L’Etruria

Redazione

Basta “dibotolare”!

Basta “dibotolare”!

Stamattina al mio solito bar circolo culturale camuciese tra le sei e mezza e le sette e mezza, tra un rametto e l’altro di mimosa, offerto alle donne per la loro storica festa, c' è stata molta sorpresa e per una simpatica discussione tra gli avventori che , come al solito si son fermati per un caffè prima di andare al lavoro, e una candidata a sindaco di Cortona ( se non era un alias da metaverso).

Tra gli avventori infatti si è fermata a prendere il caffè anche la candidata a sindaco per Cortona tale Verusca, se non ho capito male il nome, che è una gentile signora quarantenne e lavoratrice pendolare su Arezzo e,che doveva esser lei, se per caso non siamo stati proiettati in situazione di metaverso.

Tra le tante domande e richieste rivolte a questa educatissima e simpatica donna cortonese, che si candida alla guida di Cortona nelle elezioni elezioni del prossimo giugno,  ha fatto molta impressione la domanda che le ha rivolto la barista Clara. Ecco la sua domanda e la risposta della candidata Verusca.

Clara

Perché sui giornali e sui social i tuoi colleghi candidati a sindaco se le danno di brutto e , cosa mai vista qui da noi, invece di far politica alta si danno al 'dibotolare' ( nrd.: al parlar male dell’altro) e al rito  americano della melma? Perché non ci presentano i loro programmi e ci dicono con quali risorse vogliono realizzarli?

Verusca, ( o alias ) ,candidata a sindaco per Cortona

Io di certo nella mia vita non ho mai ‘dibotolato’ e soprattutto ora che ho scelto di mettermi al servizio della mia amata Cortona mi rifiuto di dir male del prossimo , cioè di insultare gli avversari candidati e di considerarli come nemici da combattere con tutti quei brutti mezzi dell' attacco personale importato dal sistema elettorale americano, dove la politica è da sempre solo lotta per il potere personale e , come diceva il mio nonno socialista, 'melma e sangue da reziari e mirmilloni’ .

Io mi sono candidata perché credo che la politica sia servizio ideale e valoriale al bene comune della nostra Cortona. Cioè fare politica è essere al servizio della vita quotidiana condivisa tra tutti i cives che compongono la nostra comunità. Un servizio fatto di visione umanistica, cristiana e socialista nel senso nobile e storico di questi termini.

Il mio programma è semplice; è fatto di buon senso per dare a noi tutti ( ma soprattutto ai giovani, alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi che oggi studiano, fanno gli apprendisti o i lavoratori sottopagati e sfruttati o che vogliono mettere su famiglia) un futuro di speranza e di dignità umana, che in troppi oggi con la guerra e la speculazione del caro vita stanno togliendo anche alla nostra comunità cortonese, che , ancora pochi anni fa, era isola felice ed amata in tutto il mondo.

Io voglio battermi per una sanità pubblica per tutti, senza liste di attesa e con cure gratuite, soprattutto per coloro che, se devono pagare una visita medica o le medicine, devono rinunciare poi a mangiare o ad avere una macchina per la loro mobilità.

Io voglio che tutti i nostri ragazzi e ragazze possano studiare gratuitamente fino ai diciotto anni. Studiare  anche in scuole professionali come l'Inapli,  che esisteva proprio qui a Camucia, quando il mio babbo era un adolescente e che fu fondata da un sacerdote indimenticabile come don Antonio Mencarini. 

Dare ai giovani la possibilità di studiare e di avere  una chance di lavoro nelle nostre terre cortonesi sarà una mia priorità, se verrò eletta. Così come sarà una mia priorità riportare piccole fabbriche e piccola agricoltura familiare e di sussistenza tra la nostra gente, che da sempre ha saputo vivere del cosiddetto 'piccolo è bello ', senza buttare soldi pubblici dalla finestra o investire male i talenti affidati al bene comune. Cioè dare nuova vitalità a quel ‘piccolo è bello’ che fece grandi Cortona e l'Italia nel novecento e che non significa essere contro la globalizzazione seria e al servizio della promozione umana.

Così come sarà una mia priorità e delle forze politiche che mi hanno scelto come candidata a sindaco, riportare  Cortona tra le città che si battono per la pace, per la fraternità, per la solidarietà tra le persone e tra i popoli. Per me, senza pace, democrazia e libertà fondate sui valori dell' umanesimo cristiano e socialista non c' è possibilità di futuro, di sviluppo e di progresso per Cortona, per l’ Italia e per l Europa.

Ma , ora, cara Clara e cari amici e amiche, che avete avuto la bontà di ascoltare questa mia chiacchierata con voi in questo bar che frequento da tanti anni, vi saluto e vi auguro buona giornata, perché anche io devo correre al lavoro. Buona Festa della Donna!

Ricordatevi comunque che io non sto nei social,  ma mi trovate sempre per strada a parlare con voi e nei prossimi giorni anche in visita alle vostre case per approfondire e dare insieme delle risposte ai bisogni di Cortona e dei cortonesi.

Io , se verrò eletta, non sarò mai una donna sola al comando o un Marchese del Grillo, come sembra vada di moda tra i cosiddetti politici di oggi a tutti i livelli. Mai mi metterò tra coloro cui piace il ‘dibotolare’.”

Cari amici lettori, da modesto giornalista di strada, ho registrato questa interessante nuova puntata de la voce del popolo, avvenuta stamattina al mio solito bar camuciese in occasione della  Festa della Donna, con maschietti incaricati di offrire rametti di mimosa alle signore che passavano di qui per il caffè e le due solite chiacchiere della voce del popolo.

Con la speranza di non aver scambiato lucciole per lanterne e di non essere stato risucchiato dal metaverso, voglio congratularmi con la domanda fatta ad alta voce dalla barista Clara e aggiungo volentieri che anche a me e ,son sicuro, a tutti voi , serve conoscere i programmi dei candidati a sindaco della nostra Cortona e non  "botolate" da melma americana. Noi vogliamo andare a votare sui programmi di buon domani  per la nostra comunità. Tutto il resto risparmiatecelo ,perché la nostra secolare civitas cortonese chiede rispetto, dialogo e condivisione. Perché oggi, come diceva Dante dell' Italia e di Firenze dei suoi tempi, "molti han giustizia...a l' arco; ma il popolo tuo (Firenze) l' ha in sommo de la bocca...molti rifiutan ....i' mi sobbarco."

Noi a Cortona dovremmo evitare di imitare i fiorentini di allora, che,senza essere chiamati, e soprattutto senza la sapienza politica necessaria, si offrono volontari, per sobbarcarsi il peso del bene comune.

A Cortona ci si è sempre caricati, con sapienza e con pazienza, il peso del bene comune; mai ci si è divisi tra neoguelfi e neoghibellini, tra neobianchi e neoneri, tra buoni e cattivi, come sembra avvenire oggi. I cortonesi che amano la  speranza,  anche a giugno 2024 vogliono votare un sindaco che sia un vero, sincero amico di tutti e non solo di una parte o di alcuni sodali. Il bene generale di una comunità viene prima, molto prima di quello personale.

Ivo Camerini