L’Etruria

Redazione

Anche Giorgio La Pira veniva a Cortona a correggere le bozze dei suoi libri

Il grande santo laico della politica democristiana stampava i suoi libri di diritto romano da Calosci. E assieme a lui tanti altri luminari del diritto.

Anche Giorgio La Pira veniva a Cortona a correggere le bozze dei suoi libri

Nei giorni scorsi alla ricerca di un libro sulla stazione di Terontola sono passato al Vallone allo stabilimento dell’Editore Calosci . Con mia grande sorpresa ho trovato il giovanotto ottantenne Bepi che mi ha fatto vedere non solo la grande collezione sulle Ferrovie storiche d’Italia, rammaricandosi di non aver potuto stampare però quello sulla nostra stazione, ma mi ha mostrato la storica collezione dei testi universitari di Diritto Romano stampati in Cortona dal suo nonno e dal suo babbo Guido dal 1912 al 1960 circa.

Si tratta di una collezione di libri di grande interesse culturale e storico che deve essere assolutamente protetta e assicurata alla cultura comunitaria cortonese. Spero proprio che chi ha compiti istituzionali pubblici provveda a mettere in sicurezza questo patrimonio editoriale cortonese che rappresenta uno vera rarità , una perla della cultura, storia e della dottrina giuridica italiana.

Da Edoardo Volterra a Salvatore Riccobono, da Mario Allara a Vittorio Scialoja, da Lauro Chiazzese a Gino Segre, da Guido Sensini a Giorgio La Pira, a Francesco M. De Robertis, a Gino  Funaioli, a Vincenzo Arangio-Ruiz, ad Adolfo Berger (ed altri) hanno pubblicato i loro testi universitari con la Calosci editore.

Questo fa della nostra storica casa editrice uno scrigno prezioso da conservare e tutelare per una vera memoria attiva verso i cortonesi di oggi e di domani.

Simpatico il racconto che mi ha fatto Bepi sulle venute a Cortona del grande santo laico della politica democristiana Giorgio La Pira. Veniva a Cortona in treno da Firenze fino a Camucia dove arrivava di mattina presto. Da lì prendeva il postale fino a Piazza Signorelli dove lo attendeva il giovane tipografo di Guido Calosci, Silvano Capecchi.

Silvano lo accompagnava in tipografia in via Passerini, conversando amabilmente con il giovane professore che non se la tirava minimamente. Appena finita la correzione delle bozze, in attesa che la tipografia le riportasse sulle lastre a piombo e le ristampasse per il successivo controllo onde avere il “visto si stampi” del pomeriggio, Silvano inoltre accompagnava il professor La Pira in visita alle nostre chiese  cortonesi oppure dalle suore di Clausura dove,sembra,  il giovane studioso e cattedratico fiorentino si fermava a pranzo nella foresteria conventuale.

Insomma, un ricordo , una memoria preziosa questa del giovanotto ed amico Bepi che condivido volentieri con i lettori de L’Etruria, chiedendo a voce alta che su questo patrimonio culturale si facciano pubbliche prelazioni, affinché non vada disperso.

PS: qualche informazione utile a capire l’importanza della Casa Editrice Calosci, la cui nascita come tipografia cortonese risale alla notte dei tempi e  che, comunque, Giuseppe Calosci mi racconta così: “Mio padre si chiamava Guido ed era un operaio tipografo, figlio dello stagnino Lorenzo, acquistò negli anni 1930 la tipografia da un certo signor Francini. Nella tipografia già si stampavano i libri sul Diritto Roman e si trovava dove ora c'è il ristorante "La Loggetta", però non al piano terra, ma al primo piano, con entrata in via Passerini, 4.  Mio padre cedette a me la tipografia quando stavo per sposarmi, nel 1963; io la spostai all'inizio di via Roma denominandola "Grafiche Calosci", mentre prima si chiamava "Tipografia Commerciale". Mio padre regalava sempre alla nostra Biblioteca una copia di tutte le pubblicazioni che faceva; allora bibliotecario era il dott. Pancrazi, fratello di Pietro. Un'altra copia  mio padre la donava al nostro Vescovo Mons. Franciolini. Io interruppi questa bella iniziativa quando ricevei un torto dalla Biblioteca. Fin dalla metà del '500 a Cortona si stampavano libri. Alcuni dovrebbero essere nella nostra biblioteca. Io posseggo infatti una copia riprodotta anastaticamente (anno 2014 a cura del dott. Mario Senesi) dello "Statuto del Castello di Foiano" del 1541. I tipografi della tipografia  cortonese del '500 si chiamavano Antonio Mazzocchi e Niccolò Gucci. Questi insegnarono l'arte tipografica a Città di Castello, come è provato dal primo libro stampato a Città di Castello, una copia del quale fu acquistato dal compianto Paolo Gnerucci, antiquario bibliografo cortonese. Questa copia adesso ce l'ha qui a Cortona la sorella di Paolo, la professoressa Patrizia.Volume che io esposi anno scorso a S. Agostino in occasione della mia mostra dei libri. Quasi sicuramente quindi la mia tipografia risale ai primi del '500, naturalmente passata via, via a vari proprietari”.

Ivo Camerini