Buona strada nelle eterne praterie della Gerusalemme Celeste , dove "possa  la strada alzarsi per venirti incontro, / possa il vento soffiare sempre alle tue spalle,/ possa il sole splendere sempre sul tuo viso".  

Al marito  Mario, alle figlie  Costanza e Daniela, alle nipoti Sofia ed Anna, al fratello Fosco e alla sorella Vilma, al genero Eugenio e ai parenti tutti le condoglianze cristiane del nostro giornale , assieme a quelle mie personali.

La famiglia Bernardini ringrazia, anche tramite L’Etruria, tutti coloro che hanno partecipato a questo loro grande lutto ed invia un pubblico grazie al Dipartimento di Chirurgia Generale ed Epatobiliare del Policlinico G.B. Rossi di Verona, diretto dal Professor  Alfredo Guglielmi, coadiuvato da un team preziosissimo di esperti e collaboratori, per le cure e l’ assistenza prestate  con indiscussa professionalità ed umanità alla loro amatissima Fosca.

Tutte le offerte raccolte nell’occasione dei funerali saranno inviate dalla famiglia proprio a questo Dipartimento diretto dal professor  Guglielmi.

Ivo Camerini