L’Etruria

Redazione

Ma la Catalogna ci riguarda?

Mentre la Spagna va al voto, parliamo della questione catalana con Paola Polacco Sandersley che abita a Cortona ed è ben conosciuta dai nostri lettori.

Ma la Catalogna ci riguarda?

D. Con tutte le crisi mondiali ed i problemi che abbiamo noi stessi in 
Italia dove l'economia non migliora, perché mai dovremmo    
interessarci alla Catalogna, regione ricca dove non muore nessuno?

R. Perché la Catalogna é una cosiddetta regione autonoma in Spagna,
paese al cuore dell'Unione Europea, e quando essa é oggetto di abusi alle sue libertá fondamentali senza che l'Europa ne prenda atto, quelle stesse libertá che crediamo acquisite sono messe in pericolo nel resto della Comunitá.

 

D. Di quali libertá parliamo?

R. Del diritto al voto, alla disobbedienza civile pacifica, all'aspirazione all'auto determinazione dei popoli riconosciuta e protetta dalla Carta dei Diritti Umani firmata da tutti i paesi dell'Unione Europea. E dell'importantissima divisione del potere esecutivo di uno Stato (il governo) dal potere giudiziale (le Corti) che debbono in una democrazia essere strettamente imparziali e mai coinvolte politicamente.
 

D. Ma cosa succede di preciso in Catalogna?

R. Dal 1 Ottobre 2017, quando essa mise in atto un Referendum promesso nel manifesto del suo governo regionale indipendentista ma dichiarato illegale dalla Spagna (la quale, avendolo decriminalizzato nel 2015 tornó a denunciarlo quale crimine poco prima del l'annunciato Referendum), la Spagna calpesta quel po' d'autonomia che le aveva concesso.
Dissolto il Parlamento Catalano, imprigionati i suoi Membri in detenzione preventiva da due anni e finalmente sentenziati dalla Corte Suprema spagnola il 14 Ottobre scorso dai 9 ai 13 anni di prigione per aver permesso quel voto, ha colpito dozzine di funzionari pubblici con multe per 'disobbedienza', imposto censura sui mezzi di comunicazione (radio e televisioni catalane) e minaccia il ritiro della lingua catalana dalle scuole pubbliche, da anni bilingui in catalano e castigliano (spagnolo).
Alle numerose manifestazioni del popolo a sostegno dei suoi eletti rappresentanti, ora prigionieri politici, e continue richieste di dialogo, la Spagna ha opposto aggressive cariche della sua polizia antisommossa (con forte uso di manganelli e pallottole di gomma,vietate da anni dal governo 'autonomo') contro manifestanti per la gran maggioranza pacifici, retate nelle abitazioni di attivisti e detenzioni di giovani classificati terroristi senza alcuna prova conclusiva.

D. Cosa possiamo fare per sostenere i Catalani nel loro legittimo desiderio di libertá?

R. Non credere alla propaganda Spagnola. Vi sono stati sporadici incidenti dove giovani si sono opposti ad una violenta polizia creando una barriera incinerando sacchi di spazzatura in contenitori metallici, ma il movimento indipendentista é da sempre rigidamente pacifico. E manifestare il nostro sostegno al nostro rappresentante al Parlamento Europeo affinché la crisi Catalana si discuta e si decida una intermediazione al fine di risolvere questo problema 
politico non unicamente Spagnolo ma bensí Europeo.

A cura di Ivo Camerini