L’Etruria

Redazione

Il bene non fa notizia

L’estate di Margherita al Centro Diurno di Camucia

Il bene non fa notizia

Il bene non fa notizia” scriveva Aldo Moro, alla vigilia del Natale 1968 , in un editoriale pubblicato sul quotidiano italiano Il Giorno.  Quell’articolo mi colpì molto allora,anche se avevo solo diciannove anni, ma purtroppo è ancora molto attuale e nella stampa e nei media si dà ancor oggi molto più spazio al male , al negativo che non la bene e al positivo. E’ anche per questo che nel 2018, nella mia collaborazione come vicedirettore de L’Etruria, ho scelto di camminare come giornalista di strada, che raccoglie e racconta le piccole notizie di bene della nostra piccola patria.

Nei giorni scorsi ho incontrato nelle strade di Camucia il mio amico Rinaldo Cipolleschi, che mi ha raccontato una piccola storia di bene cortonese e molto volentieri la riporto ai lettori de L’Etruria.

Da diversi anni Rinaldo è tutore della settantenne camuciese  Margherita Banelli, che “ mi fu affidata alla morte dello zio Fulvio, non avendo Margherita altri parenti. Margherita è assistita da molti anni da  una badante, ma anche quest' estate alla mattina è stata  al Centro Diurno per anziani di Camucia, dove si è trovata molto bene ed ha passato dei buoni mesi estivi in un ambiente ben attrezzato e dove ha potuto parlare e socializzare con altri anziani. Al Centro, Margherita riceve un' abbondante colazione e pranzo ed è assistita da personale professionale e sempre attento a tutto. Un pulmino la mattina la viene a prendere a casa e poi nel pomeriggio la riporta. Margherita, come negli anni passati,  è stata felice ed io desidero ringraziare pubblicamente la dirigente di questa magnifica struttura , dottoressa Roberta Caprini e i suoi collaboratori: Andrea,Daniela,Luca,Roberto e Umberto. Per Margherita , un’ anziana diversamente abile, trascorrere, a prezzo accessibile, la mattinata con altri è fondamentale e di grande distrazione e felicità”.

Ho riportato fedelmente le parole dell’amico Rinaldo,  perché anche  L’Etruria, nel segnalare ai lettori questa estate diversa e positiva per  Margherita, si unisce volentieri al suo grazie e, per coloro che non conoscono il Centro , trascrivo qui alcuni passi del foglio che Rinaldo mi ha dato.

Inaugurati nel 2004 il Centro Residenziale per Anziani e il Centro Diurno si trovano in Camucia , in via Capitini, accanto alla Casa della Salute ed eroga servizi di tipo sanitario e socio-assistenziale ad anziani non più completamente autosufficienti che, pertanto, non possono più risiedere presso il proprio domicilio o presso le proprie famiglie. L a nuova sede di Camucia possiede una impostazione moderna: è al centro di una città, in un edificio dove il dentro e il fuori non costituiscono una chiusura per l’ospite anziano che può interagire con persone e spazi a lui facilmente raggiungibili, in un’idea di territorio come luogo che ci contiene ma che, insieme, ci sostiene.

L’edificio del Centro Residenziale ha una forma rettangolare , la superficie totale netta dei due piani è di mq. 965.  L’edificio per il Centro Diurno forma con questa una "L" ed haforma rettangolare con un solo piano fuori terra. I locali sono relativi all'animazione, riabilitazione e socializzazione oltre a servizi, tisaneria, ingresso e magazzini. L’area esterna di pertinenza dei due edifici della dimensione di circa 800 mq è destinata a giardino attrezzato, mentre gli accessi di servizio per personale e materiali sono nel retro degli edifici.

Il Progetto della Nuova Casa di Riposo di Camucia, a firma dell’Architetto Franco Lani di Arezzo è risultato fra 60 edifici che meglio hanno saputo interpretare un’architettura innovativa e di qualità in provincia di Arezzo, negli ultimi cinquant’ anni.

Il Centro Diurno si propone come servizio flessibile di supporto all’anziano e alla sua famiglia ed è una estensione del servizio di assistenza domiciliare. Per gli anziani soli e a rischio di emarginazione assolve funzioni di socializzazione e animazione, ma anche di sostegno nella cura personale, nel mantenimento dell’autonomia e del benessere psico-fisico”.

In una società di anziani e di diversamente giovani come la nostra, strutture pubbliche come il Centro Camilla Sernini dovrebbero sorgere come funghi. Non sarebbe male infatti che molte strutture comunali datate e inutilizzate (come scuole, asili e lo stesso vecchio ospedale di Cortona) venissero velocemente trasformate in centri  sanitari e socio-assistenziali per anziani, con costi alla portata di tutte le tasche delle tante famiglie che oggi boccheggiano (o soffrono l’emarginazione) a causa del carovita, della speculazione e della delinquenza profittatrice dei capitalisti neoliberisti italiani, europei e mondiali.

Nella foto di corredo datami da Rinaldo Cipolleschi:  Margherita Banelli , settantaquattro anni ben portati, nella sua casa di Camucia.

Ivo Camerini