L’Etruria

Redazione

Gioia, nostalgia, buon cibo e voglia di futuro.

Al convivio finale del “Ritorno a Cortona,2.0”

Gioia, nostalgia, buon cibo e voglia di futuro.

Le tre giornate “à la recherche du temps perdu”  (alla ricerca del tempo perduto), come da migliore tradizione cortonese, si sono concluse a tavola in un convivio di oltre duecento persone, dove, davanti ad un buon bicchiere di vin rosso nostrano e tra pietanze da sana cucina rurale, il secondo ritorno al paese natale, ribattezzato anche “Ritorno a Cortona, 2.0” in omaggio alla comunicazione social che l’ha promosso ed organizzato,ha vissuto due ore di sana condivisione popolare di sentimenti e di gioia familiare tra persone, che, venute da lontano, si son trovate avvolte tra le calde e festose chiacchiere del ricordo, della nostalgia della Cortona novecentesca sapientemente disegnata sulle pareti dello storico Palazzo Vagnotti dalle targhe di rughe e piazze che richiamano la gloriosa storia di quel “popolo cittadino” che  il rumore, il frastuono dell’oggi vorrebbe “volgo disperso”.

Un volgo disperso che, come da iperbole manzoniana, “un gruppo di sognatori” , come il loro leader Fabio Comanducci ha più volte ripetuto in questi giorni e nei mesi della lunga gestazione dell’evento, vorrebbe nuovamente “desto” e “ voglioso della virtù dei padri”.

Le stanze di Palazzo Vagnotti per un giorno nuovamente vive, gioiose e percosse “ da novo crescente romor” , come hanno ben sottolineato i parroci cortonesi Don Simone e Don Ottorino,  son tornate ad essere “casa del popolo di Dio” e allora anche i tanti amarcord ascoltati e le tante domande sul futuro della “civitas cortonensis” sussurrate, tra una portata e l’altra delle vivande preparate da Terre Etrusche, potrebbero anche divenire programma di impegno civico e politico.

Con Fabio ed Enzo, passando tra i commensali per regalare copie del giornale L’Etruria e del bel libro “Il futuro è nel nostro passato” a tutti coloro che da più lontano si son mossi per tornare  a Cortona, qualche battuta rivolta al maggio 2019 si è udita. Ma questo per ora è un altro discorso che “fra tema e desire, s'avanza e  ristà".

E al giornalista di strada, commensale  presente,soltanto il compito di darne segno all'interno della cronaca di un convivio, che, tra porchetta cortonese, tagliatelle al ragù e ottimo vin rosso, ha fatto dimenticare la pioggia di questo fine settimana e ha dato il benvenuto a quel raggio di sole che, con lodevole prepotenza, si è poi impadronito del cielo di Cortona per salutare nel pomeriggio “i cortonesi nel mondo”, che davano  l'arrivederci al loro amato paese.

Ivo Camerini