L’Etruria

Redazione

Babbo, niente per me?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Una testimonianza che fa luce sulla realtà dei finti mendicanti che stazionano davanti ai supermercati di Camucia.

Babbo, niente per me?

Gentile Etruria,

vorrei raccontare un episodio che mi è capitato di vivere in maniera diretta poche sere fa, esattamente venerdì scorso, in un supermercato di Camucia. Erano circa le diciotto e prima di rientrare a casa dal lavoro sono entrato in un supermercato per acquistare alcune cose che servivano a casa. Non c’era molta gente in quanto alcune strade erano già chiuse per l’inizio della famosa notte bianca. Arrivato alla cassa trovo il cassiere impegnato a cambiare monete metalliche ad uno straniero che le aveva riversate sopra il banco. Il cassiere,  intento ad acquisire le monete metalliche scambiandole in monete di carta, non si accorge subito della mia attesa. Vedo distintamente che l’operazione di cambio si conclude con la consegna di centotrentacinque euro cartacei.

Guardo un po’ allibito e scocciato dall’attesa provocata dallo strano conteggio e uscito lo straniero chiedo al cassiere chi era la persona che aveva effettuato tale cambio moneta. Il signore molto gentilmente mi dice che è uno degli stranieri che, in alternanza , stanno quotidianamente davanti al supermercato aiutando la gente a riporre i carrelli spesa al loro posto oppure aiutando a portare la spesa alla macchina oppure domandando educatamente qualche spicciolo, aggiungendo poi con serafica leggerezza “ certo che guadagnano quattro volte quello che guadagno io e senza dare nulla al fisco”. Concordo con il cassiere , pago ed esco.

Mentre sono sull’uscita con la coda dell’occhio osservo lo straniero che aveva cambiato le monete salutare un altro straniero fermo vicino ai carrelli e andarsene.  Arrivato nei pressi dei carrelli, l’altro straniero mi guarda e con sguardo pietoso mi fa: “ Babbo, niente per me? Dammi qualcosa. ” Mi verrebbe voglia di mandarlo a quel paese, ma essendo una persona educata rispondo: “ A me non risulta di essere il tuo babbo e poi semmai fatti dare qualcosa dal tuo collega che ha avuto un’ottima giornata guadagnando il quadruplo o il quintuplo di quello che guadagno io”.

Il tizio mi guarda male, ma vedendo dietro di me una signora appena uscita dal supermercato attacca immediatamente: “ Mamma, mamma, niente per me?” e poi, “ Almeno cinquanta centesimi”.

La signora tira dritto e avendo la macchina vicina alla mia mi raggiunge e si ferma commentando: “ Non se ne può più. Ogni volta la stessa solfa. Possibile che nessuno ci metta gli occhi?”. Commento a mia volta che l’andazzo è vecchio di anni e che ho visto che non sono veri mendicanti e che arrivano dalla stazione ferroviaria tutte le mattine con il treno e se ne vanno la sera e spesso anche nel primo pomeriggio e che credo che portino a casa una bella giornata. Comunque migliore di quella di chi sgobba tutto il giorno al proprio lavoro pagando tasse su tasse.

La signora annuisce e nel salutarmi dice: “Pensi se ci mettiamo io e lei a fare queste cose! Ci arrestano dopo dieci minuti. Povera Italia”.

Non so come rispondere, ma raccontandole quello che ho visto alla cassa, mentre lei era ancora impegnata tra gli scaffali, le do il mio arrivederci dicendole che avrei scritto una lettera al giornale L’Etruria che su questi temi è molto sensibile.

Cosa che faccio e che invio sperando venga pubblicata. Naturalmente senza firma in quanto non voglio avere nulla a che fare con questi stranieri che stazionano davanti ai nostri supermercati. Grazie per l’attenzione.