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Il "Progetto Toscana" di Bonifiche Ferraresi

Federico Vecchioni, AD Bonifiche Ferraresi: “Il nostro progetto vuole essere una dimostrazione tangibile di capacità produttiva e di rispetto del territorio”

Il "Progetto Toscana" di Bonifiche Ferraresi

Presentato oggi presso la Tenuta Santa Caterina, sede di Bonifiche Ferraresi in Val di Chiana a partire dagli anni quaranta, il Progetto Toscana.

Presenti all’evento il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, Rossella Locatelli e Federico Vecchioni, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi spa, Francesca Basanieri Sindaco di Cortona, Mario Agnelli Sindaco di Castiglion Fiorentino, Roberto Calzini DG Banca di Cortona, Luca Severini Direttore Regionale Intesa SanPaolo Toscana Umbria, Gianluca Lelli, Direttore area economica di Coldiretti.

“Oggi presentiamo il Progetto Toscana, un piano che si aggiunge e completa gli ingenti investimenti che in poco più di un anno hanno rilanciato l’azienda, diventando una delle realtà agroalimentari più importanti non solo a livello regionale” – ha dichiarato Federico Vecchioni elencando i molti interventi dell’azienda.

Il nuovo progetto vedrà il potenziamento di tutte le filiere esistenti con il completamento della diversificazione del piano colturale come ad esempio il completamento della parte relativa all’olivicoltura arrivando entro il 2018 a oltre 150 ettari, la coltivazione di patate, cavoli, zucchine e mais, incremento della presenza della razza autoctona della Chianina con l’obiettivo di rispondere alla sempre crescente domanda, sui marcati nazionali ed europei, di carne italiana di altissima qualità  (ricordiamo che la razza della Chianina nacque nel 1948 proprio nell’azienda di Santa Caterina), la creazione del distretto orticolo ortofrutticolo della Val di Chiana, la costruzione del laboratorio di ricerca e lavorazione per le erbe officinali che verrà realizzato nel nuovo centro aziendale in costruzione a Santa Caterina.

Parallelamente agli investimenti relativi al core business dell’azienda agricola vi è il progetto di recupero architettonico del parco delle Leopoldine, importantissimo progetto di valorizzazione del territorio toscano. Il progetto vedrà il totale recupero di uno degli elementi più caratteristici del patrimonio culturale della regione a oggi completamente abbandonato e che verrà riconsegnato alla Val di Chiana.

Completata la fase di georeferenziazione dei terreni, resa l’azienda irrigua grazie all’imponente infrastruttura idrica e idraulica (totalmente finanziata da Bonifiche Ferraresi), si è avviata la fase di conversione e diversificazione del piano colturale. Il primo risultato è stato quello di introdurre filiere ad alto valore aggiunto quali le officinali, le orticole e l’olivicoltura intensiva. Tra le nuove colture reintrodotte in Val di Chiana si annoverano i ceci, i fagioli, i carciofi, i meloni e le piante officinali; produzioni che hanno immediatamente trovato spazio nella GDO regionale e nazionale. Ricaduta diretta del piano industriale di Bonifiche Ferraresi e dell’inserimento di filiere ad alto valore aggiunto è stata l’incremento di occupazione e di manodopera altamente specializzata.

I primi mesi del 2017 hanno visto due importanti novità per l’azienda: l’acquisto di Bonifiche Sarde, una delle principali azienda agricola in Sardegna, operazione che incrementa di altri 1000 ettari la superficie agricola consolidando la leadership nazionale di Bonifiche Ferraresi con una superficie agricola di oltre 6500 ettari e l’importante ingresso del nuovo azionista CDP Equity, soggetto finanziario che certifica la qualità del piano industriale ma soprattutto la valenza per tutto il settore agroalimentare nazionale di Bonifiche Ferraresi.

Dal nuovo assetto societario e dal conseguente aumento di capitale di 60 milioni di Euro parte il Progetto Toscana, nuova serie di investimenti che completano e rafforzano in ogni aspetto quanto fatto ad oggi e ne completano la verticalizzazione.

Il forte legame con il territorio è evidenziato anche dai progetti di formazione avviati sia con l’Istituto Agrario di Cortona e sia con l’Università di Firenze. “Il primo Campus universitario in campo realizzato a Jolanda di Savoia e i progetti di formazione avviati qui in Toscana hanno l’obiettivo di preparare i futuri tecnici agrari per l’agricoltura del domani, un settore che sta dimostrando di essere una risorsa sia sotto il punto di vista economico sia sotto il punto di vista culturale – ha dichiarato Federico Vecchioni che ha proseguito - Il settore agricolo, e mi rivolgo a tutti i giovani, è in continua espansione con un grande bisogno di competenze e di specializzazioni. È un settore che ancora incredibili margini di crescita, elementi che a mio avviso ne fanno uno dei comparti più importanti e interessanti da tenere in considerazione per occupazione di merito e di qualità. L’agricoltura sta continuando a cambiare. L’agricoltura è sinonimo di tradizione e innovazione e qui in Val di Chiana lo stiamo dimostrando”.