L’Etruria

Redazione

Anche molti cortonesi a Roma con Cgil,Cisl e Uil

Hanno partecipato alla manifestazione dei cinquecentomila in Piazza San Giovanni.

Anche molti cortonesi a Roma con Cgil,Cisl e Uil

Tra i cinquecentomila italiani ed italiane che hanno riempito Piazza San Giovanni a Roma il nove febbraio 2019 nella manifestazione sindacale indetta da Cigil, Cisl e Uil c'erano anche molti cortonesi, che in maggioranza si sono recati con i pullman oraganizzati dai sindacati aretini.

Un gruppo di questi cortonesi si è recato a Roma in treno e si è unito agli altri in Piazza della Repubblica per fare il corteo verso Piazza San Giovanni e quindi ascoltare i comizi dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di nuovo in unità d'azione sindacale, dopo le grandi manifestazioni del 2004 e del 2005.

La  grande manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, un successo di partecipazione che molti, per significato e valore politico, hanno paragonato a quella  tenuta sempre a Roma dai sindacati nel novembre 1994, era a favore del lavoro, della giustizia sociale e retributiva, della sanità e della scuola pubblica, del progresso nella pace tra i popoli.
Insomma, i sindacati italiani si sono risvegliati dal loro letargo e  uniti hanno portato a Roma una marea di lavoratori, lavoratrici che vogliono difendere lavoro ed imprese, di giovani che cercano  lavoro e non sussidi, di pensionati che vogliono difendere il potere d'acquisto delle loro pensioni pagate a suon di contributi previdenziali.

Se ci sarà una nuova primavera sindacale in Italia lo sapremo presto. Di certo quel gruppo di cortonesi che è andato a Roma in treno per partecipare a questa manifestazione non ci è andato per riportare Berlusconi e Renzi al governo. Che lo si sappia chiaro e tondo! Quel gruppo, come  ha ben detto una lavoratrice cortonese nelle conversazioni  sul treno, è andato per difendere il lavoro per tutti, per chiedere giustizia sociale, democrazia economica, solidarietà, partecipazione  e  per chiedere unità sindacale tra  Cgil, Cisl e Uil, perché i lavoratori uniti possono tornare ad essere quel nuovo soggetto politico che gli italiani cercano da oltre vent'anni.

Ivo Camerini