L’Etruria

Redazione

“Lo chiamano populismo, ma è un pericoloso mix di neofascismo e neostalinismo”

Lo dichiara a chiare lettere l’ex-giudice di Cortona Mario Federici

“Lo chiamano populismo, ma è un pericoloso mix di neofascismo e neostalinismo”

Stamani ho incontrato per caso all’edicola di Camucia l’ex-pretore di Cortona, ora in pensione, Mario Federici.

E’ allibito e incavolato per  quanto è  successo con l’assalto al Parlamento Usa e , stando a due metri nel rispetto delle norme anticovid, mi grida: “ Scrivilo su L’Etruria! L‘assalto a Capitol Hill, istigato da Trump, è il frutto deleterio del populismo da anni in voga, che è nient’altro che un pericoloso mix di neofascismo e di neostalinismo. Io sono anni che lo dico e l’ho anche scritto e denunciato nel mio libro Pillole di Sovranità pubblicato nel 2019…Leggi  e cita quanto da me scritto a fine capitolo primo”.

Gli chiedo di riassumermi velocemente in quanto non ho tempo di ritornare a casa , assicurandolo che poi trascrivo e  cito tutto scrivendo direttamente con il mio smartphone: “ l’ uomo solo al comando –mi dice-  è la brutta riedizione del dictator romano….se salta il rapporto tra potere legislativo e popolo, il popolo cerca il dittatore per farsi ascoltare  ed esercitare la sua sovranità…. l’ esercizio della democrazia è compito delicato da parte dei governi e se questi precludono la partecipazione e non ascoltano le giuste richieste del popolo, il popolo sceglie il dittatore di turno, che oggi mette in scena un deleterio mix di neofascismo e di stalinismo novecentesco,  sapendo ben ammaliare il cittadino del ceto medio sempre più a rischio di povertà ……nessun governante, nessun cittadino dovrebbe mai calpestare il principio  della sottoposizione alle leggi democraticamente varate dai parlamenti democraticamente eletti…..questo è il reato da imputare a Trump...il suo discorso ai suoi supporters a me ricorda tragicamente il discorso che Shakespeare mette in bocca a Marco Antonio nell'orazione funebre sul corpo ancora caldo di Cesare ucciso dalle pugnalate di Bruto e degli altri congiurati...Un monologo che andrebbe fatto studiare a scuola ai nostri giovani sempre più senza cultura classica ed umanistica per far loro capire l'ambiguità dei 'ma' e dei 'tuttavia' in un discorso, in un pensiero che si fa parole”.

Ringrazio e trascrivo diligentemente senza alcun commento. I nostri lettori sapranno senz’altro tener nel dovuto conto questa dichiarazione del giudice in pensione Mario Federici.

Ivo Camerini